Metodologia: La sismica a rifrazione
consente di determinare con buona approssimazione la stratigrafia del sottosuolo,
limitando così - con notevole risparmio di tempo e denaro - il numero di sondaggi
geognostici da effettuare nell'area da investigare. Un'apparecchiatura per
sismica a rifrazione è costituita generalmente da un sismografo e da un gruppo
di geofoni (freq.10-14 Hz): si tratta di energizzare il terreno mediante l'onda
d'urto prodotta dall'esplosione di una piccola carica o dall'impatto di una
mazza di battuta. Il compito del sismografo è quello di misurare il tempo
impiegato dalla perturbazione sismica indotta nel terreno a percorrere la
distanza tra la sorgente e ciascun geofono, opportunamente spaziato lungo
un profilo. La velocità di propagazione dell'onda sismica dipende dalle caratteristiche
elastiche del sottosuolo e dalla sua conformazione; la relazione tra velocità
dell'onda e distanza sorgente-geofono (dromocrona) consente - applicando una
serie di formule matematiche - di risalire agli spessori degli strati esistenti
nel sottosuolo.