Cézanne                                               Home

 

 

Paul Cézanne ,La montagna Sainte-Victoire,1904-1906

 

Paul Cézanne(come abbiamo detto nella nostra 5° lezione ) è un personaggio chiave per l’arte contemporanea, in quanto rompe la regolarità della prospettiva rinascimentale passando da una concezione dello spazio di tipo”scatolare” ad uno spazio “fluido “.

Usa il colore per trasferire i volumi sulla tela, ottenendo delle immagini plastiche e precarie.Nei suoi quadri, come si può osservare da quello mostrato qui accanto, i volumi e lo spazio sono completamente rinnovati, sono scomposti e creano squilibrio tra le forme.

Ma il tutto è supportato dalla geometrizzazione delle immagini, cioè da un linguaggio  che scava in profondità nella realtà per giungere alla sua piena comprensione.

 Penso che tutto ciò sia di attualità e abbia diversi collegamenti, specialmente all’interno del dibattito con l’Arch.A.Saggio. Prima di tutto la parola” fluidità “è una parola chiave nella città contemporanea ,plurifunzionale e stratificata, in cui la compresenza di più attività è necessaria per soddisfare le nuove esigenze della società dell’informazione, in continuo mutamento e confronto con le frontiere di ricerca più all’avanguardia(vedi “Nuove Sostanze “-del paesaggio-). Inoltre il tema dei flussi, della liquidità, ci porta all’ esperienza dei layer, strumento fondamentale  in campo urbanistico per la formazione delle nuove aree anti-zoning ( vedi Affioramenti ). A questo proposito, quando sono andata a visitare la mostra di Cézanne al Complesso del Vittoriano, mi sono venute appunto in mente le “brown areas”, le zone” tra”, che, come il bianco sulla sua tela , dovrebbero diventare, una volta rivalutate, pausa (come la pausa di silenzio di J.Cage) e contrasto” tra” un colore e l’altro,come luogo, si diverso, ma in continuo dialogo con gli altri brani della città.

 In secondo luogo,il Maestro  ci insegna ancora una volta quanto sia fondamentale “ la rottura” con il passato:”Infatti rompendo i diktat si liberano le diverse componenti dell’architettura(“Nuove Sostanze”-iper funzionalità-).

Inoltre,  Cézanne ha detto che le linee orizzontali estendono il quadro mentre le linee verticali lo approfondiscono ,  perciò ho ripensato all’edificio del Bauhaus ,che incapsula la frammentarietà del linguaggio industriale, è analitico e antiprospettico e anche le finestre a nastro rientrano in questa visione,appunto perché dilatano il punto di vista della visione prospettica(vedi 6° lezione) .

Come avrete notato hanno diversi punti in comune ,infatti Cézanne è precursore fondamentale di tutta l’avanguardia. Infine penso che il suo pensiero sia molto vicino a quello architettonico, in quanto emerge fortemente il dilemma di cogliere la sensazione immediata  attraverso  i principi costruttivi che governano il caos dell’esistenza .Nel Maestro tutto si risolve nell’equilibrio e nell’armonia precarie del quadro,è questa precarietà  che mi affascina, proprio come davanti alle architetture di Borromini o di Gehry,di Eisemann, tutto sembra  che stia per cadere da un momento all’altro e mi domando:” Quale principio logico costruttivo governa il tutto?”.Penso che la precarietà sia importante in quanto implica il dialogo,uno scambio di idee diverse in continuo mutamento,così, la materia, che sembra immobile, acquista vita proprio come Boccioni ha ricercato specialmente attraverso le sue sculture .