Nei prossimi periodi di luna crescente, cioè nelle seconde settimane di marzo e di aprile, proponiamo alcune serate astronomiche nel cortile della scuola. Dedichiamo le serate ad alcuni oggetti celesti facilmente osservabili in questo periodo per mezzo di piccoli strumenti.
Data l’imprevedibilità delle condizioni atmosferiche, gli appuntamenti saranno comunicati il mattino stesso a scuola.
Le serate astronomiche, la misurazione del meridiano terrestre in collaborazione con altre scuole, la misurazione della latitudine e l’osservazione del transito di Mercurio davanti al Sole (7 maggio), sono iniziative proposte dalla nostra scuola in occasione della IV Settimana dell’Astronomia (7-13 aprile 2003).
ORIONE. E’ una delle costellazioni più facilmente riconoscibili nel cielo di fine inverno. Gli arabi e gli antichi israeliti vedevano in queste stelle un gigante. Nella mitologia greca, era un gigantesco cacciatore che poteva camminare sul fondo del mare senza bagnarsi la testa. Orione un giorno arrivò nell’isola di Creta e si incontrò con Diana, la dea della caccia. I due si innamorarono e Diana passava molto tempo con lui tanto da trascurare uno dei suoi compiti principali: guidare il carro lunare nel cielo. Suo fratello Apollo, che guidava il carro del Sole, la esortò a tornare ai suoi doveri, ma lei rifiutò di lasciare Orione. Col tempo Apollo la convinse a uccidere Orione con una freccia. Dopo questa tragica fine Diana trasportò Orione in cielo come la costellazione più bella. Essa raffigura un cacciatore armato di arco e spada che insegue le Pleiadi e si difende dal Toro.
Sotto le tre stelle centrali (la cintura di Orione) si può osservare anche con il binocolo una delle più belle nebulose del nostro cielo chiamata Grande Nebulosa di Orione (M42), una vera “fucina” di stelle nelle loro prime fasi di formazione.
TORO. Nella mitologia greca questa costellazione veniva identificata con il toro di cui Zeus aveva assunto l’aspetto per corteggiare la giovane Europa. La tradizione lo raffigura spesso mentre nuota nel mare portando Europa sul dorso. Il muso del Toro è rappresentato da un disegno di stelle disposte a forma di V. Aldebaran, la più luminosa, è il focoso occhio dell’animale.
GEMELLI. Castore, un cavaliere mortale, e Polluce, un pugile immortale, erano chiamati anche Dioscuri e considerati figli di Zeus e di Leda. I due fratelli parteciparono alla spedizione degli Argonauti, alla ricerca del Vello d’oro. I Gemelli sono sempre stati considerati protettori dei naviganti e dei guerrieri.
CANCRO Nella mitologia greca si racconta che questo “granchio” sia stato mandato da Giunone a tormentare Ercole, il quale stava lottando con l’idra dalle nove teste nella palude di Lerna. Il granchio pizzicò con le sue chele le dita dei piedi di Ercole, che lo schiacciò. Per ricompensare il coraggioso animaletto, Giunone lo pose nello Zodiaco fra i Gemelli e il Leone. Per gli egizi si trattava di uno scarafaggio, gli indiani vi collocavano invece una colomba e i cinesi un rifugio per le anime dei morti: in particolare le anime sarebbero rappresentate dall’ammasso di stelle chiamato Presepe (M44) visibile anche ad occhio nudo. Nella tradizione cristiana le due stelle che stanno rispettivamente sopra e sotto il Presepe si chiamano Asellus (asinello) borealis e Asellus australis.
LEONE. Per i Greci e per i Romani il Leone era associato al forte leone Nemeo, la prima sfida che Ercole affrontò nelle sue dodici leggendarie fatiche. La sua stella più luminosa si chiama Regulus che significa “piccolo re”.