IRAQ

Blix: "Il nostro lavoro irritava gli americani"

Blix: "Il nostro lavoro
irritava gli americani"
"Mediocri le informazioni dei servizi segreti"
Il diplomativo svedese lascerà l'incarico a giugno

BERLINO - Il capo degli ispettori dell'Onu per il disarmo, Hans Blix sostiene che il lavoro svolto in Iraq nei mesi scorsi "irritava" gli Stati Uniti, che avevano come unico obiettivo quello di pervenire a una risoluzione della Nazioni Unite che legittimasse la guerra al regime di Bagdad. Nel periodo precedente l'inizio del conflitto, aggiunge Blix, gli Stati Uniti non erano affatto interessati ad ascoltare informazioni obiettive.

In un'intervista che verrà pubblicata domani sul giornale tedesco Welt am Sonntag, Blix critica apertamente, definendole "mediocri", le informazioni dei servizi segreti americani sui programmi di armamenti iracheni che gli Stati Uniti hanno consegnato agli ispettori. "Di tutti i siti che siamo stati mandati a controllare, solo in tre abbiamo trovato armi, e in nessun caso si trattava di armi illegali di distruzione di massa. Adesso sarà interessante verificare se gli americani ispezioneranno i siti sui quali non ci hanno detto nulla", ha sottolineato il capo degli ispettori.

Il capo dell'Unmovic spiega quindi di aver avuto l'impressione che gli americani non fossero obiettivi quando le ispezioni erano arrivate nella fase finale. "Ho anche avuto l'impressione, subito prima che prendessero la decisione di dare il via all'attacco che il nostro lavoro li irritasse".

Proprio ieri Blix ha annunciato che non richiederà il rinnovo del suo mandato di capo dell'Unmovic, la missione delle Nazioni Unite per il disarmo iracheno, che scade nel giugno prossimo. "Il mio contratto scade a giugno e non intendo rimanere oltre", ha detto Blix. Il suo mandato al timone dell'Unmovic lo ha visto più di una volta in rotta di collisione con gli Usa. Lo stesso Blix ha espresso disappunto la scorsa settimana quando il suo lavoro di verifica in Iraq è stato vanificato dalle divisioni in Consiglio di Sicurezza: "Tre mesi non sono abbastanza per dire che c'è un'impasse", aveva detto il diplomatico svedese nella sua ultima conferenza stampa dieci giorni fa.

In un'intervista alla Cnn, Blix ha ammesso il suo dispiacere "per non essere riuscito ad avere i tre mesi in più che chiedevo". Del resto, ha aggiunto il diplomatico svedese, "non potevo garantire che in questo periodo avremmo potuto avere successo, ma sarebbe stata una buona possibilità. Non sappiamo se l'Iraq ha armi di distruzione di massa" ha detto Blix, ribadendo quanto ripetuto diverse volte in passato. E sottolineando che "le tute non provano l'esistenza di armi chimiche" riferendosi ai ritrovamenti di tute "chimiche" in Iraq, resi noti un paio di giorni fa dalle forze angloamericane.

Riguardo alla questione della cooperazione irachena con gli ispettori, Blix ha detto che dopo essere stata molto "lenta" e parziale all'inizio, "verso la fine di gennaio e i primi di febbraio gli iracheni erano diventati attivi" nel collaborare con l'Unmovic. Tanto che il 19 marzo, a ultimatum di George Bush scaduto, e alla vigilia dell'attacco, all'Unmovic, spiega Blix, è arrivata una lettera con chiarimenti, richiesti dagli ispettori, degli aerei spia.

Svedese, studioso di diritto, Blix ha guidato l'ultima missione degli ispettori per il disarmo fino al 17 marzo, quando il segretario generale Kofi Annan ne ha ordinato il ritiro per motivi di sicurezza. Un collaboratore di Blix ha fatto sapere che, dopo giugno, il capo degli ispettori tornerà a Stoccolma, dove vive, e passerà il suo tempo studiando e scrivendo.

(29 marzo 2003)

http://www.repubblica.it/online/esteri/diplomaziadue/blix/blix.html