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nel 1830 Leopardi lascia Recanati per sempre e, trasferitosi a Firenze, si incontra con l'ambiente fiorentino dei cattolici moderati dell'«Antologia»; ha la prima esperienza d'amore; si incontra con l'ambiente culturale napoletano dominato dallo spiritualismo regressivo.
Tutte queste vicende biografiche lo portano a cercare nuove strade poetiche, sia per contenuti, sia per forma.
dal punto di vista tematico si rivolge verso
sul piano formale resta centrale la canzone libera, ma compaiono altri esperimenti (A se stesso, La palinodia). Lo stile perde l'effusività propria del canto, per invece concentrarsi attorno ad una sintassi o brevissima o frutto di un accumulo concettuale. Il lessico è molto più specifico e concreto. Walter Binni ipotizza che in questa fase Leopardi abbia scelto il presente, il tangibile, la concretezza.
Leggiamo:
A se stesso (1835)
Dialogo di Tristano e di un amico (1832)
Ginestra (1837)
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