RIFLESSIONI

 

Anno catechistico 2006-07

 

di Carlo Vallenzasca

 

Cari bambini, cari insegnanti: buon inizio!

Noi siamo come Zaccheo, vorremmo salire sul sicomoro per vedere Gesù.

A Seriate c’è quest’albero? Io non l’ho trovato, allora sono salito sopra ad un abete, ai piani alti di un palazzo, su una giostra sopraelevata del Luna Park... però non ho visto Gesù. In realtà il sicomoro è nel nostro cuore e nella nostra mente, è lo stesso desiderio che aveva Zaccheo di trovare una risposta seria alle inquietudini del proprio cuore. I soldi non gli bastavano, con i soldi non si può comperare il senso della vita.

Gesù racchiude in sé tutto, dalla A alla Z, dall’alfa all’omega, è l’origine e il destino della nostra esistenza, la fonte alla quale dissetarci per non avere più sete in eterno. Anche se non ne siamo sempre consapevoli, “in Lui viviamo, ci muoviamo e siamo”.

Guardando i bambini presenti alla Santa Messa di inizio anno catechistico, pensavo che quando i loro corpi (i nostri corpi) si stavano formando nel ventre della madre, il Signore già ci conosceva e, accarezzandoci, ci chiamava per nome. Con questa tenerezza Dio stabilisce un’alleanza con ogni bambino. Scrive un patto con noi ed invece di utilizzare l’inchiostro utilizza il sangue del Figlio. Lui sarà fedele per sempre, noi... Pensavo anche che questi bambini, in un certo senso, è come se non fossero nostri. È come se il Signore ci dicesse: vi do dei bambini, cresceteli, educateli ed amateli, ma ricordatevi che non vi appartengono. I cristiani, in un certo senso, è come se non avessero né moglie né fi gli, né padre né madre. Tutti i cristiani, non solo i preti e le suore. Infatti “nulla è nostro, e noi siamo di Dio”.

 

 

Così almeno penso che sarà nell’ultimo giorno quando, soli e nudi, ci presenteremo davanti a Dio: non potremo mostrare il nostro conto in banca e nemmeno vantarci se abbiamo avuto la villa con piscina. Molto più probabilmente il Signore guarderà il nostro cuore, se abbiamo saputo amare, pregare, perdonare. Allora non potremo far altro che chiedere pietà: Christe eleison!

Vorrei anche avvisarvi, bambini, di stare attenti perché alcuni vostri amici vi diranno che salire sul sicomoro è tempo perso, molto meglio giocare alla play-station o guardare l’isola dei famosi. Che noiosi! Non si rendono neppure conto che a stare troppe ore davanti allo schermo rischiano di sciogliersi il cervello! Anche quando si è adulti si incontrano ogni giorno persone (credono di essere i più furbi) che ci spiegano che le cose importanti nella vita sono i soldi, i divertimenti, la carriera: perché complicarsi la vita con il cristianesimo?

Ma se voi bambini sarete allenati nella salita al sicomoro, saprete sempre spiegare le vostre ragioni e rendere testimonianza della speranza che abita in voi.

State anche attenti alle polveri sottili, sono molto pericolose. C’è in particolare la polvere grigia dell’egoismo che, giorno dopo giorno, si deposita sul nostro cuore e pian piano lo pietrifi ca. Così si diventa egoisti, si pensa solo a se stessi, non si è più nemmeno capaci di piangere e c’è perfi no chi arriva a pensare che la guerra sia una cosa giusta.

Io penso che Gesù si metta a piangere quando sente le persone che dicono che la guerra è una cosa giusta. Anche il Papa è preoccupato perché nelle nostre nazioni occidentali la polvere grigia del cinismo è diventata mentalità dominante e ci sono milioni di persone con il cuore pietrifi cato. L’antidoto migliore a questa polvere è la salita sul sicomoro: lì c’è sempre una brezza fresca, leggera ma potente, che spazza via la polvere e ridona colore alle cose e vitalità all’anima. “E Dio era nel vento”.

“Mane cum deo”: rimani avvinghiato al Signore, per tutta la vita. Se vi lascerete condurre, Lui vi porterà in luoghi che noi neppure riusciamo ad immaginare, altro che play-station!

La comunità cristiana di Seriate propone a tutti tante iniziative, non solo di formazione e di rifl essione, ma anche di svago e sano divertimento (il cristianesimo non è una serie di divieti e di prescrizioni e neppure una fi losofi a noiosa adatta solo agli intellettuali: il cristianesimo è una possibilità di vita nuova per tutti). Aderendo, per quanto ci è possibile, a queste iniziative, possiamo imparare a diventare un po’ più piccoli, a ritornare come bambini. Solo così riusciremo a passare per quella porta, un po’ stretta, che ci fa entrare nella casa del Padre.

Quella porta è Cristo. Auguri a tutti!