VIETNAM

Operazioni segrete: Phoenix e Tailwind

 

OPERAZIONE PHOENIX

Nel 1963 l'ufficiale della Cia George Carver scrisse un famigerato articolo in "Foreign Affairs" intitolato Il Vietcong senza volto, che razionalizzava la campagna statunitense di assassinio e tortura di civili nel Vietnam del Sud nota come "Programma Phoenix".

 

NEW YORK.Giallo sul Potomac. È scomparso nel nulla William Colby, l' ex capo della Cia depositario dei grandi segreti dello spionaggio americano. Un vicino di casa ha dato l'allarme domenica sera dopo aver trovato la sua canoa capovolta, nel fiume Potomac, a circa 400 metri dalla villa di campagna dell'ex capo dello spionaggio, in un'area isolata del Maryland. Ma le ricerche lanciate dalla polizia e dalla guardia costiera non hanno dato alcun risultato. La polizia ritiene che sia affogato per un banale incidente. William Colby , 76 anni, è stato un personaggio molto controverso. Nella sua vita ci sono tantissimi episodi importanti. Due sopra tutti. Il primo è il Vietnam, il secondo la storia del suo licenziamento dalla Cia. In Vietnam, dove coordinava i servizi segreti ed era primo segretario dell'ambasciata americana a Saigon (dal '71 al '73), Colby progettò e diresse l'operazione «Phoenix». Colby aveva deciso di infiltrare uomini fedeli alla Cia nella campagne, per avere i nomi dei contadini amici dei Vietcong e poi neutralizzarli. L'operazione finì in un massacro. Il licenziamento invece fu deciso dal presidente Ford perché Colby stava distruggendo la Cia.

OPERAZIONE TAILWIND

 

Washington (CNN) 7 giugno 1998

Gli Stati Uniti usarono gas nervino in una missione per uccidere dei disertori americani in Laos durante la guerra del Vietnam nel 1970. Questo e' il risultato di un inchiesta giornalistica durata 8 mesi condotta da "NewsStand: CNN & Time." Il reportage si basa su interviste a piu' di 200 persone, decine delle quali combatterono e furono operative in questa missione, chiamata Operazione Tailwind. L'ex ammiraglio Thomas Moorer, in Vietnam era capo delle operazioni navali ed era nello staff di direzione delle operazioni, ha dichiarato che l'unita' di National Security della Casa Bianca (c'era Nixon presidente) ha approvato l'uso del gas nervino e che anche la CIA era coinvolta nell'Operazione Tailwind. Ha anche dichiarato in un intervista a telecamera chiusa che il bersaglio di questa operazione erano disertori americani.

Settembre 1970

L'indagine condotta da News Stand ha scoperto che l'11 settembre 1970 una forza speciale composta da 16 soldati USA e 140 mercenari Montagnard vennero portati da elicotteri per 60 miglia all'interno del territorio del Laos dal base vietnamita di Dak To. I Montagnard erano dei mercenari di un gruppo indigeno delle montagne centrali del Vietnam. Questi soldati facevano parte del SOG - Studies and Observation Group - una piccola unita' d'elite delle U.S. Special Forces. Gli SOG venivano usati per "black operations", operazioni sporche, contro bersagli inusuali, con armi inusuali. Per l'Operazione Tailwind era stato detto agli ufficiali che avevano tutta la disponibilita' dell'arsenale USA, fatta eccezione per le armi nucleari. Questo arsenale includeva anche un'arma nota come "sleeping gas". Gli ufficiali a conoscenza dell'operazione concordano sul fatto che questo "sleeping gas" era di fatto un gas nervino, il sarin per la precisione - lo stesso usato negli attentati nella metropolitana di Tokyo il 20.3.95. Il nome militare di questo gas era GB.

 

Il plotone era equipaggiato di maschere antigas.

Il Capitano Eugene McCarley del US Army, uno dei commandos dell'Operazione Tailwind, ha riferito alla CNN che tutti i suoi uomini erano equipaggiati con maschere antigas di tipo M 17 - maschere progettate per proteggere dal gas nervino. Gli uomini avevano anche in dotazione dell'atropina (un antidoto al gas nervino). Pochi giorni prima che l'unita' d'elite iniziasse la missione, un team di ricognizione aveva controllato l'area del Laos alla ricerca di disertori. Jay Graves, un caposquadra dei ricognitori comunico' per radio che aveva visto gente con aspetto caucasico, non con occhi a mandorla, in una base/villaggio. Gli venne detto di aspettare e nascondersi. Anche Jim Cathey dell'aviazione rimase per 5 ore ad osservare il villaggio e quello che vide, come Graves, in quel villaggio erano soldati americani. "Credo che fosse un gruppo di soldati americani disertori perche' potevano muoversi nel villaggio senza alcuna restrizione". Dal momento che la forza SOG venne dispiegata sul terreno dovette stare in combattimento continuamente. Dopo tre giorni piu' della meta' degli uomini erano feriti ed avevano poche munizioni. Come raccontato dagli ufficiali americani, durante la sera, aerei americani "gasarono" il campo con il micidiale sarin, usando un'arma speciale, CBU 15, una bomba a grappolo disegnata per trasportare gas nervino. La mattina dopo le unita' speciali attaccarono il campo e, come dicono McCarley e gli altri veterani dell'Operazione Tailwind, uccisero piu' di 100 persone.

Il capo plotone: i disertori dovevano essere uccisi

Il tenente Robert Van Buskirk, uno dei capi plotone, colpi' due caucasici (bianchi). Loro corsero via e si rifugiarono in un tunnel. Convinto che fossero disertori, Van Buskirk gli sparo' dentro una granata al fosforo bianco. Credeva di averli uccisi entrambi. "Era molto ben risaputo che se si individuavano dei disertori, in ogni caso dovevano essere uccisi. Non se ne parlava di riportarli indietro. Bisognava ucciderli." In quel villaggio vennero uccisi oltre alle donne ed ai bambini, anche 15 - 20 americani "disertori". I commandos esercitarono tutta la potenza di fuoco disponibile distruggendo il campo in circa 10 minuti. John Singlaub, un ex commando SOG, ha dichiarato che era molto piu' importante uccidere i disertori americani, che non i nemici, per la sopravvivenza delle truppe USA, poiche' i disertori avevano conoscenze delle tattiche e dei mezzi di comunicazione e potevano percio' essere pericolosi. I Montagnard dissero ai loro superiori americani che tra i morti del villaggio c'erano dei corpi di uomini che sembravano essere americani. Van Buskirk e gli altri SOG dissero che nessuno andava identificato e che nessuno andava riportato indietro. Diversi ex alti ufficiali hanno dichiarato alla CNN che uccidere i disertori era l'obiettivo dell'Operazione Tailwind, ma McCarley nega che questo fosse l'obiettivo della missione. "Non stavamo cercando nessun villaggio... ci capito' li per caso".

http://it.geocities.com/shapelessrok/pigwar.htm