Liceo
Classico Sperimentale Statale “B.Russell” di Roma PREMESSA DELL'INSEGNANTE ALL'ESPERIMENTO
Il
lavoro di ricerca che qui di seguito è presentato mostra il ruolo che può
svolgere nell'apprendimento della fisica un uso consapevole del
laboratorio. Si tratta molto brevemente dell'analisi comparata (analogica)
di due esperimenti di fisica molto importanti nella letteratura
scientifica entrambi analizzati nella prospettiva del conseguimento di un
obiettivo finale ambizioso che è la comprensione del ruolo svolto da H.
Hertz nella conferma empirica dell'esistenza delle onde elettromagnetiche
e, più in generale, nel controllo sperimentale della validità della
teoria di Maxwell relativa all'Elettromagnetismo classico.
La
proposta didattica realizzata dall'allieva Giulia Festa del 3° Triennio B
(indirizzo scientifico) del liceo classico sperimentale statale "B.
Russell" di Roma consiste nella realizzazione di un esperimento sulle
onde meccaniche che si propagano in una cordicella (conferma empirica del
fenomeno delle onde stazionarie prodotte da un vibratore meccanico in un
filo teso) come base interpretativa per la comprensione dell'importante
esperimento di Hertz del 1888 col quale si prefisse di confermare
contemporaneamente non solo la presenza di onde e.m. emesse da un
oscillatore (rocchetto di Runchkoff) durante le scariche elettriche ma
anche di
misurarne la velocità di propagazione nello spazio.
L'idea
molto semplice è quella di far comprendere la metodologia di indagine e
la tecnica operativa utilizzate da Hertz attraverso un fenomeno analogo più
semplice e intuitivo da analizzare in chiave propedeutica.
Sfrutteremo
dunque l'analogia di comportamento tra il fenomeno meccanico con quello
e.m. e supporremo che le oscillazioni prodotte da un vibratore meccanico
(un vecchio ma sempre valido motorino di un rasoio elettrico) trasmettono
onde a un ostacolo fisso costituito da un pesetto appeso all'altra
estremità del filo. Le onde si riflettono, cambiano fase e interferiscono
col treno d'onde incidente producendo, per determinati valori della
lunghezza del filo, onde stazionarie. La teoria prevede in questo
caso che le onde viaggiano nella cordicella con una certa velocità e
producono nodi e ventri.
L'esperimento
consiste pertanto nel confermare empiricamente la legge del fenomeno delle
onde stazionarie e successivamente nel misurare indirettamente la velocità
delle onde meccaniche prodotte. Per giustificare questa ipotesi si metterà
su un processo di elaborazione dati che ha lo scopo di evidenziare quanto
sia interessante e creativo il lavoro empirico di laboratorio e quello
successivo di elaborazione statistica dei dati.
Com'è
noto nel Trattato di Elettricità e Magnetismo Maxwell aveva previsto che
nel circuito elettrico oscillante si producessero fenomeni oscillatori in
grado di produrre onde elettromagnetiche che si propagavano da un'antenna
alla velocità della luce.
Hertz
affermò che se la teoria di Maxwell era corretta, la figura di onde
stazionarie che sarebbe stata prodotta dalla riflessione delle onde e.m.
prodotte da un piano speculare metallico, doveva presentare, come
nell'esperimento meccanico testé citato, dei ventri (e dei nodi) nei
quali il vettore campo elettrico E
doveva giacere in un piano ben determinato.
Il
ragionamento che sta alla base del lavoro di ricerca che l'allieva ha
diligentemente svolto consiste nel dedurre da una serie di interventi
empirici svolti in laboratorio e basati sulla misurazione indiretta della
velocità delle onde meccaniche stazionarie che hanno lo scopo di fornire
una base analogica di comportamento delle due tipologie di fenomeni che
forniscono un considerevole appoggio al modello ondulatorio della luce. |
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