8. L'euro, un nuovo strumento di coesione sociale e un nuovo sistema di riferimento
Non è possibile considerare il denaro soltanto un mezzo di scambio di carattere neutro. Il denaro, utilizzato in ogni Stato membro, a volte per secoli, costituisce al tempo stesso un forte legame sociale, un linguaggio e un referente economico, nel tempo e nello spazio. Esso riveste inoltre un profondo significato psicologico ed è in grado di provocare reazioni che non hanno nulla a che fare con le circostanze economiche, sociali e politiche. L'euro, un nuovo strumento di coesione sociale Tutti noi siamo cresciuti con una "valuta di riferimento" che ci collega all'organizzazione amministrativa, sociale e politica dello Stato di emissione e a tutti coloro che come noi usano la medesima valuta.
Il denaro è un elemento d'identità essenziale . Peraltro è possibile affermare che l'esistenza del denaro coincide più o meno con la divisione del lavoro e l'organizzazione delle società intorno ad un potere politico, in una struttura urbana. In breve, l'origine del denaro risale a circa 4000 anni prima di Cristo, nel Medio oriente. Prima dell'uso generalizzato delle monete, intorno al VII secolo A.C., le unità di conto, i mezzi di scambio e il valore rappresentato dalle scorte avevano molteplici aspetti: pezzi di metalli preziosi, grano, barrette di sale, tripodi per urne sacrificali, oggetti preziosi, asce simboliche, coltelli, conchiglie, unità astratte, ecc. Questi oggetti erano essenziali per garantire il buon funzionamento del sistema commerciale, il pagamento delle imposte, la suddivisione e la gestione dei patrimoni pubblici e privati e la celebrazione dei riti religiosi. La creazione del denaro sotto forma di monete e banconote dimostra la sua legittimità e il sentimento di appartenenza a una determinata società attraverso tutta una serie di simboli: simboli della regalità (ritratto del monarca, stemmi o insegne) nelle monarchie, ovvero simboli della repubblica o figure a forte contenuto nazionale; ricordi di grandi pensatori, inventori e simboli dell'ingegno o dell'immaginazione nazionale sulle monete e sulle banconote. Per questo motivo è stato deciso di conservare una faccia nazionale per le monete dell'euro, malgrado il timore espresso da taluni, ivi compreso l'Istituto monetario europeo, che questo possa causare confusione. L'analisi delle varie raffigurazioni selezionate per la faccia nazionale dagli Stati membri che aderiscono all'euro, conferma questa motivazione.
Il denaro è anche l'espressione di un legame bilaterale fra Stato e cittadino, che garantisce il senso di appartenenza a una comunità. La valuta nazionale è lo strumento per contribuire alla spesa della comunità (imposte) e alla solidarietà sociale (trasferimenti). Con l'euro, tutti i cittadini saranno confrontati all'esigenza di ricostruire i loro legami sociali con la nuova valuta e con le istituzioni che la emettono e ne garantiscono il valore. L'euro, un nuovo sistema di riferimento Tutti noi abbiamo imparato a contare usando la nostra valuta nazionale. La sopravvivenza economica e sociale ha reso necessario l'adattamento delle spese alle entrate reali o previste. Questo calcolo economico comporta dei punti di riferimento fissi: tutti costruiscono una scala di valori che consente loro di adattare le esigenze e i gusti al reddito e viceversa. Tutti noi, nel mondo competitivo di oggi, dobbiamo essere in grado di approfittare delle migliori opportunità disponibili sul mercato. Dobbiamo tutti poterci identificare facendo ricorso a punti di riferimento definiti a seconda delle nostre esigenze e dei nostri desideri. Questa memoria dei prezzi che ognuno di noi alimenta gradatamente è tanto essenziale per il controllo della propria situazione finanziaria, quanto la memoria delle parole che ci permette di conversare. Infine, ognuno di noi "capisce" i prezzi o i valori a seconda della propria mentalità e delle proprie abitudini. Questa comprensione immediata ci consente di valutare la variazione dei prezzi fra due prodotti e gestire meglio il nostro bilancio. Questi tre meccanismi fondamentali del "linguaggio monetario" ci consentono di muoverci con sicurezza nel mondo dell'economia. L'introduzione dell'euro comporta la necessità di dimenticare il vecchio linguaggio e ricostruire questi meccanismi automatici. Per questo ci vorrà tempo e molti di noi avranno bisogno di aiuto. L'euro e la nostra reazione personale nei confronti del denaro Sebbene nella maggior parte dei paesi le banconote e le monete non siano più il mezzo più frequente di pagamento, sono ancora utilizzate per circa l'80% delle transazioni relative a piccoli importi. Vi è una certa correlazione fra l'attaccamento alla propria valuta e l'utilizzazione di banconote e monete come mezzo di pagamento. Pertanto nei paesi in cui per abitudine si fa molto ricorso alle banconote e alle monete, dato il carattere simbolicamente superfluo di questo mezzo di pagamento, i cittadini avranno più difficoltà a separarsene. In altri paesi, viceversa, poiché i cittadini sono più abituati a pagare con mezzi elettronici, questo tipo di problema può essere percepito a un livello meno sensibile. Gli strumenti tecnici non hanno lo stesso contenuto simbolico, emotivo o estetico. Pertanto è possibile creare una certa distanza, esattamente nello stesso modo in cui si crea una distanza facendo un trasferimento bancario, piuttosto che pagando direttamente. Numerosi elementi entrano dunque in gioco per quanto riguarda i sentimenti personali relativi all'euro e riguardano sia il livello d'informazione del pubblico, che la disponibilità di conoscenze che permettono di capire le conseguenze del passaggio all'euro. Inoltre, dipendono dalla nostra capacità di astrazione e di proiezione verso il futuro e dalle nostre reazioni per quanto riguarda la novità e il cambiamento. Le nostre percezioni sono anche in questo caso influenzate da opinioni politiche, atteggiamenti nei confronti delle questioni pubbliche ovvero dal livello di attaccamento a una valuta nazionale, che è collegata alle abitudini nazionali in termini di metodi di pagamento. Thierry Vissol