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Vanna Vinci

 

Ora…Parliamoci chiaro, questa donna è semplicemente un genio! Beeeeene…Mi delineo subito imparziale, no? Insomma, a Vanna  Vinci va il merito di avermi fatto re-innamorare del fumetto italiano, va il merito di avermi fatto di nuovo guardare la mia città con gli occhi dei suoi personaggi, di avermi stupito, commosso, divertito, di avermi regalato alcune delle più belle pagine a fumetti che abbia mai letto.

In più la signorina Vinci sembra uscita da uno dei suoi disegni, quando finalmente sono riuscita a scambiarci qualche parola, durante la presentazione del suo volume L’età selvaggia, mi sono resa conto che era esattamente come avevo sperato che fosse…Beh, poi naturalmente il panico assoluto ha fatto la sua parte e devo aver fatto la mia solita figura da peracottara…Però ogni tanto la incontro in giro, e devo dire che ho conosciuto poche persone così disponibili e…Sembrano tutte frasi fatte, quindi la smetto!

 

La prima cosa che ho letto di Vanna Vinci è stata ‘Guarda che Luna’ e me ne sono innamorata! Eh, d’altra parte, date a me una storia di caccia al tesoro filosofale, con gli stradelli di questa stramaledetta Bologna, che adoro, con gli angoli che da sempre hanno un posto nelle mie cartoline mentali, una storia del genere, disegnata con uno stile pulito e al tempo stesso ultraparticolareggiato, una storia e dei disegni del genere sono un invito a nozze!

La protagonista di Guarda che Luna la potete vedere qui sopra, accomodata sul mondo e si chiama Anna.

Anna, Luca e Bologna continuano a vivere intanto nell’ultima fatica di Vanna Vinci pubblicata in volume (riferendomi al momento in cui scrivo…Naturalmente), ovvero ‘L’età selvaggia ’, dove si tocca un altro dei tastini magici per farmi scattare sull’attenti: i sotterranei di Bologna!

 

Dopo la prima miniserie Mondo Naif ho trovato e immediatamente preso ‘Ombre’, tre storie raccolte in un volume, dove ogni storia si chiama con il titolo di un’opera teatrale: L’altra parte, Doppio sogno e Le voci dentro. Qui si parla di Vampiri, fantasmi, voci interiori, paure, c’è una delle storie che più mi hanno dato gli incubi negli ultimi anni e cioè Doppio Sogno e non vi racconto nulla per non rovinarvi il gusto di un racconto che va a toccare tasti davvero molto sensibili…Non sto parlando di paura del mostro, dell’alieno o che, ma della paura di scoprirsi alieni, la paura di perdere ed essere dimenticati, o forse di non essere mai esistiti e non avere nessuno che ti creda. Ma sto già dicendo troppo! Non era facile affatto raccontare una storia del genere!

 

Poi finalmente ha ripreso ad uscire Mondo Naif e Vanna Vinci è arrivata con un vero e proprio capolavoro: Lillian Browne!

Lillian è una ragazza irlandese, con i normali casini di un’adolescente e per un motivo o per l’altro, ma soprattutto per una batosta sentimentale, decide di trasferirsi nelle sede distaccata della sua scuola, in un castello fuori Dublino. Ora…Non so se siete mai stati in Irlanda, ecco, io sì, e per quanto mi riguarda basta pensare ad castello fuori Dublino perché mi vengano i lucciconi e abbia voglia soltanto di ritrovarmi sul bus numero 16 direzione Rathfarnham…E quindi anche stavolta sono stata immediatamente presa all’amo!

Insomma, Lillian si trasferisce, inizia una nuova vita e da questa nuova vita viene fuori un Pooka! Ecco…sembrava una storia normale e invece non lo è! Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Perché L.B. conta una presenza di fate nel suo ‘cast’ non indifferente, e certe storie arrivano al tanto adorato delirio…Signori, se non avete visto un Pooka e una ragazza ballare canzoni di Patty Pravo non avete visto nulla al mondo!

Anche qui non voglio raccontare troppo, ma voglio solo fare la mia pubblica dichiarazione d’amore ad Azarbin e la mia totale adorazione per questo capolavoro della signorinella Vinci, che ormai a questo punto si sentirà fischiare parecchio le orecchie!!!

 

Adesso su Mondo Naif Vanna Vinci sta pubblicando ‘Aida al confine’, altra storia davvero disturbante, anche se ironica in certi punti, ambientata in una Trieste che non ho mai visto , ma che a questo punto ho una gran voglia di vedere!

Come è successo con ‘Una casa a Venezia’, altro splendido romanzo a fumetti, splendido per la storia, splendido per le emozioni, splendido per i disegni, i particolari di Venezia, tanto attraenti dalle pagine della storia, da farmi decidere di prendere il treno e, finalmente, vedere Venezia. Non c’ero mai stata, okkei, lo so, è assurdo che una a 20 anni non sia mai stata a Venezia, ma io non c’ero stata, ok?

 

Bene, per ora la mia  ode a Vanna finisce qui e intanto vi dico che le sue opere le potete trovare edite da Kappa in qualsiasi fumetteria e che per info potete scrivere a info@kappanet.it