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In un recente studio, Franco Fido, uno studioso sempre iittento alle strutture formali del racconto, ha ricostruito in uno schema complessivo i piani narrativi del Decameron, mettendo a frutto le indicazioni di tutto un periodo di intensi esercizi critici intesi a fornire descrizioni narratologiche di novelle o di intere giornate del capolavoro boccacciano.
È uno schema che ci sembra molto utile:
A è l'autore reale, Boccaccio, e LL sono i lettori reali a cui il libro è indirizzato.
N' è il narratore di primo grado, diretta emanazione dell'autore reale, che parla in prima persona nel Proemio, nelle introduzioni e nella Conclusione.
Esso si rivolge ad un narratario di primo grado (No'), che sono le «carissime donne» a cui è dedicato il libro.
N" è il narratore di secondo grado, che si distingue in dieci diverse voci, quelle dei dieci giovani della brigata (B), che per dieci giorni si raccontano novelle. Tale narratore varia da novella a novella (perciò è indicato con x).
Questo narratore di secondo grado si rivolge ad un narratario di secondo grado (No''): sono i nove giovani che a turno ascoltano, mentre uno di essi racconta (perciò B - x).
A volte però, all'interno delle novelle, dei personaggi raccontano a loro volta: si pensi al falso racconto che la siciliana fa ad Andreuccio, o al racconto dei meravigliosi viaggi oltremare fatto da frate Cipolla ai contadini di Certaldo per giustificare il possesso di miracolose reliquie. In tal caso il personaggio che narra una storia può essere considerato narratore di terzo grado (P1/N''').
Egli racconta ad altri personaggi della novella (negli esempi citati Andreuccio, i Certaldesi ... ), che divengono a loro volta narratari di terzo grado (P2/No''').
p 1, p 2, p 3, ... sono altri personaggi di queste novelle interne (il supposto marito della siciliana, il patriarca di Gerusaiemme). Nel caso della siciliana e di frate Cipolla i protagonisti di queste novelle interne paiono identificarsi con il personaggio che narra; ma solo apparentemente, perché si tratta di racconti menzogneri; ciò che viene attribuito nel racconto alla siciliana e a Cipolla non corrisponde a ciò che essi sono in realtà.
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