Madesimo, la trilogia

Si tratta di tre divertenti varianti dello stesso furipista , tutte e tre belle seppur differenti per carattere e difficoltà.

Accesso:

prendete la funivia per la Val di Lei-Pizzo Groppera (è  il secondo troncone  di quella che parte  in paese). Appena scese le scale vi troverete davanti un tunnel con a fianco una porta. Se potete, uscite dalla porta, altrimenti percorrete il tunnel e tornate indietro dall’esterno. Vi troverete così all’inizio del mitico “Canalone”, storico itinerario spesso affollato,  di grande impatto scenico e anche tecnico se privo di gobbe (se non ci sono scendete che ne vale la pena , quantomeno per la rarità dell’evento!).

Imboccate il muro iniziale del Canalone, e  appena possibile traversate a  sinistra ( circa 20 metri dalla partenza ). Oltrepassata una spalla vi trovate davanti un pendio aperto, anch’esso di frizzante e soddisfacente discesa ma non proprio estremo. Voi riders cattivi però attraversate il pendio stando ALTI, puntando a passare una decina di metri sopra al pilone della funivia che scorgete in lontananza (pendio aperto+traversata : se non ci sono tracce … okkio alla valanga!!!).

Bene : ora siete sopra al  pilone, oltrepassate una seconda spalla et…voilà,  siete qualche metro sotto a  un  filo di cresta : qui inizia il bello , con  tre possibilità :

 

a)Facile facile: 

Proseguite verso il filo di cresta e lo seguite finchè non vi trovate sopra ad un pendio abbastanza largo, ripido quanto basta (40°?), interrotto da alcune roccette : vi studiate bene la linea dall’alto e poi giu’ a tutta velocità, se la neve lo permette.

b)Un po' piu' temeraria(ma solo un po'):

Come sopra, solo che vi decidete a buttarvi un pelo prima, stando a destra di alcune rocce che dividono il nostro pendio a metà, nella prima parte : solite roccette qua e là, un  po’ piu’ di  pendenza, un po’  piu’ di divertimento

c)Per veri amatori:

Sfottete gli amici fifoni che continuano a traversare e vi buttate nel vuoto appena dopo la spalla (sulla neve comunque, non sulle rocce mi raccomando). Per i primi cinque-dieci metri ansimate aspettandovi chissà che saltone, visto che non scorgete il fondo del pendio…Dopo un po’ però  realizzate di essere finiti in un canale che si fa via via piu’ stretto e ripido (max 50°-o poco piu’- e 3-4 m di larghezza).Frenate le esuberanze e scendete a velocità piu’ o meno controllata, finchè, usciti, vi girate e fate cenno al prossimo rider, che si era giustamente fermato all’imbocco del canale aspettando il suo turno.

 

Uscita:

Per l’uscita avete due possibilità :

a)Proseguite lungo il vallone sottostante, verso la partenza della seggiovia Larici (un po’ noioso, specie con neve pesante)

b)Traversate appena possibile verso sx, puntando ad un’evidente sella : sotto a questa trovate un altro divertente muretto che vi permette di congiungervi alle piste della Colmenetta Est.

Chicca finale:

Se quanto sopra non ha stuzzicato Voi, supereroi dell’estremo, chiedete ai piu’ pazzi frequentatori della funivia (puntate ai tavolari con accento local, zaino ultratecnico, pala, sonda e abbondanti cicatrici sul volto increspato di barba, l’occhio di brace) di mostrarvi il “Fiammifero”.Trattasi di ripido canale largo, nel tratto-chiave, non piu’ di un metro :  in pratica, da quanto questi diabolici figuri raccontano, ridacchiando e ricordando “quella volta che ci si sono stampati a 60 all’ora”, dovete buttarvi dritti dritti dritti senza esitare per una trentina di metri, altrimenti vi bruciate la pelle e gli sci sulle rocce a fianco.

               

 

Testo e info (e quindi special thanks to...) by Gianluca Boldetti