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Per una didattica delle 'persistenze'
Ritengo che l'approccio 'museale' alla storia della letteratura sia profondamente errato sia da un punto di vista culturale che da un punto di vista didattico.
Il ragazzo entra nel 'museo' della letteratura e nella 'stanza' dell'Ottocento e sulla 'parete' del Romanticismo trova le 'statue' di Foscolo, Manzoni e Leopardi; gira lo sguardo e sulla 'parete' del Verismo trova Verga e i suoi romanzi; uscendo, rivolge il suo sguardo alla 'parete' del Decadentismo con le 'strane statue' di D'Annunzio, Pascoli che lo invitano a passare nella 'stanza' del Novecento ... e così avanti.
Un susseguirsi di contenuti, conoscenze, date e dati forse interessantissimo, ma certamente lontano dall'immaginario del ragazzo (e forse del docente stesso!) e difficile da mantenere e tesaurizzare per il futuro. Risultato: l'allontanamento del ragazzo da qualsiasi forma di coinvolgimento nei confronti dei contenuti veicolati dalla letteratura; la costante domanda sul perché di uno studio di questo genere (che forse manca di una vera risposta motivata e motivante per il ragazzo); la perdita inevitabile di quanto studiato nel giro di un breve periodo successivo alla maturità.
Certamente non conviene, ed è per questo motivo che provo a formulare un'altra via.
Cercare delle costanti, delle persisitenze nella storia della letteratura che facciano parte non solo di un percorso letterario, ma soprattutto di un percorso esistenziale che non può non coinvolgere il ragazzo.
I letterati del passato non furono degli extraterrestri con sentimenti e pensieri totalmente lontani dai nostri; certamente non sentirono e non pensarono in maniera del tutto identica alla nostra, ma è possibile ravvisare dei nuclei, dei nodi persistenti nella storia della letteratura (e, direi, nelle storie delle letterature) che sono proprio gli stessi (almeno come problematiche, non sempre come soluzioni) che abbiamo noi e i nostri ragazzi oggi.
Un percorso di questo genere permette di cogliere l'essenza di tali problematiche e di confrontarsi personalmente con le soluzioni proposte nel corso dei secoli, assumendo un'ottica attiva nei confronti dello studio. Ciò non esclude un percorso che sia anche storico, cioè di contestualizzazione del brano e dell'autore trattato, che è l'ottica tradizionale con cui si è studiata la storia della letteratura.
I percorsi prescelti
La scelta di tali nodi, problematiche è ovviamente arbitraria e personale; dipende dalla maggiore o minore attinenza alla dimensione esitenziale di chi opera tale scelta.
Si tratta di una pagina che conoscerà continui aggiornamenti ed integrazioni, perché ovviamente le problematiche trattate non sono esclusive della letteratura italiana, ma accomunano le altre storie delle letterarture, ma anche la storia dell'arte, della filosofia, ...
nodo epoca |
Natura e rapporto col mondo | Visioni dell'uomo | La donna e l'amore |
Romanticismo |
La Sehnsucht Natura 'matrigna' in Leopardi Natura 'benigna' in Manzoni |
L'eroe romantico: patria, amore e titanismo |
La sublimazione neoclassica di Foscolo La passione totalizzante del Romanticismo |
Positivismo/Verismo |
Materialismo e meccanicismo in Verga |
Lo scapigliato di Arrighi Il vinto di Verga |
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Decadentismo |
Il male in Pascoli La natura 'malata' |
Il Fanciullino di PAscoli Lo Übermensch di D'Annunzio L'inetto e l'esteta |
La 'donna fatale' Il rifiuto di Pascoli |
Avanguardie |
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Il 'maschilismo' di Marinetti |
Primo Novecento |
La città nell'immaginario letterario Ungaretti e il «paese innocente» L'inferno cittadino di Montale |
La frantumazione dell'io Il doppio e la coscienza |
Pirandello: specchio delle contraddizioni maschili Montale: donna-angelo e donna-volpe |
Secondo Novecento |
Vittorini e Pavese Le città invisibili di Calvino |
L'assurdo L'incomunicabilità |
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Altri percorsi (2) Altri percorsi (3)