Esecuzione dell'esperimento



Prelevare i tempi di passaggio di un pendolo da vari traguardi mentre sta oscillando non è una cosa semplice. E' sembrata la migliore strada possibile, per evitare errori grossolani, quella di utilizzare un apparato sperimentale che facilitasse l'esperimento. E' stato posto il pendolo nella sua posizione verticale di equilibrio. Questa è la posizione Xo. In corrispondenza della posizione verticale è stata posta una cella fotoelettrica collegata ad un cronometro elettronico al centesimo di secondo. E' stata, quindi, spostata la massa pendolare in una certa posizione estrema tenuta ferma da una elettrocalamita che aveva lo scopo di tenerla immobile. Dalla parte opposta c'erano delle fotocellule che si potevano spostare a seconda della lunghezza desiderata. Premendo un interruttore la elettrocalamita si disattivava e la pallina si sganciava mettendosi in movimento verso le fotocellule.
Nel momento in cui la pallina transitava davanti alla prima fotocellula posta nella posizione di equilibrio si azionava il cronometro che si interrompeva quando la sfera pendolare passava davanti all'ultima fotocella. Il cronometro memorizzava, poi, tutti i tempi impiegati dalla sferetta a percorrere i vari tratti del percorso.
Il valore massimo dello spostamento rilevato corrisponde all'elongazione massima, ovvero alla massima distanza tra il centro di oscillazione e la posizione acquisita dal punto materiale.
Sono stati rilevati in maniera empirica solo i primi nove valori della tabella 1 che, come si può vedere chiaramente, è invece composta da 36 valori di X e t.
Sono state sufficienti nove misurazioni in quanto da questi nove valori si sono ottenuti altre 27 misure sfruttando la peculiarità della simmetria del moto pendolare rispetto alla verticale passante per la posizione di equilibrio.


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