Come si formano le lagune Le lagune sono importanti ecosistemi di transizione tra la terra e il mare. I grandi fiumi padani (Po, Adige, Brenta, Piave e Tagliamento), soprattutto durante le piene, trasportano grandi quantità di materiali in sospensione: argilla, limo e sabbia. Quando raggiungono la costa, la velocità della corrente diminuisce perché le acque del fiume si incontrano con le acque marine. Di conseguenza le particelle solide tendono a depositarsi in mare. La sabbia, che è formata di granelli più grossi, si deposita prima, più vicino alla costa, mentre l’argilla e il limo, più sottili, si disperdono al largo. Le correnti che scorrono “lungo costa” distribuiscono il materiale in lunghi “scanni” o “barre di foce” parallele alla linea di costa. Con l’apporto continuo di altro materiale, le barre crescono fino ad emergere. Una volta emerse, queste strisce di sabbia vengono consolidate dalla vegetazione pioniera e il vento contribuisce ad accumulare materiale con la formazione delle prime dune. I cordoni sabbiosi tendono infine a separare un tratto di mare interno rispetto al mare aperto e si formano quindi le lagune costiere. Nelle fasi iniziali di formazione delle lagune, le acque interne rimangono collegate al mare per mezzo di alcune “bocche” che interrompono la continuità dei cordoni lagunari (corrispondenti alle attuali bocche di porto). Le bocche si mantengono aperte per l’azione delle correnti di marea. La salinità delle acque interne è più bassa rispetto a quella del mare perché l’acqua marina che entra dalle bocche si mescola alle acque dolci dei fiumi che sfociano in laguna. Le lagune però non sono strutture stabili: con il passare del tempo, il continuo apporto di materiali fluviali porta alla formazione di altre barre sedimentarie più al largo che tendono a diminuire la turbolenza del tratto di costa prospiciente: l’azione delle maree diventa meno intensa, le bocche si interrano e la laguna si chiude diventando un “lago retrodunale” di acque dolci. Il processo descritto porta ad un continuo avanzamento delle coste: un fenomeno questo documentato dai cordoni di dune fossili e dai porti di epoca romana ritrovati anche a notevole distanza dalla costa attuale. Il caso della Laguna di Venezia è particolare: i continui interventi umani nel corso dei secoli hanno conservato una struttura lagunare che, se fosse stata abbandonata al corso naturale di avanzamento della costa, non esisterebbe più. |