Ore 13:30, accendo la radio e sento una voce famigliare, Jack è tornato, finalmente l’ora d’aria….
Esiste ancora la libertà di accendere la radio e ascoltare una voce che grida, denuncia, ama, soffre e racconta. Quella di Jack appunto o meglio Giacomo Folla nato a Roma il 3 settembre 1957, personaggio carismatico creato da Diego Cugia.
Cercherò di illuminare coloro che non conoscono la storia
di Jack che nel 1992 lascia l’Italia per recarsi a New York dove si guadagna da vivere
lavorando in un ristorante italiano. Una sera d’aprile, nel 1994, un vagabondo
armato cerca di rapinarlo, nasce una colluttazione. Il vagabondo muore. Jack si
presenta spontaneamente alla polizia denunciando l’accaduto. Comincia così
l’avventura di Jack Folla. Trasferito al carcere di New Alcatraz e condannato a
morte inizia le sue trasmissioni radiofoniche il 20 settembre 1998. A due
giorni dall’esecuzione Jack evade e trova rifugio a Los
Angeles, dove da un sotterraneo, nel gennaio del 2000, riprendono le sue
trasmissioni. Jack è comunque un latitante ed è costretto a fuggire e dopo vari
spostamenti giunge a Cuba dove da maggio a luglio gira un programma televisivo
per la Rai. Quest’ultimo è un raro esempio d'originalità nell’ormai spenta
tv italiana, un programma che è riuscito a legare immagini, parole e musica mai vuote o
banali, ma cariche di sentimento, dolore e rabbia.
Jack dopo aver consegnato la sua ultima cassetta alla Rai
fugge, gira il mondo e riappare in Italia una settimana prima delle elezioni del
13 maggio 2001 e riprende le sue trasmissioni radiofoniche il 24 settembre.
Oggi è ancora possibile ascoltare la sua voce alle 7:00 e
alle 13:30 su RadioDue Rai.
Jack è un D.J. che dice quello che pensa, un condannato a morte che non ha più nulla da perdere. Le parole di Jack sono forti, dure, malinconiche, a volte ciniche ma sempre profonde, cariche di rabbia e amore per la vita. Ricco di ricordi, malinconie, dubbi e certezze Jack grida per risvegliare una generazione accecata dal dio denaro, dal consumismo e dai paradisi artificiali prodotti dalle multinazionali. Politica, cultura, società, lettere degli ascoltatori, ricordi personali, musica e denuncia s'intrecciano in un programma radiofonico che apre la mente e gli occhi su ciò che accade.
Una
voce nell’etere per svegliare le coscienze.
Fa paura Jack, proprio per le sue parole che sanno di
libertà.
Grazie Hermano, Hasta Siempre….
Marina Mongiovì