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L'euro, un nuovo strumento di coesione sociale e un nuovo sistema
di riferimento
Non è possibile considerare il denaro
soltanto un mezzo di scambio di carattere neutro. Il denaro,
utilizzato in ogni Stato membro, a volte per secoli, costituisce
al tempo stesso un forte legame sociale, un linguaggio e un
referente economico, nel tempo e nello spazio. Esso riveste
inoltre un profondo significato psicologico ed è in grado di
provocare reazioni che non hanno nulla a che fare con le
circostanze economiche, sociali e politiche. L'euro, un nuovo
strumento di coesione sociale Tutti noi siamo cresciuti con una
"valuta di riferimento" che ci collega
all'organizzazione amministrativa, sociale e politica dello Stato
di emissione e a tutti coloro che come noi usano la medesima
valuta.
Il denaro è un elemento d'identità essenziale . Peraltro è
possibile affermare che l'esistenza del denaro coincide più o
meno con la divisione del lavoro e l'organizzazione delle
società intorno ad un potere politico, in una struttura urbana.
In breve, l'origine del denaro risale a circa 4000 anni prima di
Cristo, nel Medio oriente. Prima dell'uso generalizzato delle
monete, intorno al VII secolo A.C., le unità di conto, i mezzi
di scambio e il valore rappresentato dalle scorte avevano
molteplici aspetti: pezzi di metalli preziosi, grano, barrette di
sale, tripodi per urne sacrificali, oggetti preziosi, asce
simboliche, coltelli, conchiglie, unità astratte, ecc. Questi
oggetti erano essenziali per garantire il buon funzionamento del
sistema commerciale, il pagamento delle imposte, la suddivisione
e la gestione dei patrimoni pubblici e privati e la celebrazione
dei riti religiosi. La creazione del denaro sotto forma di monete
e banconote dimostra la sua legittimità e il sentimento di
appartenenza a una determinata società attraverso tutta una
serie di simboli: simboli della regalità (ritratto del monarca,
stemmi o insegne) nelle monarchie, ovvero simboli della
repubblica o figure a forte contenuto nazionale; ricordi di
grandi pensatori, inventori e simboli dell'ingegno o
dell'immaginazione nazionale sulle monete e sulle banconote. Per
questo motivo è stato deciso di conservare una faccia nazionale
per le monete dell'euro, malgrado il timore espresso da taluni,
ivi compreso l'Istituto monetario europeo, che questo possa
causare confusione. L'analisi delle varie raffigurazioni
selezionate per la faccia nazionale dagli Stati membri che
aderiscono all'euro, conferma questa motivazione.
Il denaro è anche l'espressione di un legame bilaterale fra
Stato e cittadino, che garantisce il senso di appartenenza a una
comunità. La valuta nazionale è lo strumento per contribuire
alla spesa della comunità (imposte) e alla solidarietà sociale
(trasferimenti). Con l'euro, tutti i cittadini saranno
confrontati all'esigenza di ricostruire i loro legami sociali con
la nuova valuta e con le istituzioni che la emettono e ne
garantiscono il valore. L'euro, un nuovo sistema di riferimento
Tutti noi abbiamo imparato a contare usando la nostra valuta
nazionale. La sopravvivenza economica e sociale ha reso
necessario l'adattamento delle spese alle entrate reali o
previste. Questo calcolo economico comporta dei punti di
riferimento fissi: tutti costruiscono una scala di valori che
consente loro di adattare le esigenze e i gusti al reddito e
viceversa. Tutti noi, nel mondo competitivo di oggi, dobbiamo
essere in grado di approfittare delle migliori opportunità
disponibili sul mercato. Dobbiamo tutti poterci identificare
facendo ricorso a punti di riferimento definiti a seconda delle
nostre esigenze e dei nostri desideri. Questa memoria dei prezzi
che ognuno di noi alimenta gradatamente è tanto essenziale per
il controllo della propria situazione finanziaria, quanto la
memoria delle parole che ci permette di conversare. Infine,
ognuno di noi "capisce" i prezzi o i valori a seconda
della propria mentalità e delle proprie abitudini. Questa
comprensione immediata ci consente di valutare la variazione dei
prezzi fra due prodotti e gestire meglio il nostro bilancio.
Questi tre meccanismi fondamentali del "linguaggio
monetario" ci consentono di muoverci con sicurezza nel mondo
dell'economia. L'introduzione dell'euro comporta la necessità di
dimenticare il vecchio linguaggio e ricostruire questi meccanismi
automatici. Per questo ci vorrà tempo e molti di noi avranno
bisogno di aiuto. L'euro e la nostra reazione personale nei
confronti del denaro Sebbene nella maggior parte dei paesi le
banconote e le monete non siano più il mezzo più frequente di
pagamento, sono ancora utilizzate per circa l'80% delle
transazioni relative a piccoli importi. Vi è una certa
correlazione fra l'attaccamento alla propria valuta e
l'utilizzazione di banconote e monete come mezzo di pagamento.
Pertanto nei paesi in cui per abitudine si fa molto ricorso alle
banconote e alle monete, dato il carattere simbolicamente
superfluo di questo mezzo di pagamento, i cittadini avranno più
difficoltà a separarsene. In altri paesi, viceversa, poiché i
cittadini sono più abituati a pagare con mezzi elettronici,
questo tipo di problema può essere percepito a un livello meno
sensibile. Gli strumenti tecnici non hanno lo stesso contenuto
simbolico, emotivo o estetico. Pertanto è possibile creare una
certa distanza, esattamente nello stesso modo in cui si crea una
distanza facendo un trasferimento bancario, piuttosto che pagando
direttamente. Numerosi elementi entrano dunque in gioco per
quanto riguarda i sentimenti personali relativi all'euro e
riguardano sia il livello d'informazione del pubblico, che la
disponibilità di conoscenze che permettono di capire le
conseguenze del passaggio all'euro. Inoltre, dipendono dalla
nostra capacità di astrazione e di proiezione verso il futuro e
dalle nostre reazioni per quanto riguarda la novità e il
cambiamento. Le nostre percezioni sono anche in questo caso
influenzate da opinioni politiche, atteggiamenti nei confronti
delle questioni pubbliche ovvero dal livello di attaccamento a
una valuta nazionale, che è collegata alle abitudini nazionali
in termini di metodi di pagamento. Thierry Vissol