Ci sono state persone convinte che Loro fossero piccoli, convinte che loro fossero innocui, gentili

 

per natura, incapaci di crudeltà, dolci, vezzosi, pieni di attenzioni verso gli umani…

 

Ci sono state persone convinte che Loro fossero pronti ad esaudire ogni desiderio, a farsi ingannare

 

dal primo bifolco saccente che veniva a cercare tesori, così si sono incamminate nel bosco, al tramonto,

 

invitandoli a farsi vedere, promettendo  che al ritorno sarebbero stati ricchi, felici, bellissimi.

 

Forse è vero, ma…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

…Non sono tornati.

 

MAI

 

 

 

 

 

Vi sembra carino, il Piccolo Popolo?

 

E’ carino, sa essere dolce e accattivante, ma non cascateci…

 

 

 

 

‘Se ti trovi nel territorio fatato non toccare né cibo né bevande…’

Non ve lo avevano mai detto?

 

 

E il tempo, quella è un'altra storia, il tempo passa diversamente lì e non ti importa quanto ne sia passato, perché non sei mai stato così…Bene? No, forse bene no, ma nemmeno male e tutto si confonde e ti sembra di partire e non ti muovi mai, cerchi di alzarti ma baci, frutta, incanti ti fanno dire ‘In fondo…solo un altro poco…’

 

Puoi provare a partire, ma la strada è sempre uguale e ti riporta sempre lì, da Loro…

Non cascarci se non conosci te stesso…

Se loro conoscessero te…Addio.

 

Oppure potresti desiderarlo…Ma potresti non essere abbastanza interessante per Loro, potresti stancarli presto e allora, urlante e furioso, in preda ad incubi tremendi, non sapresti più nemmeno il tuo nome.

 

 

 

 

Loro sono splendidi, bellissimi o orrendi, terrificanti o talmente belli da non voler più staccare gli occhi…

Come i sogni.

 

 

Sono curiosi, attento, curiosi, capito?

 

 

 

Vengono da lontano e da vicinissimo, vengono dalle terre d’ Eire e dalle brughiere della Scozia, vengono dai tuoi incubi, vengono dalle notti da cui ti svegli con la sensazione di essere stato…’altrove’.

 

 

 

Loro sono

Altrove.

 

 

 

Hanno capelli dai colori delle piante, hanno occhi di tutte le sfumature del mondo, sono profumi che invadono ogni cosa, che guidano gentilmente per mano verso la follia…

Oppure hanno corna e zanne, trecce trattenute da fermagli di ossa, armi lucenti…Ma non di…Sssst!

Non vorrai mica che li tradisca? Questo è un Segreto!

 

 

 

 

 

Quel che è vero è che sono scintillanti…

Ma non brillano soltanto di luce, sanno far splendere l’oscurità, custodiscono i segreti che hai perso crescendo e invecchiando, questo però non vuol dire che potrai riaverli indietro…

Non gratis, questo è sicuro…

 

 

Poi c’è la storia dei bambini…Loro ti direbbero che sono solamente calunnie…Cose che ormai non si fanno piùpiùpiùpiùpiùpiù!

Eh…Però, ecco…insomma, i bambini spariscono…spariscono di notte, dalle culle, e a volte al loro posto c’è qualcos’altro…qualcun altro…

Scambiati.

Semplice, no?

 

Di questo in genere si occupano i più silenziosi, quelli che non puoi sentire ne vedere, quelli che, se anche vedessi, ti farebbero dimenticare…Dormi bambino…Dormi tesooor…

 

Loro cambiano, si trasformano, si evolvono e diventano diversi, nel tempo, nei sogni, ma anche nello spazio…e così a volte ci sono dame bellissime che accompagnano gli artisti, li ispirano e poi…Addio.

Oppure ci sono gnometti disgustosi che inacidiscono il latte…

 

Dipende…Paese che vai, Sogni ed Incubi che trovi, no?

 

 

Ma in fondo sono tutti parenti, un po’ come lontani cugini, e non sperare che in un posto assolato e profumato ci siano Fate meno pericolose che in una palude…

 

Il fatto però è che non sono mica cattive, sai?

No, non lo fanno apposta, non è che vogliano male proprio a te…no, è che sai, sono curiosi, impertinenti e si annoiano tanto…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. True Thomas lay on Huntlie Bank,
    A ferlie he spied wi' his eye
    And there he saw a lady bright,
    Come riding down by Eildon Tree.
  2. Her shirt was o the grass-green silk,
    Her mantle o the velvet fyne
    At ilka tett of her horse's mane
    Hang fifty siller bells and nine.
  3. True Thomas, he pulld aff his cap,
    And louted low down to his knee
    "All hail, thou mighty Queen of Heaven!
    For thy peer on earth I never did see."
  4. "O no, O no, Thomas," she said,
    "That name does not belang to me;
    I am but the queen of fair Elfland,
    That am hither come to visit thee."
  5. "Harp and carp, Thomas," she said,
    "Harp and carp along wi' me,
    And if ye dare to kiss my lips,
    Sure of your bodie I will be."
  6. "Betide me weal, betide me woe,
    That weird shall never daunton me;"
    Syne he has kissed her rosy lips,
    All underneath the Eildon Tree.
  7. "Now, ye maun go wi me," she said,
    "True Thomas, ye maun go wi me,
    And ye maun serve me seven years,
    Thro weal or woe, as may chance to be."
  8. She mounted on her milk-white steed,
    She's taen True Thomas up behind,
    And aye wheneer her bridle rung,
    The steed flew swifter than the wind.
  9. O they rade on, and farther on--
    The steed gaed swifter than the wind--
    Untill they reached a desart wide,
    And living land was left behind.
  10. "Light down, light down, now, True Thomas,
    And lean your head upon my knee;
    Abide and rest a little space,
    And I will shew you ferlies three."
  11. "O see ye not that narrow road,
    So thick beset with thorns and briers?
    That is the path of righteousness,
    Tho after it but few enquires.
  12. "And see not ye that braid braid road,
    That lies across that lily leven?
    That is the path to wickedness,
    Tho some call it the road to heaven.
  13. "And see not ye that bonny road,
    That winds about the fernie brae?
    That is the road to fair Elfland,
    Where thou and I this night maun gae.
  14. "But, Thomas, ye maun hold your tongue,
    Whatever ye may hear or see,
    For, if you speak word in Elflyn land,
    Ye'll neer get back to your ain countrie."
  15. O they rade on, and farther on,
    And they waded thro rivers aboon the knee,
    And they saw neither sun nor moon,
    But they heard the roaring of the sea.
  16. It was mirk mirk night, and there was nae stern light,
    And they waded thro red blude to the knee;
    For a' the blude that's shed on earth
    Rins thro the springs o that countrie.
  17. Syne they came on to a garden green,
    And she pu'd an apple frae the tree:
    "Take this for thy wages, True Thomas,
    It will give the tongue that can never lie."
  18. "My tongue is mine ain," True Thomas said;
    "A gudely gift ye was gie to me!
    I neither dought to buy nor sell,
    At fair or tryst where I may be.
  19. "I dought neither speak to prince or peer,
    Nor ask of grace from fair ladye:"
    "Now hold thy peace," the lady said,
    "For as I say, so must it be."
  20. He has gotten a coat of the even cloth,
    And a pair of shoes of velvet green,
    And till seven years were gane and past
    True Thomas on earth was never seen.