A proposito di rifiuti!
Come si fa a capire qualcosa dei rifiuti urbani per non finire sommersi dalle spazzature? Presto detto: la classe 1aE ha deciso di approfondire il problema per, alla fine, arrivare alla convinzione che “Nulla si crea e tutto si ricicla”. Abbiamo quindi creato un progetto e, partendo dai questionari a cui abbiamo sottoposto i poveri cristi di 200 famiglie, ci siamo dati da fare per rivestire miseri e anonimi scatoloni con bellissimi paesaggi, animali e fiori.
La raccolta differenziata si inizia a scuola! Come se ciò non bastasse, abbiamo ridotto la carta in mille pezzettini e …poi, ben macerata e con un po’ di spinaci (immaginate l’odore, anzi i miasmi), con un procedimento molto elementare siamo riusciti ad avere belli e pronti per Natale i bigliettini di auguri per parenti, amici e conoscenti.
Qualcuno ha pensato bene di portare le bottiglie colorate dell’acqua minerale e dei compagni, dall’animo poetico, hanno trasformato la plastica in bellissimi fiori che verranno esposti nella mostra di fine anno. Si farà fatica a capire come da una bottiglia verde si possa ricavare il calice, da un’altra colorata la corolla e da frangette di altre tonalità gli stami. Il risultato? Un vero capolavoro! Con le bottiglie di vetro e le lattine di alluminio abbiamo messo su un bel concerto a cui hanno preso parte pentole, coperchi vecchiotti, bottigliette di gingerino, pentolini stravecchi e…la nostra fantasia! Però, con tutto il ben di dio che ci siamo trovati in classe, sarebbe stato un peccato sbarazzarci di tutto andando a buttare nei cassonetti ciò che ci era servito! Allora pennelli, colori, tempere particolari, come per miracolo, l’hanno trasformato in opere d’arte. Al di là del divertimento abbiamo approfondito, a livello storico, scientifico e musicale, ogni fase del nostro lavoro.
Ah ... dimenticavamo la barca di bottiglie! Chi la vuole collaudare? Alla fine abbiamo fatto letteralmente i barboni! A questo punto bisogna ricordare Calvino e il suo Marcovaldo immerso nel più sfrenato consumismo. Muniti di macchina fotografica e di taccuino siamo andati tutti in caccia dei cassonetti del Lido di Venezia. Sembrava una caccia al tesoro; dentro e attorno si trova di tutto: armadi, biciclette ancora in buono stato, pastasciutta, pizze, poltrone in buone condizioni, bottiglie di vetro ancora piene, cuscini, ombrelli appena un po’ sciupati e carne, forse scaduta. Abbiamo riflettuto molto anche se siamo rimasti scioccati. Che spreco!
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