I sindaci e la regione auspicano la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo Nazionale Dichiarato lo stato di calamità naturale nella zona compresa tra Tivoli Terme e Villalba di Guidonia |
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E' ormai riconosciuta critica la
situazione di tutta l'area per l'abbassamento del suolo
dovuto alla sua stessa natura e all'eccessivo
"emungimento" di acqua da parte delle cave di
travertino. Almeno 140 edifici sono seriamente
danneggiati e attualmente non esiste alcuna certezza
sulle strategie da adottare per arginare il fenomeno né
è possibile prevedere quanto ancora durerà lo stato
attuale di solidità apparente. |
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Se ne è parlato in un incontro che si è tenuto la mattina di Domenica 13 Novembre presso l'Hotel Duca d'Este a Tivoli Terme, alla presenza dei sindaci di Tivoli e di Guidonia, di esponenti della Provincia di Roma e della Regione Lazio. Le istituzioni locali si stanno
adoperando perché si passi immediatamente ai fatti,
preparando un piano d'azione che preveda tutte le
possibilità, dallo stop all'attività estrattiva delle
cave fino a piani di evacuazione per la popolazione. Non
si può escludere nemmeno che un peggioramento della
situazione possa portare alla dura decisione di
ricostruire l'abitato in altra zona, lontano dall'area a
rischio. |
A rischio anche il raddoppio della ferrovia Dopo anni di attesa, proprio quando i lavori per il raddoppio della FM2 sono praticamente completi da Roma Tiburtina fino alla stazione di Lunghezza (RM), a causa della situazione di emergenza si prevede che il raddoppio del tratto tra Lunghezza e Guidonia per il momento non verrà realizzato. E' probabile che per ora salti anche il progetto di realizzazione della nuova fermata che era prevista proprio lungo via Cesare Augusto, in piena area critica. Se così fosse, tutti i benefici derivanti dal raddoppio della linea saranno vanificati e i treni continueranno a transitare a senso unico alternato con estremo disagio per i pendolari che utilizzano la linea per raggiungere il lavoro o la scuola. Altre Foto |
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Attivato il COR (Centro
operativo regionale di Protezione civile) Il Cor appena attivato è formato da 69 dipendenti e tecnici della Regione di cui 13 dellArea Protezione Civile e 23 dellArea Difesa del suolo, tra i quali ingegneri, geometri, geologi, biologi; il Nucleo operativo infine che si occuperà delle verifiche tecniche e della vigilanza sul territorio interessato dal fenomeno è formato da 31 persone, divise in squadre di lavoro, tra cui sei architetti, sei ingegneri e 18 geometri. Notizia tratta da http://www.portalelazio.com/modules.php?name=News&file=article&sid=171 |
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