VITA PASTORALE

Grazie, don Gianangelo!

Settembre è anche il mese in cui si viene a sapere con certezza dei vari avvicendamenti del clero bergamasco, dopo le fantasiose illazioni e previsioni estive... “Sai chi andrà a fare il parroco là?”, “Ho sentito che si sposta don...”. E via di questo passo...

“Ma a Seriate? Tutto tranquillo?”. “Sembra di sì...”. “E invece no!”. “Davvero?”. “Già: ci lascia don Gianangelo!”. “Don Gianangelo?”. “Sì, proprio lui: va a fare il parroco”. “Dove?”. “Ad Azzano S. Paolo”. “Urka...”.

“Peccato” - penso io. Peccato per noi di Seriate, perché don Gianangelo è stato una benedizione per la nostra comunità, una manna dal cielo. Dal 1991 era vice-rettore del Quadriennio teologico nel nostro Seminario diocesano e, sempre dallo stesso anno, pure coadiutore festivo di Seriate. Per ben quindici anni ha puntualmente e fedelmente servito la nostra comunità nelle domeniche e nelle altre feste, rendendosi pienamente disponibile per le S. Messe e soprattutto per il tanto prezioso quanto umile ministero della Riconciliazione. Don Gianangelo ha dedicato tantissimo tempo al sacramento della Confessione ed è stato di validissimo conforto e aiuto a molti di noi per il suo ascolto, la sua pazienza, i suoi consigli... insomma per l’esercizio della bontà e della misericordia di Dio. Ed è innanzitutto questo - io penso - che la gente cerca e apprezza in un prete! Ma ciò che più mi ha edificato, come confratello, è lo stile con cui don Gianangelo è stato e ha operato fra noi: uno stile veramente umile, discreto, dimesso, nascosto, direi “in punta di piedi”... Sì, in punta di piedi è venuto a Seriate, vi ha svolto umilmente il ministero sacerdotale a fianco e a valido sostegno di noi sacerdoti qui operanti e... ancora in punta di piedi se ne va ora a guidare la comunità di Azzano, popolosa parrocchia (oltre 7000 abitanti!) alla periferia di Bergamo, dunque non distante da qui.

Don Gianangelo non ha voluto alcun “festeggiamento” ufficiale nel darci il saluto - ha proprio insistito lui perché “non si facesse niente” qui a Seriate - e del resto, se dipendesse da lui, non vorrebbe nulla del genere neanche all’ingresso come parroco di Azzano. Ma - ne sono certo - obbedirà, suo malgrado, ai rituali di circostanza... Perché poi anche la santa obbedienza fa parte del suo stile di prete.

Sia chiaro: non intendo fare l’elogio funebre per don Gianangelo (che, a 46 anni, è ancora nel pieno della vitalità-maturità umana e sacerdotale!), ma - facendomi interprete dei sentimenti di tutta la nostra comunità - desidero vivamente esprimere il doveroso e sentito ringraziamento a un caro sacerdote e amico che ha fatto tanto bene qui a Seriate. E naturalmente, oltre al grazie, l’augurio più vivo per il suo nuovo incarico pastorale. Grazie! Grazie di cuore, don Gianangelo! Ci mancherai! E buon cammino ad Azzano S. Paolo! Con affetto.

don Ilario