Conclusioni
Sono state effettuate misure
del noise in siti ubicati nella città di Catania al fine di ottenere una
valutazione delle caratteristiche principali degli effetti di sito. La scelta
dei punti di misura è stata condizionata, oltre che da particolari situazioni
stratigrafiche e morfologiche, anche dalla possibilità di reperimento dei dati
stratigrafici. La campagna di misure, svoltasi nell’arco di una settimana, è
stata effettuata durante le ore diurne utilizzando un particolare sismometro
che, se posto ad adeguata distanza dalle zone trafficate, era poco sensibile al
rumore antropico. Tuttavia, in molti casi l’impossibilità di rispettare le
suddette condizioni, ha compromesso la qualità dei segnali ottenuti. Per questo
motivo alcuni siti, nei quali il disturbo aveva alterato irreversibilmente la
registrazione, non sono stati considerati. Per gli altri siti, nei quali i
disturbi erano molto meno marcati si è proceduto al filtraggio e al
selezionamento dei segnali. I rapporti H/V, ricavati con il metodo di Nakamura,
nel complesso hanno confermato i livelli di amplificazione ipotizzabili
in base alla stratigrafia dei siti.
Per tutti i siti indagati si osservano bande di amplificazione, alle basse
frequenze, comprese nell’intervallo 1-4 Hz. In alcuni siti poggianti su roccia
(Piazza Carlo Alberto, Corso Martiri della Libertà) la risposta che si è
ottenuta non è perfettamente piatta e priva di amplificazione come ci si
attenderebbe in questi casi; tuttavia i livelli di amplificazione, rispetto ai
restanti siti, sono alquanto modesti (intorno ad un fattore 1.5). Una
spiegazione per questa risposta anomala potrebbe essere ricercata nelle
variabili caratteristiche meccaniche delle lave
determinate da variazioni del grado di fratturazione e
da eventuali strati di rifusa. Tali fattori, infatti, causano un
decremento dell’impedenza sismica di queste rocce modificandone la
risposta. I livelli di amplificazione risultano molto più marcati nei restanti
siti, in accordo alla natura dei terreni rappresentati da sabbie e argille o da
lave scoriacee o estremamente fratturate; quest’ultime, infatti, hanno
caratteristiche fisico-meccaniche equiparabili ai sedimenti sciolti
precedentemente menzionati. In alcuni casi la morfologia potrebbe essere il fattore
prevalente nell’amplificazione osservata: ci si riferisce, in particolare,
alle misure effettuate all’interno della Cittadella Universitaria. I siti
indagati, posti a breve distanza fra loro, erano caratterizzati da una
successione verticale molto simile con notevoli spessori di sedimenti sciolti: i
differenti livelli di amplificazione osservati nei due casi (intorno ad
un fattore 2 per la misura effettuata in prossimità del campo sportivo e
intorno ad un fattore 3 per quella eseguita vicino l’osservatorio astronomico)
potrebbero essere dovuti ad un “effetto geomorfologico di sito”. I risultati
ottenuti con il metodo di Nakamura mostrano, in definitiva, che esiste una buona
correlazione fra la stratigrafia del sito e i livelli di amplificazione
osservati ; per questo motivo può essere considerato un ottimo metodo per
ottenere una rapida valutazione
della risposta di sito.