Nuove sostanze        Home         

 Mi ha colpito molto la parola "sostanza" che deriva dalla citazione dell'articolo di E. Persico " Profezia dell'architettura " : "Da un secolo la storia dell'arte in Europa non è soltanto una serie di azioni e di reazioni particolari ma un movimento di coscienza collettiva. Riconoscere questo significa trovare l'apporto dell'architettura attuale. E non conta che questa pregiudiziale sia rinnegata da coloro che più dovrebbero difenderla, o tradita da chi più vanamente la tema: esso desta lo stesso  la fede segreta dell'epoca. 'Sostanza di cose sperate' ".
Soprattutto la frase finale   "Sostanza di cose sperate" evoca fortemente il futuro ,un futuro diverso dal passato che faccia lo scatto verso l'oltre in maniera decisa ,che si inventi con  coraggio(forse non basta neanche più         reinventarsi dato che cosi si presuppone sempre un prima! ).In questo emerge il valore della crisi,che Mendelshon ,dopo la guerra chiamerà" crisi totale ,assoluta[..]è per questo che crediamo in un mondo nuovo.E' la profezia dell'architettura"(E.Pagano).Quindi crisi in quanto chiave di volta per spogliarsi del passato e poi essere in grado di costruire sulla "pista di cenere"del tragico appiattimento ,di cui tratta P.Portoghesi in "Dopo l'architettura moderna"(di cui farò altre citazioni di seguito).Solo allora ,dopo una sorta di purificazione dai condizionamenti ,si può 1)Ricostruire i fatti come"una moltitudine di piccole piramidi diversamente orientate"(P.Portoghesi). 2)Ascoltare il "bisogno di riesaminare,cosa succede o è successo nell'empireo dell'alta cultura ,[...] nel nostro mondo quotidiano"cercando di "mettere in rapporto le due realtà"soprattutto quella architettonica con "quella della miriade di segni che lo caratterizzano" . In questo testo ,almeno nei primi capitoli letti,ho trovato vari punti in comune con il lavoro che stiamo svolgendo all'interno del corso di progettaz.arch.assistita con il prof.A.Saggio,per questo motivo mi sembra opportuno citarlo proprio ora che si conclude il primo ciclo e si potrebbe dire che tutti i nodi vengono al pettine .Infatti mi è piaciuto molto e mi è stato utile  rileggere in questo articolo "Nuove Sostanze" ,alcune parti fondamentali trattate nelle prime lezioni, ad es.Toffler ed il concetto della terza mela,come la pubblicità , specchio della società,è cambiata dalla rivoluzione industriale ad oggi .Così si nota subito come un concetto rimandi all'altro formando un cerchio in cui  si riesce a cogliere meglio la complessità del fenomeno .
 Inoltre nell'articolo appena citato c'è scritto  "Il tema di fondo di questo scritto è che il rinnovamento dell'architettura che stiamo vivendo in questi ultimi anni e in cui questa rivista si inserisce, non è solo un fatto di gusto, di moda, di linguaggio ma che stanno affermandosi, appunto, nuove sostanze e con esse nuove crisi ed opportunità".C'è qualcosa che non mi è del tutto chiaro:  confrontando questa citazione con la penultima parte dell'articolo di E.Persico sembrano contraddirsi.Infatti in"Profezia dell'architettura" l'autore parla più di una volta di "problema di gusto" ,prima come visione che gli "storici ingenui "dovrebbero maturare  per superare la" perfetta trinità" ;poi dice che" il senso profondo dell'arte è indipendenza e libertà dello spirito".Infine ribatte prima che il destino  dell'architettura moderna "è di rivendicare la fondamentale libertà dello spirito";poi ,(poco prima della citazione che apre questa  mia riflessione sull'articolo)dice"Architettura utilitari ?Architattura come espressione della società ?Non esiste che un problema di gusto".Ora  mi sembra addirittura che Persico si contraddica da solo ,questo probabilmente sarà un mio limite di comprensione:altra materia su cui riflettere!
Infine ,tornando all' articolo nuove sostanze,non posso fare a meno di ricordarne la parte finale anche se in modo leggermente diverso.Infatti questo "come" sembra premergli visto che già prima del '30 esce in un altro discorso .Nel '26 Mies Van Der Rohe ,è diventato vicepresidente del Werkbund e a volte cerca di chiarire la sua posizione dicendo "La nostra epoca è un fatto:esiste del tutto indipendentemente dal nostro si o dal nostro no,ma non è né migliore né peggiore di un'altra epoca qualsiasi[...].Sarà  decisivo solo il modo in cui noi sapremo far risaltare il nostro valore nella situazione attuale;qui solamente hanno inizio i problemi spirituali .Non c'entra il <che cosa>,ma soltanto e semplicemente il <come >.[.....]Dobbiamo presentare nuovi valori,dobbiamo porci delle finalità ultime,per conquistare nuove misure."(Da"Storia dell' architettura moderna ",Benevolo) ."Nuove sostanze","idea diversa di architettura", "L'urbane scape" e le" brown areas" ,nuove terminologie per nuove luoghi,"nuovo sentire"(nuovo museo ad Helsinki),"spazio sistema"(integrazione tra le parti)...........si potrebbe continuare ma il vero problema è proprio il come.Di risposte se ne possono dare tante ma per essere valide forse devono tenere in considerazione questo come .Infine mi colpisce la frase "è un fatto:esiste del tutto indipendentemente "perchè richiama quella di Persico ,(o meglio ,viceversa):"E non conta .Entrambe richiamano all'accettazione dei fatti ,azzerano le  diverse polemiche ,richiamando l'attenzione ad un qualcos'altro di più importante che esiste ed avviene  nella società al di là che lo si percepisca o no ,è su questo che bisogna concentrarsi altrimenti avviene quello che ha detto il l'arch. Saggio nella penultima lezione"La cosa bella ,quando cambiano le cose,èche te le trovi cambiate ma non te lo aspettavi!".

                                        Sylvia Barigelli