Un'altro itinerario panoramico della Carnia centrale che ripercorre le mulattiere tracciate durante la prima guerra mondiale, quasi tutto pedalabile con eccezione del tratto dalla piazzola dopo il lago Dimon alla malga Pramosio ove per molti tratti occorrerà portare a mano la MTB
Partenza da Sutrio, vicino al bivio della strada per il monte Zoncolan. Si va verso Cercivento, da dove attraversando un piccolo ponte si raggiunge Paluzza. Da qui ci si porta a Treppo Carnico, da dove comincia la lunga e impegnativa salita su strada asfaltata che ci conduce al Castel Vadajer, passando per il paese di Ligosullo.
Nella conca di Valdajer é opportuno fermarsi e rifocillarsi prima di intraprendere il tratto piú impegnativo di questo giro. Da qui infatti parte la mulattiera che ci porterá al Monte Paularo. Il fondo si presenta buono (asfalto) per il primo tratto poi diventa sterrato ma sempre in buone condizioni. Solo negli ultimi chilometri diventa sassoso e molto impegnativo. É comunque tutto pedalabile fino allo spiazzo sopra il lago Dimon. Lungo la salita si trova una fontana di recente risistemata ove è possibile rifornirsi di acqua.
Poco dopo lasciata la mulattiera e iniziato il sentiero del CAI 404 troviamo un bivio che conduce alla cima del monte Paularo. Vale la pena di fare la deviazione in quanto la cima dista solo 2-300 metri e da lì si gode uno splendido panorama.
Il tratto che segue é il più impegnativo di tutto il percorso. Il sentiero da percorrere è molto stretto con numerosi sassi che fungono da gradini. Questo fa si che lo dovremo percorrere in gran parte a piedi. L'ultima parte del sentiero corre sui pascoli delle malghe di Pramosio e la discesa verso le malghe fa dimenticare la fatica precedente.
Presso la malga funziona un servizio di Agriturismo, si può quindi ristorarsi prima di riprendere il giro.
Non dimenticarsi di gustare i mirtilli con la panna fresca!
Da qui in poi raggiungeremo il punto di partenza senza spingere una sola volta sui pedali. La strada fino a Laipacco di Timau, pur essendo sterrata e molto ripida, è sempre percorribile in sella e, data la notevole pendenza, non ha bisogno di spinte con i pedali. Da Laipacco a Sutrio la strada è sempre in discesa, prima molto accentuata (Moscardo) poi meno ma comunque sufficiente a farci correre senza faticare.