CILE

 

Alle 2.50 del 5 settembre 1970 un terremoto politico investe l'America latina. Lo spoglio delle schede è finito: Salvador Allende, medico, socialista, candidato di Unidad Popular, al suo quarto tentativo, ha conquistato la maggioranza relativa alle elezioni presidenziali cilene. alle elezioni presidenziali del 1964. In quell’occasione la CIA (vedi scheda)sovvenzionò con venti milioni di dollari la campagna elettorale di Eduardo Frei, il candidato centrista avversario di Salvador Allende. Su quello strano paese, lungo più di 4 mila chilometri ma largo non più di 200, si accendono i riflettori del mondo. Per la prima volta un marxista può diventare capo di un governo nell'emisfero Ovest grazie a una vittoria elettorale. Allende: "il nostro esperimento non sarà meno importante della rivoluzione russa". Fantasie? Forse, ma ci credono in molti, anche a Washington. Dieci giorni dopo il voto cileno, il 15 settembre, alla Casa Bianca si tiene una riunione a cui partecipano il presidente Richard Nixon e il direttore della Cia, Richard Helms. " Una possibilità su dieci - avrebbe detto il presidente secondo gli appunti di Helms ma liberiamo il Cile da quel figlio di puttana! Vale la pena di provarci; noi non saremo impegnati direttamente; nessun contatto con l'ambasciata (Nixon era fuori di sé perché i dispacci da Santiago avevano dato per sicura l'affermazione delle destre, n. d. r); dieci milioni di dollari a disposizione e anche di più se necessario; impiego a tempo pieno per i nostri agenti migliori; una strategia: strozzare l'economia; tempo 48 ore per pianificare l'azione". Un documento, reso pubblico a dicembre '98 dall'amministrazione Clinton, conferma l'autenticità degli appunti. "Il capo - si legge nel promemoria ha sottolineato che il progetto deve essere pronto per il 18 perché Henry Kissinger (vedi scheda)in persona vuole avere tutti i particolari della missione CIA".

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Il piano appena abbozzato prevedeva una duplice linea d’azione: da una parte il mantenimento della politica diplomatica ufficiale, per mezzo dell’ambasciatore a Santiago Edward Korry, dall’altra la messa a punto di una pressione economica e militare segreta contro il Cile. La cosiddetta politica del "doppio binario" doveva essere portata avanti all’insaputa del Dipartimento di Stato e dell’Ambasciata americana e consisteva nel condurre contro il governo di Allende una strategia destabilizzante fatta di rapimenti, uccisioni e interruzione degli aiuti economici. Tutto era finalizzato a provocare un colpo di Stato militare prima dell’insediamento di Allende, previsto per il 24 ottobre 1970. per contrastare quella che Kissinger ha definito "l’irresponsabilità del popolo cileno" per aver scelto il comunismo. Gli USA versarono all’organizzazione di estrema destra Patria y Libertad 45mila dollari per rovesciare, "se necessario con qualche migliaia di morti", il governo dell’Unità popolare. "Deve sapere - scrive l'ambasciatore USA Korry al presidente. uscente Frei - che non lasceremo arrivare in Cile una sola vite o un solo dado, sotto Allende. Se Allende assumerà il potere faremo tutto il possibile per condannare il Cile e i cileni alle più dure privazioni e miserie. Non si faccia illusioni signor Frei". la DEMOCRAZIA CRISTIANA, pur tra contrasti interni, decide di schierarsi con il vincitore delle elezioni, anche perché, a convincere gli incerti, arriva l'esito, disastroso, di "Track II" il piano di riserva della CIA che prevede di sequestrare, con l'aiuto di un paio di gruppuscoli vicini alla destra cilena e alle forze armate, il comandante in capo dell'esercito René Scneider, vicino agli americani, ma colpevole di voler rispettare la tradizione di non intervento dei militari. Il rapimento di Schneider avrebbe dovuto suscitare l'indignazione dell'esercito, l'ammutinamento e la cacciata di Allende. L'operazione deve essere condotta da cileni, ma tutta la logistica è curata dall'addetto militare americano a Santiago Paul Wimert che organizza le riunioni, prepara il piano, fornisce la armi (di fabbricazione cilena, sottolineerà in seguito Kissinger, nel tentativo di sostenere l'estraneità Usa). L'agguato a Schneider però non riesce. Il generale, quando una mazza sfonda il vetro della sua automobile, estrae la pistola per difendersi e gli assalitori sparano. Schneider morirà due giorni dopo, i cospiratori vengono ben presto individuati e il complotto sortisce l'esito opposto: Allende e Frei, assieme ai generali delle forze armate sfilano per le vie di Santiago alla testa di un corteo funebre. Il congresso, pochi giorni dopo elegge Allende alla massima carica della repubblica. È il 3 novembre 1970, davanti alla Moneda sfila un corteo impressionante di tv e reporter da tutto il globo. I nostri proponimenti - replica agli scettici - potranno sembrare troppo semplici a coloro che preferiscono le grandi promesse, ma il popolo ha bisogno di alloggiare la famiglia in case decenti, di far istruire e figli in scuole che non siano solo per i poveri, di mangiare a sufficienza ogni giorno dell'anno; il popolo ha bisogno di lavoro, di protezione nella malattia e nella vecchiaia, di rispetto per la persona ". E sull'onda di queste parole nasce il "Treno della Salute", mentre l'istruzione primaria diventa gratuita e vengono ridotte le tasse per quella secondaria. il 15 luglio del 1971, quando il congresso approva all'unanimità la nazionalizzazione del rame affidando ad Allende la questione degli indennizzi: le grandi compagnie americane non avranno un solo dollaro. Nel dicembre 1971 il numero di banche e industrie controllate dallo stato è già raddoppiato da 31 a 62, mentre altre 39 imprese risultano requisite in nome della legge che prevede l'intervento pubblico quando non vengano assicurati servizi essenziali alla comunità. Intanto gli USA sono di parola: grazie alle pressioni sulla Banca Mondiale e sul Banco Interamericano de Desarrollo i crediti passano dai 300 milioni di dollari all'anno dell'era Frei a meno di 30. Il paese viene spezzato in due. I commercianti abbassano le serrande, i sostenitori del governo assaltano i negozi chiusi. Medici, avvocati, scuole e università scendono in sciopero; gli imprenditori proclamano la serrata. Gli operai replicano con le occupazioni. Di notte nei quartieri alti echeggia il suono delle casseruole, mentre i camioneros c Patria y Libertad, un gruppuscolo di destra, disseminano le strade di bande chiodate. Il Cile è un paese in ginocchio, come volevano gli Usa; che ottengono il risultato con poca spesa grazie al cambio nero e alla svalutazione; è la CIA a finanziare gli scioperanti, i 10 mila camionisti, con oltre un milione di dollari.

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Gli alti gradi della Marina e dell'Aviazione stanno intanto preparando il golpe. Sono loro a lanciare l'ultimatum al capo di stato maggiore dell'esercito, ovvero Pinochet: o con noi o contro. E Pinochet, scaltro, alla fine decide di impegnarsi. Campi di concentramento vennero aperti lungo tutto il paese. Nei primi mesi dopo il colpo di stato diverse migliaia di cileni furono assassinati. La tortura divenne strumento e metodo dello stato per annientare ogni azione di Resistenza Popolare.Non meno di 3000 cittadini e cittadine cileni, dopo essere stati fermati dagli apparati di sicurezza della dittatura militare sono stati uccisi, torturati successivamente fatti sparire. Pinochet organizzò, appunto, la "carovana della morte": una squadra di ufficiali particolarmente sanguinari, guidati dal famigerato generale Sergio Arellano Stark, partì a bordo di un elicottero Puma verso i paesi di Cauquenes, La Serena, Copiapò, Antofagasta e Calama. I killer del regime entrarono nelle carceri dove si trovavano i prigionieri politici, li torturarono e li uccisero. Furono più di settanta le vittime di quel massacro, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti e religiosi, studenti e operai. Arellano Stark ha fatto solo 15 mesi di carcere: dal 23 agosto 2000 è in libertà provvisoria. Al pari del pilota personale del dittatore, che faceva parte del contingente, Stark ha confessato: l'ordine di compiere quella missione venne direttamente dal capo dello Stato, Augusto Pinochet. I prigionieri interrati vivi, le unghie strappate e le dita immerse nell'acido, le percosse e le scariche elettriche sui genitali. i giovani militari imbottiti di mescalina prima di una lunga notte di torture, e quel tenente che fece stendere i detenuti in terra e poi, ridendo, ci passò sopra con il sidecar.

http://www.ecn.org/potosi/cilef.html

Per 17 anni la dittatura militare in Cile è stata condannata da governi, organizzazioni politiche e sociali e in generale dell’opinione pubblica internazionale. In particolare, la giunta militare diretta da Pinochet per 17 anni è stata condannata dall’Assemblea Generale della Nazione Unite per violazione dei Diritti Umani.

http://www.espressonline.it/ESW_articolo/0,2393,36507,00.html