Il Petrarchismo

Petrarca assunse da subito il ruolo di modello per tutte le generazioni di poeti in tutta Europa fino ai nostri giorni. Chiunque si sia messo a scrivere poesie a partire dal Quattrocento ha dovuto «fare i conti» con lui.

Il fenomeno che prende il nome di «petrarchismo» indica essenzialmente due concetti:

Gianfranco Contini (1912-1990) parla di una «linea petrarchesca» che segue carsisticamente tutto l'evolversi della lirica italiana e che sembra essere in qualche modo antitetica a quella inaugurata da Dante. Addirittura qualche critico contemporaneo ipotizza - in maniera forse paradossale - che dopo Dante e Petrarca la letteratura italiana non ha fatto altro che attingere ora all'uno, ora all'altro.

Ci sembra che le due 'linee' si possano schematizzare nel seguente modo:

linea petrarchesca

linea dantesca

monolinguismo

mono-tonia lessicale, stilistica e tematica

plurilinguismo

varietà e mescolanza di comico e sublime

poesia dell'io

che riflette su se stesso per trovare risposte e consolazioni

poesia dell'altro

che supera i confini della soggettività per trovare e dare risposte alle domande fondamentali

Facile individuare dei periodi in cui è prevalsa l'una e l'altra, come ad esempio buona parte della letteratura del Novecento, sia legata alla linea petrarchesca, e come soltanto pochissimi momenti siano sulla scia dantesca.

Possiamo quindi distinguere alcuni periodi e alcuni personaggi particolarmente legati al Petrarca:

1. il petrarchismo laurenziano o neoplatonico

2. il petrarchismo di Pietro Bembo e Giovanni della Casa

3. il petrarchismo al femminile

4. il petrarchismo atipico di Michelangelo

5. il petrarchismo "eretico" di Torquato Tasso

6. il petrarchismo alle soglie del Novecento

7. il petrarchismo nel Novecento


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