CARCERI USA

Prigioni Vs Diritti Umani

 

"I miei piedi erano ancora incatenati, e non potevo aprire le gambe. Il dottore ha quindi chiamato la guardia...Nessun altro poteva aprire le catene, e il mio bambino stava per venire alla luce…Finalmente la guardia e' arrivata e ha liberato le mie caviglie dalle catene. Mio figlio e' allora nato" ("Maria Jones" descrive come ha partorito durante la detenzione nel Carcere della Contea di Cook, Chicago, 1998)

Roma-- Mentre il mondo celebra la Giornata Internazionale delle Donne l'8 marzo, Amnesty International si appella alle autorita' federali, statali e locali degli Stati Uniti affinche' si impegnino ad applicare le misure necessarie per proteggere efficacemente la sicurezza, la salute e la dignita' di tutte le donne detenute.

Nell'ambito della sua campagna internazionale sulle violazioni dei diritti umani negli USA, Amnesty International pubblica oggi un nuovo rapporto intitolato "Non rientra nella mia condanna": Violazione dei diritti umani nei confronti delle donne in detenzione.

Secondo l'organizzazione per la difesa dei diritti umani, l'uso di catene su donne incinte e' solo una delle crudelta' e dei maltrattamenti che molte donne soffrono nelle carceri degli Stati Uniti. Il rapporto descrive altre violazioni dei diritti umani, tra cui abusi sessuali, mancanza di cure mediche e periodi eccessivamente lunghi di reclusione nelle cosiddette unita' speciali.

Racconti di stupri ed altre forme di abusi sessuali -- agenti maschi che usano un linguaggio sessualmente offensivo e toccano il seno e i genitali delle donne durante le perquisizioni o le guardano quando sono nude -- sono ampiamente diffusi nelle carceri degli USA.

"I casi di abusi sessuali effettivamente denunciati sono probabilmente solo la punta dell'iceberg, dato che le vittime sono spesso riluttanti a sporgere denuncia per paura di non essere creduti o di subire ritorsioni", sostiene l'organizzazione per i diritti umani. "La stragrande maggioranza delle denunce e' nei confronti di uomini, dato che la maggior parte del personale carcerario e' composta da uomini".

Negli USA, il numero delle donne in carcere e' cresciuto drammaticamente, soprattutto come conseguenza della 'guerra alla droga'. Nel 1997 il numero ammontava a 138.000 -- tre volte in piu' del 1985. Questa cifra e' circa dieci volte il numero delle donne detenute in paesi dell'Europa Occidentale che hanno la stessa popolazione femminile degli USA.

"Le autorita' statunitensi hanno speso enormi quantita' di denaro per costruire nuove carceri, ma non hanno destinato i fondi adeguati per la salute, la sicurezza e il recupero delle persone detenute", sostiene Amnesty International.

 

 

Le preoccupazioni che Amnesty International esprime nel rapporto includono:

· Abusi sessuali: lo stupro di una detenuta da parte delle guardie e' internazionalmente riconosciuto come una forma di tortura e viola le leggi federali e statali degli USA. Ci0' nonostante, lo stupro ed altre forme di abusi sessuali sono ancora molto diffusi nelle carceri americane.

· Assistenza medica: il ricorso ad un medico e' spesso vincolato al permesso da parte di personale non-medico, che puo' spesso sottovalutare la gravita' del caso o essere propenso a non credere ai detenuti. In alcuni casi accertati, i ritardi hanno avuto gravi conseguenze. Nel 1998 una detenuta in un carcere dell'Arizona ha scritto ad Amnesty International raccontando che aveva perso il suo bambino -- ed era quasi morta dissanguata-- perche' per ore nessuno aveva prestato attenzione alla sua richiesta di un medico. Amnesty International chiede con forza che tutte le donne abbiano accesso a cure mediche gratuite ed adeguate.

· Assistenza psichiatrica: desta viva preoccupazione l'uso di psicofarmaci e la provata mancanza di assistenza. Amnesty International richiede un'indagine sulle cure mediche mentali nelle carceri e chiede che le donne sofferenti di gravi disturbi mentali siano trasferite in strutture sanitarie.

· Restrizioni fisiche a donne malate o incinte: durante il trasporto in carcere le donne vengono spesso tenute in manette e catene, anche se non hanno precedenti di violenze o fughe. Nel caso di donne incinte, queste limitazioni costituiscono una grave minaccia per la salute. Amnesty International richiede che l'uso delle manette sia limitato ai casi in cui la condotta del detenuto lo renda necessario

· Unita' speciali di sicurezza: sembra che alcune donne siano trasferite in queste unita' -- dove le condizioni sono particolarmente dure -- per infrazioni relativamente poco gravi. Alcune delle regole di queste unita' -- come quella che impone ai detenuti di essere guardati a vista incessantemente -- violano la privacy e la dignita' dei detenuti, e il loro isolamento puo' incrementare le opportunita' di abusi.

http://www.amnesty.it/news/i_1999/cs1699.php3