GUERRE

 

Gli Usa tornano a produrre parti di bombe atomiche

 

24-4-03 Con una coincidenza quantomeno controversa, nel giorno in cui a Pechino si sono aperti i colloqui a tre (Usa, Corea del Nord e Cina) sui presunti piani per il riarmo nucleare di Pyongyang, gli Stati Uniti hanno annunciato la ripresa della produzione di parti di plutonio per bombe nucleari, riacquistando così la capacità di produrre armi atomiche per la prima volta dopo 14 anni. Lo ha rivelato ieri il dipartimento americano per l'Energia, proprio mentre a Pechino l'ennesimo monito degli americani inaugurava ieri i colloqui per porre fine pacificamente alla crisi internazionale che su di essi si è innescata ormai da alcuni mesi.

A Pechino intorno allo stesso tavolo si sono seduti ieri James Kelly, vice segretario di Stato Usa con delega per l'Estremo Oriente; Li Gun, vice direttore generale per gli Affari Americani presso il ministero degli Esteri nord-coreano. Nelle vesti di mediatore anche il responsabile degli Affari Asiatici del ministero degli Esteri cinese, Fu Ying. Fonti della delegazione Usa hanno riferito che gli abboccamenti trilaterali andranno senz'altro avanti fino a venerdì; ma l'impressione generale è che ben difficilmentesi giungerà a un qualche risultato concreto. A scaldare il clima delle trattative ha quindi provveduto il segretario di Stato americano Colin Powell, che non ha perso tempo a mettere in guardia Pyongyang dal non tentare di fare «una voce troppo grossa per quelle che sono le sue possibilità».

Difficile tuttavia che la tornata di negoziati porti ad un accordo immediato. Più probabilmente la tre giorni servirà a spianare la via a ulteriori colloqui, secondo la defatigante prassi diplomatica che è tipica dei vertici nord-coreani. Si tratta comunque del primo incontro diretto tra rappresentanti di Washington e di Seul dall'inizio della crisi, scatenata dalla decisione presa lo scorso autunno dal Nord di uscire unilateralmente dal Trattato di non Proliferazione Nucleare del 1970, primo Paese al mondo ad averne l'ardire. Anche sotto questo profilo i distinguo si sprecano: il segretario di Stato americano ha tenuto a precisare come la presenza stessa di rappresentanti cinesi confermi la natura "multilaterale" degli incontri. «I nord-coreani», ha insistito Powell con ironia avvelenata, «non sarebbero intervenuti a una riunione troppo allargata. Non volevano essere surclassati in termini numerici, ecco perché si comincia in tre... Ma è un evento multilaterale», ha puntualizzato ancora il capo della diplomazia Usa.

Schermaglie verbali che hanno avuto un ulteriore appendice ancora per voce di Powell, che lapidario ha messo in guardia gli interlocutori: «Gli Stati Uniti hanno una tale potenza economica, politica, diplomatica e militare che non ci lasceremo certo intimidire da un piccolo numero di armi nucleari possedute da questo o da quel particolare regime».

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