LICEO CLASSICO SPERIMENTALE STATALE «B. RUSSELL» DI ROMA

ESAMI  DI  MATURITA’  SCIENTIFICA

                                                                         Classe 3° Triennio B (indirizzo scientifico)

                                                                                    Anno Scolastico 1996/97

RELAZIONE SULL’APPROFONDIMENTO

Scienza e Verità

  «L’ultimo passo della ragione ci ha portati a credere che c’è un’infinità di cose che la sorpassano».   (Albert Einstein)

  “L’ultimo passo della ragione è quello di  riconoscere che c’è un’infinità di cose  che la sorpassano; è soltanto debole se  non arriva sul punto di rendersene  conto”. (Blaise Pascal)

   “Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte: è quello che pone le vere domande”:  (C.Levi-Strauss)


Il tema dell’approfondimento tematico concordato fra studenti e docenti - che ha coinvolto filosofia, fisica, scienze, letteratura italiana, inglese e francese - nasce dall’esigenza di cominciare a rimettere insieme i pezzi della nostra cultura ricreando una sintesi. Se, come dice Platone «merita il nome di scienza solo quel sapere che conferisce il giusto ordine all’anima e rende migliore e felice colui che ad esso si dedica» la nostra cultura occidentale e in essa la scuola ha molta strada da fare per rispondere a tali istanze.

            Il percorso generale ha voluto tentare un approccio interdisciplinare, indagando il rapporto tra scienza classica e verità: la verità della fisica, la critica epistemologica all’oggettività, i criteri di demarcazione tra scienza ed altre forme si sapere fino al tentativo di mostrare come quella scientifica non sia la sola forma di ricerca del vero e l’intelligenza letteraria non sia un residuo dilettantesco d’età prescientifica. Certo se tutta la verità è concettuale ed enunciativa, allora le arti non  possono essere  forme di verità. Ma non è quella concettuale già una forma particolare di conoscenza? (concetto da cum capere un modo di pensare che afferra e accumula). Probabilmente ci sono verità che si scoprono, verità che sono tali entro l’ambito della loro teoria, verità che si dimostrano, verità che si incarnano.

            L’itinerario tracciato è stato solo un abbozzo di ricerca, dall’esperimento in laboratorio che mostra come la fisica sia una scienza empirica, alle riflessioni epistemologiche popperiane che, delimitando - tramite la definizione di razionalità scientifica - il campo della scienza, non escludono altre forme di razionalità per le quali le procedure da seguire non sono le stesse delle scienze empiriche; fino alla riflessione sulla validità conoscitiva della letteratura nella quale, secondo la lezione di Calvino, l’immaginazione opera quale strumento per la formulazione delle ipotesi e ricco serbatoio per possibilità sempre nuove di combinazioni funzionanti.

            Per gli aspetti più particolareggiati del lavoro svolto si rimanda alle relazioni individuali dei docenti sulle singole discipline allegate alla presente relazione, alla quale si acclude altresì l’elenco degli argomenti che ogni alunno si è impegnato ad approfondire personalmente e le discipline coinvolte.

 I docenti del Consiglio di Classe

  • Scalisi    (Italiano) 

  • Rossi (Storia e Filosofia)

  • Peronace (Matematica)

  • Calabrò V. (Fisica)

  • D’Elia (Scienze)

  • Bonanni (Inglese)

  • Di Ciaccio (Francese) 

  • Menduni (Arte) 

  • Caponi (Musica)

  • Di Trolio (Ed. Fisica)

  • Faretina (Religione)

 Roma, 10 Giugno 1997


       
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