La frase più usata da chi ha commentato i fatti dell'11 settembre
è stata "niente sarà più come prima". In tutta franchezza
non me ne sono accorto. Dopo il periodo di commozione globale ognuno s'è
asciugato le lacrimucce ed è tornato ai propri affari. Qualcuno
continua a ripetere che non è più la stessa cosa, che qualcosa
è cambiato, ma nessuno è in grado di dire cosa, sanno solo
che "dopo una tragedia di queste proporzioni il mondo necessariamente non
è più lo stesso". Determinismo spicciolo.
La verità è che la tragedia delle Torri Gemelle non è
stata certo quella che ha fatto più vittime, abbiamo purtroppo troppi
esempi di guerre ed incidenti che hanno fatto molti più morti, e
sono episodi non lontani, né nello spazio né nel tempo. La
verità è che le stesse persone che messe di fronte ai morti
Afghani dicono "non mettete i morti sulla bilancia" non hanno mai avuto
la minima considerazione per le persone che muoiono ogni giorno nel Mondo.
Ma oggi si commuovono non perché quelle persone le conoscevano,
ma solo perché ora si sentono il fiato della morte sul collo, sanno
che è stata questione di poco perché non toccasse anche a
loro. Insomma, ad eccezione del dolore dei conoscenti delle vittime, che
merita il massimo rispetto, molti hanno versato lacrime per sè stessi.
Lacrime ipocrite.
Come ipocrite sono alcune presunte manifestazioni di solidarietà,
che spero siano solo invenzione della stampa o malintesi, perché
se fosse vera la notizia che il Parlamento Italiano vuole organizzare una
manifestazione in cui noi italiani dovremmo sfilare con le bandierine americane
ci renderemmo ridicoli di fronte al mondo intero. Questo è un atteggiamento
da colonia, non da Stato Sovrano. E poi grande parte degli italiani non
ha nemmeno un grande senso della Patria, la Nostra Patria, come potrebbe
averne per un'altra?
E lo stato Americano entrò in guerra. Malgrado la congrega di linguisti chiamati per trovare un altro nome (polizia internazionale?) quella americana è un'azione di guerra. Ovviamente come poteva non essere una guerra chirurgica? Proprio come nei Balcani. E proprio come nei Balcani è stato dimostrato che probabilmente i chirurghi americani usano un bulldozer al posto del bisturi. Hanno detto che avrebbero colpito solo obiettivi sensibili, che non avrebbero fatto vittime innocenti e hanno bombardato le sedi dell'ONU, della Croce Rossa e della CNN. Complimenti, davvero una precisione chirurgica pari a quella dei Balcani...
E ai parenti delle vittime dell'11 settembre chi ci pensa? Niente paura,
scendono in campo gli artisti internazionali che a tempo record organizzano
uno spettacolo per incentivare gli spettatori a fare donazioni all'apposito
numero di telefono. E allargare loro i cordoni della borsa no? Certo che
no, loro sono artisti, non possono donare il vile denaro...Però
possono mettere in vendita a tempo di record un nuovo cd e "parte del ricavato
andrà al fondo per i parenti delle vittime". Oppure, se sono in
tour, parte del costo del biglietto andrà al fondo: quanto spetterà
su ogni cd o su ogni biglietto al fondo? Mistero. E intanto l'artista si
fa pubblicità speculando sulla tragedia e sul senso di commozione
delle persone che magari, incerte sull'acquistare il cd/biglietto o meno,
saranno spinte a farlo dal fatto che così aiuteranno i parenti delle
vittime. E l'artista sale in classifica, sale il suo cachet e intasca pure
qualcosa su ogni cd/biglietto, perché mica può lavorare del
tutto gratis!
Mi preme però segnalare il comportamento di Julia Roberts, la
celebre attrice: invece di allestire a tempo record un film "il cui ricavato
sarà devoluto ecc..." ha semplicemente aperto il portafoglio e donato
al fondo 2 milioni di dollari (pari a 4 miliardi di lire circa). Mi risulta
sia l'unica persona dello star sistem americano ad aver tenuto un simile,
lodevole comportamento che però non fa notizia come i cd pseudoassistenziali.
Qualcuno vuole ancora chiamare generosità il gesto di tutti
quegli artisti che hanno vergognosamente sfruttato la situazione?
E veniamo ad Hollywood: dopo aver prodotto per anni film che oggi dovrebbero
suscitare per lo meno imbarazzo, da quelle parti è partita la promessa
che "niente sarà più come prima" (dove l'ho già sentita?)
e che non faranno più film del genere catastrofico. Perché
mi risulta difficile credere che lasceranno senza lavoro i vari Stallone,
Shwarznegger e compagnia bella, più tutto il mare di soldi e lavoro
che questi attori e questi film muovono? Bruce Willis ha dichiarato che
non farà pù film come questi. Quanto durerà questa
promessa? Penso che entro un paio d'anni l'emozione collettiva sarà
smaltita e la voglia di polpettoni stile "Indipendence Day" tornerà
forte nella gente, non avvezza a vedere solo commedie, thriller, film romantici
e (soprattutto) film impegnati. E non dimentichiamo che da questo punto
di vista la guerra contro Bin Laden spingerà di nuovo sullo spirito
militar-guerriero americano, e dunque sarà solo questione di tempo
perché torni tutto "come prima". E poi non l'ha detto anche Bush
che bisogna tornare a vivere come prima, per non dare soddisfazione ai
nemici dell'America?
Anzi, forse un paio d'anni sono pure troppi: qualche sera fa in televisione
sapete cosa hanno trasmesso? "trappola di cristallo", ve lo ricordate?
E' quel film con Bruce Willis in cui l'eroe è prigioniero in un
grattacielo : c'è il grattacielo che diventa una trappola mortale,
ci sono terroristi, esplosioni assortite e l'eroe sempre sul punto di morire
che però non perde mai la sua sottile vena ironica e che alla fine
si salva.
Se lo avessero mandato in onda il 12 settembre ci sarebbe stata una
protesta nazionale e il responsabile dei palinsesti sarebbe stato lapidato,
ma è passato addirittura un mese e dunque non scandalizza più
nessuno.
Il mondo intero ha ascoltato l'appello di Bush a tornare alla vita di
tutti i giorni. Ma l'appello di Bush è stato inutile, perché
il mondo non è mai cambiato.
E' sempre rimasto lo stesso.
Ipocrita.
Copyright (c) 2001 Valerio Desiderio.
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