LICEO CLASSICO SPERIMENTALE STATALE "B. RUSSELL" DI ROMA

                     Anno Scolastico  2000/01  -   Classe  5º B  (ind. scient.)      

RELAZIONE FINALE DI FISICA


  1. INTRODUZIONE

Tenute presenti alcune considerazioni svolte nel piano di lavoro annuale relativo ai criteri didattici e al metodo di insegnamento adoperato (di cui se ne ricordano di seguito, e molto brevemente, le linee generali) vengono esposte in sequenza alcune brevi note esplicative al lavoro didattico fin qui svolto e ai risultati conseguiti.

2. LINEE GENERALI RIGUARDANTI IL PIANO DI LAVORO ANNUALE

La strategia didattica che ha indirizzato l'attività di insegnamento della Fisica nella classe 5B dell'indirizzo scientifico del Liceo Classico Sperimentale Statale «B. Russell», è stata caratterizzata dalle seguenti variabili specifiche:

a) Analisi della situazione iniziale

Com'è noto, la stesura del piano didattico annuale ha come premessa ineludibile  la ricognizione delle condizioni di ingresso degli  allievi. A tale scopo si è proceduto a raccogliere il complesso di informazioni in grado di contribuire a delineare il quadro generale di ogni studente e della classe nel  suo insieme anche in relazione ai risultati conseguiti dagli allievi durante gli anni scolastici trascorsi. Volendo descrivere in maniera molto sintetica il quadro delle conoscenze-abilità possedute dalla classe all'inizio dell'anno scolastico si può dire complessivamente che essa ha mostrato delle condizioni d'ingresso discrete, fermo restando l’esistenza di una “distribuzione normale” delle competenze di base e con la presenza di qualche elemento appartenente alla fascia dell'eccellenza.

b) Obiettivi didattici

La  loro  determinazione ha tenuto conto sia del  fatto  che  si tratta  di una classe finale di secondo ciclo, sia che si è in presenza di una classe di liceo sperimentale ad  indirizzo scientifico nel quale il corso di fisica, nel proporsi  obiettivi didattici ambiziosi (studio e analisi dei fenomeni fisici in maniera completa, sistematica e adeguatamente  matematizzata; riflessioni di carattere storico ed epistemologico;  indagini significative  e  approfondite di tipo empirico;  risoluzione  di problemi di fisica impegnativi e completi)  ha privilegiato mete  educative di grande respiro culturale e formativo.

Con queste premesse gli obiettivi didattici sono  stati ricondotti quasi tutti al consolidamento e alla padronanza del  "metodo scientifico" inteso sia come metodo di studio, sia come metodo d'indagine per l’analisi di questioni scientifiche, sia infine come metodo sperimentale di laboratorio;

c) Metodologia.

Sono stati considerati fondamentali quattro momenti interdipendenti e non subordinati :

  • il momento della elaborazione teorica;

  • il momento della elaborazione sperimentale;

  • il momento della applicazione pratica dei contenuti;

  • il momento della riflessione storico-epistemologica.

Più esplicitamente si sono previsti :

1)     la presentazione storico-problematica degli argomenti da  studiare, in modo da privilegiare l'aspetto culturale e formativo rispetto a quello dogmatico-formulistico. A questo proposito si fa presente che, in sede di Programmazione  didattica, è stato deciso di privilegiare lo sviluppo  dei grandi  temi del pensiero fisico piuttosto che svolgere il  corso attraverso  una  scansione rigida e acritica di nozioni  e  fatti specifici di scarsa valenza culturale. Com'è noto, l'ampiezza interpretativa dell'Elettromagnetismo si traduce in una sua  estensione a molte e svariate tematiche fisiche imponendo uno studio quantitativo veramente notevole e di difficile sintesi. Se poi si aggiunge il fatto che, per svariati motivi dovuti alla organizzazione di attività extrascolastiche, gli allievi hanno effettuato molte assenze si comprende la difficoltà nella quale si è mossa l'attività propositiva del docente. Pertanto è  emersa la necessità di operare unificazioni  didattiche,  scegliendo gli argomenti da trattare e tralasciandone altri. In  altre parole, ci si è preoccupati di tracciare un itinerario didattico articolato per grandi sintesi concettuali che permettesse di inserire lungo esso la prospettiva generale delle grandi questioni previste dalla Fisica Classica.  Questa strategia  ha costituito il riferimento privilegiato per lo  sviluppo dei temi e delle idee più significative del corso,  trascurando, consapevolmente, le questioni più marginali e, tutto  sommato,  ininfluenti previste da un corso di fisica tradizionale  a prevalente  dimensione contenutistica. Ciò al fine di  recuperare un'immagine che potesse fornire agli allievi un quadro di insieme di  largo  respiro culturale, attraverso il quale  la  fisica  si riappropriasse di quel ruolo formativo di grande valenza culturale che sicuramente possiede e che le compete di diritto nel panorama del sapere scientifico e del processo educativo;

2)     il riferimento continuo e costante alla  parte  sperimentale, vista  non tanto come momento di verifica di  leggi  storicamente conosciute, quanto come "cammino da percorrere" per arrivare alla scoperta (riscoperta guidata e personale) delle leggi di  comportamento  della natura. Molta attenzione è stata data all'analisi di quei nodi problematici che consentono di mettere a confronto i dati  sperimentali con le ipotesi e i modelli che cercano di  interpretarli;

3)     l'uso intensivo e privilegiato dello strumento tabellare e grafico (passaggio dai dati sperimentali alla legge del fenomeno)  come metodi di analisi teorica e di elaborazione dei dati  sperimentali;

4)     l'insistenza sui concetti principali e unificatori del corso e sui fondamenti della disciplina, nella prospettiva di fornire  agli allievi spettri di conoscenze completi e organici del sapere scientifico;

5)     la ricostruzione dello sviluppo logico dei concetti  e  della teoria dell'Elettromagnetismo Classico, polarizzando l'attenzione sullo sviluppo di alcuni concetti informatori di teorie,  modelli fisici e implicazioni storiche sul problema dei fenomeni elettromagnetici e della teoria di Maxwell in modo che di essi si possano comprendere meglio le ragioni e non solo i contenuti tecnici o applicativi;

6)     l'introduzione delle principali tematiche di produzione di campi elettromagnetici come conseguenza di una giustificazione teorica delle equazioni di Maxwell, in maniera tale da proporre una conoscenza abbastanza completa, moderna, critica e articolata del sapere scientifico inerente a questa teoria classica;

7)     la risoluzione di problemi e la trattazione sintetica di argomenti per permettere agli allievi di sviluppare più efficacemente le capacità nell'affrontare situazioni problematiche  e di acquisire pertanto abitudine  alle  strategie risolutive necessarie per affrontare la terza prova scritta degli esami di stato;

8)     il costante lavoro personale degli allievi per la verifica del proprio  livello di apprendimento mediante discussioni guidate, compiti per casa  e riflessioni in ordine alla risoluzione di questionari, esercizi e problemi di fisica.

d)  Ruolo del Laboratorio.

È  sempre stato  considerato essenziale nel  processo  curriculare della disciplina e inscindibile da un corretto insegnamento  formativo. Ciò perché permette di integrare consapevolezza teorica ed operatività manuale, permettendo di superare la separazione innaturale  e artificiale fra le "due culture",  attribuendo  pari dignità e valore ai vari aspetti dell'attività umana.

Purtroppo sono emerse delle considerevoli difficoltà nella compilazione dell’orario scolastico inerente all’uso del laboratorio di fisica che hanno limitato l’efficacia di questo importante e ineludibile strumento culturale di formazione. La discontinuità delle attività sperimentali svolte dagli allievi in tutto l'anno ha aggravato la questione relativa alla insufficiente disponibilità di tempo necessaria per affrontare la dimensione teorica della disciplina

3. ATTIVITA' DIDATTICA

Nonostante le numerose e protratte “perdite” di ore di lezione si ritiene  di avere trattato la maggior parte degli argomenti principali dell’Elettromagnetismo Classico inerenti ai programmi ufficiali previsti dall'Ipotesi di Sperimentazione  del Liceo secondo un piano didattico globale abbastanza vario ed efficace, articolato oltre che attraverso alcune fasi di  apprendimento tradizionale (lezioni frontali) anche attraverso sollecitazioni  alla ricerca e alla elaborazione  critica.  Mediante queste sollecitazioni lo scrivente ha cercato di condurre gli allievi  ad approfondimenti critici degni di nota dei vari  aspetti della problematica scientifica contenuti nella disciplina di  insegnamento.

L'attività didattica è stata finalizzata non solo alla  acquisizione di informazioni di carattere specifico e  contenutistico ma anche alla guida degli studenti verso alcuni temi e idee  fondamentali della fisica. Sono stati così esplorati alcuni concetti chiave  della  disciplina, si è posto l'accento sui  concetti  di campo, di modelli, di teorie, di proprietà e leggi fondamentali dell'Elettromagnetismo, mentre largo spazio è  stato  dedicato allo sviluppo della Fisica e della Scienza in generale, dedicando alcune lezioni ad evidenziare  ripetutamente il carattere storico del pensiero scientifico e l'importanza del fattore metodologico, metrologico e linguistico per lo  stesso sviluppo.

Da una analisi non superficiale della struttura del programma svolto emerge con evidenza che una caratteristica notevole del corso  è stata  quella che riguarda il fatto di avere insistito non su aspetti marginali e irrilevanti ma su contenuti di grande respiro culturale e di significatività  scientifica.

Una  delle chiavi di lettura che facilitano la  comprensione del tipo di lavoro svolto riguarda, infatti, l'avere privilegiato  tematiche e categorie fisiche quali lo "sviluppo e le  caratteristiche  dei modelli interpretativi" della fisica,  la  centralità del  concetto di "campo" e il problema dei campi vettoriali  come mediatori dell'interazione coulombiana, magnetica e gravitazionale, la "conservatività e la circuitazione" del campo elettrico  e magnetico,  la crisi e il passaggio dalla fisica classica alla fisica moderna sono stati appena sfiorati, sintetizzando gli argomenti a carattere più  strettamente  applicativo e/o tecnologico, o,  addirittura,  omettendoli deliberatamente (come per esempio la teoria della pila, i casi  e sottocasi  di tipi di elettrizzazione, la  descrizione  minuziosa dei  vari tipi di macchine elettriche ed elettrostatiche,  ecc.), sui quali lo scrivente è costretto ad affermare a chiare  lettere che non rientra nel curricolo scolastico di un liceo sperimentale una preparazione culturale sintonizzata sulla dimensione esclusivamente nozionistica e tecnologica.           Pertanto non risulta giustificata nessuna ipotesi cumulativa di sapere enciclopedico.

Premesso  che il nuovo esame-colloquio è rivolto ad  accertare  la preparazione di ciascun candidato in relazione agli obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo, nonché ad accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto possesso di abilità, anche di carattere applicativo, e le capacità elaborative, logiche e critiche acquisite e tenuto conto che  la prova orale non deve assumere il carattere di una verifica nozionistica e sequenziale di contenuti appresi ma di accertare la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle nell'argomentazione ci si permette di  invitare  la Commissione a tenere conto di queste indicazioni  e  a orientare il colloquio con gli esaminandi sul quadro didattico  evidenziato in questa relazione. Si auspica a tal fine che i  candidati vengano posti nelle condizioni di far emergere, come si  diceva  sopra, le grandi idee della Fisica  Classica  relativamente all'Elettromagnetismo Classico in virtù delle scelte effettuate dal Consiglio di Classe all'inizio del corrente anno scolastico così come si evince dalla lettura del Documento del Consiglio di Classe.

Tre studenti della classe (Andreani Fabio, Conticelli Luca e Re Emiliano) hanno voluto approfondire alcune tematiche del corso di elettromagnetismo attraverso un approfondimento tematico che si ricollega direttamente al programma del corso e alla dimensione empirica della disciplina laddove si evidenziano da un lato l’importanza della dimensione empirica della fisica  evidenziata con la realizzazione di esperimenti cruciali e dall'altro laddove si parla del ruolo che il campo elettromagnetico svolge nelle applicazioni tecnologiche. In un solo caso gli agganci col programma del corso sono meno evidenti laddove le scelte dell’allievo (Andreani Fabio) si sono orientati su tematiche più specificamente filosofiche.

Parallelamente alla trattazione degli argomenti disciplinari  si è cercato di stimolare gli allievi ad un apprendimento attivo, quasi sempre dinamico e, si spera, non per ricezione, coinvolgendoli  in prima persona nelle discussioni e negli  approfondimenti specifici  interessanti il cosiddetto «Approfondimento  Tematico» (si  vedano  sia il Documento del Consiglio  di  Classe, sia,  soprattutto, le Considerazioni Didattiche relative  all'Approfondimento  di Fisica aggiunte alla fine della presente  relazione),  sia  con  ripetute e frequenti prove  scritte relative alla trattazione di brevi argomenti,  sia  con proiezioni e commenti critici di sussidi audiovisivi (film sonori 16  mm del PSSC), sia con relazioni sperimentali di laboratorio, sia,  infine, con opportune riflessioni storiche intorno al  modo in cui la scienza si è appropriata del sapere scientifico.

Altro elemento di riflessione è da considerare la conferenze di storia della fisica tenuta dal sottoscritto riguardante il tema «Il concetto di campo nella storia del pensiero scientifico dell’800». Gli studenti hanno partecipato inoltre a due seminari sulla multimedialità (Presentazione dei progetti multimediali alla Circoscrizione e Comune di Roma) ed hanno svolto delle ricerche attraverso gli strumenti telematici della posta elettronica e di internet. A questo proposito la classe è stata protagonista di un importante progetto di didattica della fisica con Internet, collaborando a produrre dei materiali di studio che sono stati pubblicati in rete attraverso un sito web interamente rivolto agli interessi della classe. L’iniziativa è stata inserita nel P.O.F. del liceo e la classe ha partecipato con questo progetto al concorso internazionale “Global Junior Challenge” organizzato dal Comune di Roma presso la Fiera di Roma. Si è cercato di sviluppare cioè un'attività di progetto e di ricerca telematica volta a sfruttare l'intraprendenza dei giovani nel produrre materiali e dati pubblicati successivamente in Internet al sito http://spazioweb.inwind.it/vincal . L'ambiente ipermediale, ricco di animazioni e di simulazioni è fecondo di sviluppi culturali e l'attività in rete è stata concepita, in questo progetto, come integrazione alla normale attività didattica.Alcuni elementi della classe hanno partecipato a un corso di preparazione nelle attività di problem solving relativo alle Olimpiadi della Fisica.

4. DESCRIZIONE DELL’EVOLUZIONE DELLA CLASSE E RISULTATI CONSEGUITI

La classe 5B (ind. scientifico) è una buona classe, composta da ben 25 studenti con qualche elemento ottimo, altri che  hanno  mostrato  una buona preparazione e un’altra parte centrata intorno  ad una preparazione sufficiente. Solo in pochissimi casi si è riscontrata una preparazione mediocre. Ciò è provato dal fatto che, dal punto di vista docimologico, vi è una distribuzione di voti e giudizi la maggior parte dei quali centrati su valori più che sufficienti. Nonostante questi aspetti di luci ma anche qualche ombra, il 5B è una classe che si è sempre distinta e fatta notare per il  buon interesse e la continua attenzione alle lezioni. Altro discorso è la partecipazione che è stata discontinua e per alcuni allievi spesso non significativa. Sembra importante ricordare che la classe per i primi tre anni ha avuto insegnanti di fisica differenti.

Gli studenti non hanno mostrato difficoltà nel raggiungere un livello di apprendimento più che soddisfacente a causa dell'esistenza  di "fattori di vischiosità" oggettivi come il cambiamento di metodo dei diversi insegnanti che si sono succeduti nell'arco del quinquennio, la distribuzione delle ore settimanali di lezione concentrate tutte in pochi giorni, il mancato inserimento nel 1° quadrimestre delle ore si laboratorio per motivi di indisponibilità del laboratorio di fisica e, non ultimo, l'alto numero di lezioni perdute a causa di frequenti assenze individuali e collettive che hanno turbato l'intero  anno scolastico facendo perdere ritmo e  occasioni  di riflessione sulle tematiche oggetto del corso.

Il giudizio globale sul grado di apprendimento e sul conseguimento degli obiettivi didattici è da considerare pertanto moderatamente soddisfacente. A favore degli allievi, comunque, ha giocato un generale e continuo  senso di onestà che ha caratterizzato il loro approccio con la disciplina manifestandosi con attenzione e disponibilità nei confronti dell’insegnamento quotidiano: tutto ciò ha frequentemente permesso una  attività didattica tutto sommato fluida e a  tratti piacevole.

5. VALUTAZIONE E PROVE DI ACCERTAMENTO

Per  quanto riguarda la valutazione, vi è da sottolineare  il fatto  che gli allievi sono stati  stimolati  ripetutamente alla  riflessione personale (autovalutazione) e sottoposti a diverse prove  scritte di verifica dello stato di apprendimento e a colloqui orali. In particolare alla classe sono state proposte le seguenti attività di valutazione:

  • questionari a risposta chiusa;

  • problemi tradizionali;

  • relazioni di laboratorio.

I criteri di valutazione relativi alla "Tipologia B e C" che il Consiglio di Classe ha scelto come esempio di 3ª prova scritta per fisica, sono stati i seguenti:

a) grado di conoscenza dei concetti fisici affrontati;

b) livello di completezza dei concetti;

c) adeguatezza del linguaggio scientifico (inteso sia come comprensione del formalismo matematico, sia come comprensione del lessico);

d) efficacia della risoluzione di problemi monoconcettuali.

A questo proposito, si fa  presente che la classe ha partecipato ufficialmente, nel mese di Dicembre, alle selezioni delle Olimpiadi di Fisica e gli allievi Festa Adriano, Re Emiliano, De Stefani Laura e Andreani Fabio hanno poi rappresentato il Liceo nella successiva fase di  selezione regionale.

Libro di testo: David Halliday-Robert Resnick-Jearl Walzer, Fondamenti di fisica. Elettromagnetismo, Bologna, Zanichelli, 1998.

Libro consigliato: U. AMALDI, La fisica per i licei scientifici 3, Bologna, Zanichelli, Vol.III, 1999.

6. RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

I rapporti con le famiglie sono stati discontinui e infrequenti. Molti genitori non sono mai venuti al ricevimento settimanale e molti altri si sono fatti vedere solo una volta nell’intero anno scolastico.

7. CONCLUSIONI

In conclusione, il sottoscritto ha cercato di realizzare  un corso di fisica che accanto al nucleo specifico di nozioni tecniche permettesse di offrire ai  giovani la possibilità di acquisire obiettivi di  conoscenza critica nel campo della storia delle idee scientifiche e consapevolezza nel processo di apprendimento dei fatti della fisica.

Accanto alla preparazione culturale specifica,  alla  classe è  stato proposto un impianto culturale capace di porre l'accento sulla conoscenza scientifico-metodologica e storico-epistemologica le quali, lungi dall'evitare il discorso nozionistico, hanno concesso più spazio all'abitudine ai problemi scientifici, allo sviluppo delle qualità critiche e all'educazione alla problematica sperimentale.

Si ha motivo di credere che esistano, per la quasi totalità degli allievi, le condizioni perché il livello  conoscitivo degli esaminandi fornisca loro una adeguata sicurezza e  padronanza durante la fase dei colloqui agli esami di  stato.

Roma, 11 Maggio 2001                                                           L'insegnante di Fisica e laboratorio

                                                                                                   prof. Vincenzo Calabrò

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