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Forze esogene e endogene

Azione geodinamica dei vulcani

Il vulcano

L'eruzione vulcanica

Vulcani attivi, quiescenti e spenti

Vulcani hawaiani, peleani, stromboliani e lineari

Materiali eruttati

Distribuzione dei vulcani sulla superficie terrestre

Stromboli

Fenomeni pseudovulcanici

 

Forze esogene e endogene

 

Le forze endogene hanno origine all’interno della Terra e sono responsabili dell’apparizione di catene montuose e coni vulcanici. Per questo sono dette forze costruttive. I vulcani e i terremoti sono esempi di forze endogene.

Le forze esogene hanno origine all’esterno, nell’atmosfera. Sono responsabili della distruzione di montagne e coni vulcanici. Per questo sono dette forze distruttive. L’acqua, il ghiaccio, il vento e le variazioni di temperatura sono esempi di forze esogene.

 

Azione geodinamica dei vulcani

 

Essa è imponente e si manifesta con parossismi sconvolgenti. Essa, nel suo complesso, apporta alla crosta terrestre mutamenti di carattere distruttivo, alterativo e costruttivo.

Azione distruttiva: consiste nella lacerazione della crosta terrestre, nella demolizione, nella polverizzazione, fusione di masse rocciose, nella distruzione di vaste zone di terreno agrario con conseguente soppressione di vita vegetale o animale.

Azione metamorfosante: consiste soprattutto nella modificazione della struttura e della composizione chimica delle rocce che vengono a contatto con il magma. Per esempio a causa del calore, il calcare perde anidride carbonica e forma altri tipi di rocce unendosi alla silice.

Azione costruttiva: è veramente imponente, basti ricordare che più di 2'000'000 di Km2 di superficie terrestre sono stati ricoperti nei più recenti tempi geologici da materiali magmatici.

 

Il vulcano

 

Il vulcano è una frattura della costa terrestre così profonda da raggiungere una profondità tale che le rocce sono allo stato fuso.

Un vulcano può soltanto essere formato da una frattura, ma di solito ha un cono vulcanico. Questi coni sono formati da lava fuoriuscita e raffreddata. Il cono è simile a una montagna, ma all’interno ha un camino che collega il centro della Terra al cratere, cioè la cima aperta del vulcano da cui fuoriesce lava. Talvolta possono esserci crateri secondari sulle pareti del cono.

 

L’eruzione vulcanica

 

Le eruzioni possono essere esplosive e effusive. Quelle esplosive sono caratteristiche dei vulcani che hanno una lava densa che può solidificarsi prima di fuoriuscire e fare da tappo. Se la pressione all’interno del vulcano è ancora sostanziosa, il magma viene espulso con grandissima violenza distruggendo l’intero o una parte del vulcano. Le eruzioni effusive sono caratteristiche dei vulcani hawaiani che hanno una lava molto fluida. Anche se la pressione è forte, la lava scivola senza esplosioni lungo i fianchi del cono.

 

Vulcani attivi, quiescenti e spenti

 

I vulcani attivi sono quelli che hanno avuto eruzioni di recente. Quelli quiescenti hanno avuto eruzioni in tempi storici, ma al momento non presentano alcuna attività eruttiva. Quelli spenti hanno esaurito il loro serbatoio di magma.

 

Vulcani hawaiani, peleani, stromboliani e lineari

 

I vulcani di tipo hawaiano hanno pendii poco ripidi perché la loro lava fluida si è depositata molto lontana dal cratere. Spesso le eruzioni dei vulcani hawaiani raggiungono il mare. Il loro cono è formato essenzialmente da lava solidificata.

I vulcani di tipo stromboliano alternano fasi di attività effusive a fasi esplosive. Il loro cono è misto, cioè formato da una buona parte di lava e da un’altra parte di ceneri. I loro pendii sono simili a montagne normali.

I vulcani di tipo peleano presentano esclusivamente attività di tipo esplosivo. Il loro cono è ripido ed è formato prevalentemente da ceneri e lapilli.

I vulcani lineari sono fratture della superficie terrestre senza cono.

 

Materiali eruttati

 

L’unico materiale liquido eruttato è la lava. I materiali solidi eruttati sono: polveri, ceneri e bombe. I materiali gassosi eruttati sono: vapore acqueo, anidride carbonica e composti solforati.

 

Distribuzione dei vulcani sulla superficie terrestre

 

I vulcani sono distribuiti lungo le fratture che dividono le zolle della crosta terrestre. Lungo il perimetro dell’Oceano Pacifico sono distribuiti la maggior parte dei vulcani, per questo è chiamato Anello di fuoco. Generalmente i vulcani continentali sono situati in rapporto delle più recenti catene montuose. Invece i vulcani sottomarini sono situati in corrispondenza delle lunghe catene montuose sottomarine.

  

 

Stromboli

 

Lo Stromboli proietta quasi continuamente lembi di lava che ricadono sotto forma di scorie. Ma questo vulcano può anche fare eruzioni violente come quella del 1930. Due ore prima dell’eruzione sviluppò una nuvola di cenere e sembrò tutto tornato alla normalità dopo appena 10 minuti. Ma la vera eruzione doveva ancora accadere. Si produssero due esplosioni che causarono:

  -     Una colonna di gas e fumi alta 2500 m

  -     Blocchi pesanti 30 t prevenienti del tappo che otturava il cratere, ricaddero su un villaggio ai piedi del vulcano

  -     Una pioggia di scoria incandescenti.

Nelle 12 ore seguenti si verificarono diverse colate di lava.

Il Vesuvio e l’Etna presentano eruzioni analoghe. Il cono dello Stromboli è costituito da strati di scorie alternati a strati di lava solidificata.

 

Fenomeni pseudovulcanici

 

Oltre alle eruzioni vulcaniche, vicino ai vulcani esistono fenomeni pseudovulcanici che consistono nell’emissione di gas ad alte temperature. Prendono nomi diversi a secondo dei gas emessi (vapore acqueo, anidride carbonica, monossido di carbonio, acido solfidrico).

Solfatare: sono famose quelle di Pozzuoli. Emettono vapore acqueo, anidride carbonica e sostanze contenti zolfo.

Mofete: sono emissioni continue di anidride carbonica.

Soffioni boraciferi: sono famosi quelli di Larderello.

Geyser: sono emissioni intermittenti di vapore acqueo. Si trovano in Islanda, nel Parco di Yellowstone negli Usa e in Nuova Zelanda.

Fumarole: sono emanazioni di vapore acqueo quasi puro che si sprigionano da aperture situate sempre presso i vulcani attivi o spenti da poco tempo. Il vapore acqueo esce ad una temperatura di circa 100° che uscito dalla spaccatura si condensa formando del fumo da cui il nome fumarole. Esempio nei Colli Euganei e nei Campi Flegrei.

Stufe: sono fumarole situate all’interno di grotte. Esempio: stufa di Nerone a Pozzuoli.