Le Chiese di Thiesi :

 

1.    Santa Vittoria (patrona di Thiesi)

2.    Sant’Antonio

3.    San Gavino

4.    Santa Croce

5.    San Sebastiano (convento)

6.    B.V. Seunis

7.        San Giovanni

 

La chiesa di Santa Vittoria è stata costruita a metà del xv secolo ed è un monumento di stile gotico-aragonese. Il nome Santa Vittoria starebbe a significare la vittoria ottenuta dagli spagnoli sul popolo sardo, infatti, fu la famiglia dei Manca a ordinare la costruzione di questa chiesa: ciò è testimoniato anche dalla rappresentazione dello stemma della famiglia sul capitello destro dell’arco di trionfo. Si presume che la chiesa sia stata costruita in tre periodi differenti: la navata centrale intorno al 1400, le cappelle laterali nel 1590 e infine il campanile intorno al 1600 con caratteristiche rinascimentali come del resto anche altri elementi contenuti all’interno della chiesa.    

 

La chiesa di S.Antonio di Padova fu costruita intorno al 1650 e tuttora è il centro più importante della via. Tutti gli anni si recita “sa treighina’’ mentre la festa civile non si celebra più da alcuni anni. Se la chiesa è ancora in buone condizioni si deve soprattutto alla cura dei suoi vicini.La chiesa fu sconsacrata durante la seconda guerra mondiale per ospitare le truppe e fu poi riconsacrata al termine del conflitto  

 

 

La chiesa di San Gavino si trova in Sa Tanca è S. Aiuzu (strada di Bisittu). Si tratta di una chiesetta romanica che risale al 1100-1200 e pensate che è ancora integra, ed è di piccole proporzioni e costruita prevalentemente in pietra calcarea. La chiesetta possiede un’abside a due monofore, cioè finestre con un solo foro

 

La Chiesa di S.Croce fu costruita da una confraternita di ottanta persone di cui era la sede. fino a qualche tempo fa si svolgevano ancora alcuni dei riti della settimana santa. Intorno agli anni cinquanta fu ampliata con la costruzione di un salone che   oggi è utilizzato come centro ricreativo dove si incontrano bambini e ragazzi per giocare e discutere. Prima della sua costruzione questo spazio era un cortile dove erano ospitati i militari per consumare i pasti.  

 

La Chiesa di San Sebastiano fu costruita tra il 1662e il 1700. Nel 1701 arrivarono a Thiesi i frati cappuccini e per questo motivo questa chiesa è conosciuta con il nome Convento.

 

La Chiesa di Nostra Signora di Seunis fu costruita quasi contemporaneamente alla parrocchia di S. Vittoria. La tradizione racconta che un contadino, mentre arava il suo campicello, sentì improvvisamente il suo aratro incepparsi in qualcosa, che gli impediva di proseguire. I buoi, che trainavano l’aratro, si fermarono quasi trattenuti da una mano invisibile. Il povero contadino frugò disperatamente con le mani la terra e trovò una cassetta, credette e sperò di aver trovato un tesoro “unu posidu”, ma quando l’aprì trovò invece il simulacro di una Madonna. Il contadino accolse la scoperta come una vocazione e corse a raccontare tutto ai familiari e agli amici. Incoraggiato da tutto il popolo offri alla Madonna il proprio campetto e iniziò la costruzione del santuario. La festa della Madonna di Seunis si celebra l’otto settembre e tutti gli abitanti del paese sono molto devoti, per l’occasione sono soliti rientrare a Thiesi quasi tutti i Thiesini residenti all’estero.           

 

La Chiesa di San Giovanni è una chiesa antichissima ed è costruita interamente di pietra,

si trova in una vallata circondata da alberi, per recarvisi si devono scendere delle scale ripide in pietra. Visitando questa Chiesa sembra proprio che il tempo si sia fermato! La festa è celebrata il 24 giugno e interessa tutti i giovani del paese poiché è organizzata da loro. Caratteristico di questa festa è “su fogarone de santu giuanne” che è acceso la sera del vespro e prima era abitudine saltarci sopra in coppia per consolidare un’amicizia. In genere la gestione della chiesa era affidata a una famiglia, mentre una signora provvedeva a fare una preghiera con rito per far guarire le persone dall’ernia: il rito consisteva nello spaccare un pollone di fico o di caprifico senza aprirlo completamente, si faceva passare la persona nuda mentre si recitava la preghiera, si richiudeva il taglio e si legava stretto con raffia; se la pianta continuava a germogliare l’ernia era guarita, se invece si seccava bisognava riprovare.  

 

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