...Vi presento Carmilla Pt.1
Di Rogiari20001
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“La solitudine è la cosa più
tremenda che esista”
(Angel, “Ted“, II stagione BTVS)
Caffetteria del Campus.
“Sono felice che tu sia venuta
qui…Buffy. Possiamo darci del tu?”
Lei annuisce. Steve nota che
l’anello di brillanti è ancora al suo posto, sul dito anulare della mano
sinistra.
“Volevo parlarti dei tuoi
esami. Sono regolari. Il tuo sangue non presenta alcuna particolarità”
“Lo immaginavo” dice lei.
“Sono finita parecchie volte in ospedale, e nessuno ha mai notato nulla di
strano”
“Credi ancora…di essere una
cacciatrice?”
Lei sorride. “Devo sembrarti
pazza, non è vero? Non posso far nulla per convincerti.”
“Invece, no” risponde il
medico. “Io ti credo. Come credo che la creatura che ha lasciato il suo sangue
nella bocca della tua amica sia…diversa da un essere umano. Fondamentalmente
diversa”
“Lo è infatti. Ci sono cose
che vagano nella notte da centinaia di anni, e macinano esperienze guidate solo
dall’istinto e dal cuore, che l’anima non l’hanno…ma non troverai quelle
verità in un campione di sangue, in un’analisi”
“Devo…dimenticare?”
“Sarebbe meglio per tutti”
“Ma…sono un pericolo!”
“Che le autorità non possono
sconfiggere. Credimi, ci hanno provato. L’esercito degli Stati Uniti sa tutto
di loro, li chiamano ostili subterrestri. Ma non ci sono riusciti. Ciò
che è arcano non si sconfigge con la scienza. Ma con un potere ancora più
arcano…ancora più antico” gli occhi di Buffy splendono, mentre racconta
queste cose. Sente di essere sull’orlo di un precipizio…sul bordo di una
comprensione finale.
“Il…tuo potere?”
“Sì.” Lei lo fissa.
“Prendimi pure per matta, ma so bene di cosa sto parlando. Dimentica il morso
di Willow, il sangue della sua assalitrice…e lascia che qualcuno, nella notte,
protegga i cittadini di questa tranquilla città. Lo sai che è “la boca del
infierno”?
“Non sapevo nemmeno che
esistessero cose del genere”
Lui la guarda.
“Quanti…sanno di te?”
“Qui a Sunnydale? Solo i miei
amici”
“Ed il tuo ragazzo, immagino”
“Già”
Steve la fissa. “Allora, le
cose vanno meglio, tra di voi”
Lei lo guarda. Si chiede come
sarebbe ricominciare da capo con qualcuno che non si porta addosso un centinaio
d’anni di devastazioni e crimini…
“Nulla è perfetto a questo
mondo” gli risponde. “Ma ci unisce qualcosa di forte. Qualcosa che non mi
sento di spezzare”
Steve si arrende. E’ evidente
che lei ama il suo fidanzato…chiunque egli sia.
Buffy solleva lo sguardo.
Sull’altro lato della strada, una ragazza alta e bionda con jeans firmati la
sta fissando da dietro un paio di occhiali da sole neri.
“Steve…ti chiedo di scusarmi.
Ma ho appena rivisto…una mia amica.”
Lui si alza, si salutano. Il
medico, piuttosto deluso, torna in ospedale.
Buffy attraversa la strada. Alza
il capo, e la sconosciuta solleva di qualche centimetro gli occhiali da sole.
Il loro sguardo si incrocia.
“Sei piccolina” dice
l’altra “Ma graziosa, devo ammetterlo”
“Non sottovalutarmi” commenta
tranquillamente Buffy. “Mi annoio tremendamente quando lo fanno”
“Cerchi nuove amicizie
maschili?” la prende in giro la vampiressa. “William non ti basta più?”
“Conosci Spike?”
“Siamo su questa terra da
parecchio tempo, io e lui. Beh, soprattutto io, come saprai. Li ho rivisti di
recente a Praga…lui e Dru. Splendida coppia”
“Non sono più una coppia”
“Così mi hanno detto”
Buffy sorride. “Carmilla…Millarca…chiunque
tu sia. Stai lontana dai miei amici. Toccali, ed io ti disintegro”
“Vale anche per Spike?”
Buffy la fissa. Una furia cieca
la invade.
“Per Spike più che per
chiunque altro!”
“Mia cara” dice la bella
Carmilla, con la sua voce sinuosa ed insieme dura. “Chi non ha peccato, scagli
la prima pietra…”
Buffy la guarda andar via. Sotto
il sole, come una qualunque mortale. Intuisce la sua forza. Sa che è immensa,
affinata dagli anni, dai secoli.
Si chiede, per l’ennesima
volta, quale sia la radice del proprio stesso potere.
“Aspetta!” le urla dietro.
Carmilla si volta.
Buffy la raggiunge, ansimante.
“In tutti i tuoi anni di non – vita, in tutto il tuo tempo…non hai
appreso nulla sulle cacciatrici? Sarei disposta a pagare bene per questa
informazione…”
“Prima tutte minacce, ora tutta
dolcezza?” la prende in giro la vampiressa. “Perché dovrei aiutarti?”
“Perché vuoi l’affetto di
Willow. E perché lei tiene a me. E tu vuoi farla felice”
Carmilla si stupisce. Non credeva
che Buffy potesse aver fiducia nella bontà dei suoi sentimenti per la strega
dai capelli rossi.
“Sarebbe…un gesto
d’amicizia?”
“Sì” la sfida Buffy. “lo
faresti per Willow. Lei si è fatta prosciugare, per te”
Carmilla sembra riflettere.
“Andiamo nel mio
appartamento”
Buffy la segue, Mr. Punta ben
nascosto nei jeans.
“Ti sei sistemata bene” le
dice Buffy. L’appartamento nel Residence è gradevole, comodo ed arioso.
Carmilla si siede in terra su di un tappeto orientale, le lunghe gambe
intrecciate.
Buffy si avvicina a lei. Le
prende un polso tra le mani.
“Perché non lo fai con il tuo
ragazzo? Penso che sarebbe più che disponibile a questi giochetti…”
“Spike? Non sono affari tuoi.
Allora, posso?”
Carmilla, divertita, annuisce.
Buffy prende il paletto. Con la
punta, traccia una linea sul polso di Carmilla. Il sangue, ricco e scuro, sgorga
copioso.
Buffy si fa forza. Si porta il
polso alle labbra. Esita un istante. E poi assapora il suo sangue.
Il flash di immagini che invade la sua mente, i suoi
terminali nervosi, è ancora più intenso, più forte di quando aveva bevuto il
sangue di Dracula. Vede buio, buio pesto, ed un’improvvisa luce, ed altro
sangue, e croci. Sacrifici umani. Ed un demone dal volto di serpente.
Si ritrae, scioccata.
Sta tremando.
Carmilla si alza, si avvicina al
lavabo, e lava via il sangue che ancora le macchia il polso. La sua pelle è già
guarita, come rigenerata.
“Allora?” le chiede. “E’
un genere di trip che ti piace, vedo. Anche le cacciatrici hanno le loro
debolezze. Mi chiedo se tu sia poi così diversa da me. Stai al sole…e bere il
sangue ti esalta”
“Io sono umana”
“Ed io lo ero”
“Ma mi sembra di aver capito
che preferisci molto di più la tua veste attuale”
“Ed a chi non piacerebbe essere
immortale, potente, bellissimo, e pericoloso?” la prende in giro Carmilla.
“Non dirmi che non ci hai mai pensato. Basterebbe che durante uno dei vostri
giochi d’amore tu ed il tuo ragazzo andaste un po’ oltre. E saresti
anche tu come me. Forse anche più potente, visto che sei una
cacciatrice…qualunque cosa ciò si significhi”
“Spike non mi trasformerebbe
mai in un vampiro. Mi ama troppo”
“Ed Angelus?” le chiede
Carmilla.
“Cosa sai di lui?”
“Più di quello che tu
immagini. La nostra è una piccola comunità, tesoro, tutti sanno tutto…di
tutti”
“Non sono qui per discutere con
te della mia vita sentimentale.” Ribatte Buffy “Se sai qualcosa sulle
cacciatrici…è il momento per dirla”
“Mia madre non è mai stata
molto loquace, come immaginerai. Ma sa molte cose. Ci sono varie specie di
vampiri. Noi, per esempio, sopportiamo piuttosto bene il sole. Altri, sembra
possano fare a meno di bere il sangue. E’ una specie particolare, ha altre
limitazioni, per esempio, non tollera gli oggetti religiosi, ma non teme il
sole. Chissà, forse anche tu sei una specie di vampiro…solo, speciale”
“No!” esclama Buffy,
orripilata. “Questo non lo crederò mai. Ho un’anima, una coscienza. Lotto
per il bene”
“Per il tuo bene?” la
prende in giro Carmilla. “Lotti contro il male, ed i tuoi fidanzati sono tutti
dei vampiri? Ti sembra di essere coerente?”
Buffy non risponde. Da quando è
tornata dall’aldilà, la sua lotta si è molto stemperata. Per lungo tempo,
non ha avuto nemici…ma solo necessità. Ha lottato per sopravvivere, non per
sterminare il male.
“Ti piacciono, vero?” le
sussurra Carmilla “La loro pelle fredda…il loro mistero. Il legame del
sangue. Tutti e due ti hanno bevuta, non è vero?”
Buffy lo ammette, ad occhi
chiusi.
“E a te è piaciuto. Ed hai
cercato il mio sangue…e quello di Dracula”
“Come lo sai?” si stupisce
Buffy.
“Ancora se ne sta vantando,
quell’arrogante. Ma siamo di famiglia, in un certo senso, e perciò lo
perdono”
Carmilla le accarezza una guancia. “Comincio a capire perché siano pazzi di
te. Anche Angelus…che era pura malvagità. In te c’è tanta tenebra…tanta
quanta ce n’è in me. Le tue radici non possono che essere oscure come le mie.
Facciamo parte di un’unica perversa umanità…pensaci. E siamo eternamente
soli…comunque”
In quell’istante, qualcuno
bussa alla porta.
“Avanti!” invita Carmilla, e
la sua mano è ancora sul viso di Buffy.
Spike impietrisce nel vedere la sua
donna lì.
E viceversa.
Carmilla non si affretta affatto
a scostarsi dalla cacciatrice. Buffy non lo sa, ma bevendo il suo sangue ha
creato un legame con la vampiressa. Come l’aveva a suo tempo legato con il
principe dei Carpazi.
“Carmilla, lasciala subito
andare!”
“Non la sto per niente
minacciando”commenta in modo languido Carmilla, sdraiandosi sul divano e
stendendo le lunghe gambe “Siamo qui come due buone amiche…due ottime
amiche. E stiamo avendo una conversazione amichevole. Del resto, ho idea che lei
sappia perfettamente badare a se stessa”
“Spike…dice il vero. Abbiamo
parlato di Willow”
“Come sta?” lui si avvicina a
Buffy, solleva una mano per accarezzarle i capelli. Buffy assapora la dolcezza
di quel gesto, che è suo proprio.
“Meglio, grazie a Dio. Parlano
di dimetterla domani mattina”
“Avete..chiarito?”
“Le circostanze del ferimento
di Will? Sì. Pare sia stata una cosa consensuale. Stupida, azzardata…ma
consensuale”
“Bene, allora andiamo, se non
hai più nulla da fare qui…”
Buffy lo guarda. “Veramente,
sarei curiosa di sapere cosa ci fai tu qui”
“Già, Spike” interviene la
vampiressa, divertita. “Spiegacelo”
X Parte.
“Cominciano le stranezze.”
Spike, BTVS
“Davvero, Spikey, spiegacelo.
Sono piuttosto curiosa”.
Quando Buffy ha quel tono, e lo
chiama “Spikey”, non promette nulla di buono. Spike guarda Carmilla, che sta
sorridendo con quel sorriso da gatta sazia e soddisfatta.
“Io…e lei ci conosciamo,
Buffy. Da Praga. Ho saputo che è rientrata in città, e sono venuto a
convincerla…a non far danni”.
Buffy si rilassa. Le sembra
abbastanza plausibile: anche Carmilla le ha parlato di Praga.
La vampiressa continua a
sorridere. Ha capito che lui non le ha mai detto nulla del suo lavoro.
“Sono già convinta” dice
Carmilla “Credo che questo sia il prezzo della mia permanenza a…Sunnydale”
“E’ proprio così” commenta
asciutta Buffy. “Questo è un pianeta libero. Ma certe cose, nella mia città,
non sono ammesse”:
Carmilla non risponde. Continua a
sorridere.
Buffy e Spike si ritrovano in
strada, sotto il sole.
“Allora…Willow sta meglio.
E’ stata lei a…prosciugarla?”
Buffy annuisce. Vederlo con gli
occhiali da sole la inquieta. Non riuscire a leggergli fino in fondo agli occhi,
fino in fondo al cuore, la disturba.
“La vuole come compagna, Spike.
Non credo che Willow sia emotivamente pronta per una relazione del genere. Si
stava appena riprendendo da tutto quanto è successo quest’estate…”
”Forse, ne ha bisogno” le spiega Spike. “Ha bisogno di un po’ di
tenebra. E’ un modo per reagire al dolore, e per non ricadere di nuovo negli
eccessi di un tempo. Carmilla è al mondo da quattrocento anni. Non sarà così stupida
da uccidere la tua migliore amica. E poi, credo che Willow sia molto più
forte di lei.”
“Ha sedotto anche Xander,
e…” Buffy si blocca, arrossendo.
“Ha sedotto anche te?”
La perspicacia di Spike, la sua
solita, maledetta perspicacia, le fa tremare le gambe.
“Non è come pensi. Non sono
interessata a quel tipo di esperienze. Non fanno per me. Ma in parte mi
ha…sedotta, è vero. Sono andata da lei per chiederle se sapesse qualcosa
dell’origine delle cacciatrici. Era un discorso che avevo già fatto con
Dracula. E…ho bevuto il suo sangue.”
Spike si toglie gli occhiali da
sole, e la fissa con uno sguardo che è puro ghiaccio blu.
“Tu hai bevuto…cosa?!”
“Ho bevuto il suo sangue. Avevo
già bevuto quello di Dracula. E…ho visto delle cose”
“E perché diavolo non hai
preso il mio, di sangue!” sbotta lui incredulo. “Non sono più abbastanza
buono, come vampiro? Sono buono solo per…”
“Basta!” lo ferma lei. “Io
ti rispetto troppo per…questo genere di cose”
Spike la sta guardando infuriato
“Mi fai sentire come doveva sentirsi quello stupido soldato! Mi stai tenendo
fuori dalla tua vita, Buffy! Pensavo di essere io l’unico vampiro della tua
vita!”
“Sei irragionevole” si
arrabbia lei. “E’ che io…a volte non ti vedo più come un vampiro. Sei
cambiato, e lo sai anche tu…guarda, è mezzogiorno, e siamo sotto il sole! E
non è solo questo…ti prendi cura di Dawn come se fossi un padre. Nessuno, a
parte nostra madre, si era mai preso cura di lei in questo modo. Ho fiducia in
te. So che tu sarai sempre accanto a me…questo mio desiderio di conoscere le
mie origini è sporco, oscuro…tenebroso. Sento che potrebbe insudiciare il
nostro rapporto, rovinarlo…”
“Stai sbagliando, Buffy” le
dice lui. “E’ vero, amo Dawn, ma non sono così cambiato. Non sono
Angel, e non ho un’anima. Non uccido più per nutrirmi, ma potrei
ancora farlo. Cielo, a volte ne sento il desiderio…Il demone è sotto la mia
pelle, nel mio sangue, tanto quanto lo è nella pelle e nel sangue di Carmilla.
Ed il mondo intero potrebbe perire, per quello che mi importa, purché tu e Dawn,
la mia famiglia, siate salve…e felici.”
Lei tace. Sa che lui ha ragione.
Non è passato molto da quando ancora lo temeva...anche fisicamente. In parte,
lo teme ancora. Fa parte della dinamica del loro rapporto.
“A volte mi fai sentire in
colpa per quello che sono” continua Spike, ormai inarrestabile. “Troppo
malvagio per te, troppo…sporco. Credi che non ti abbia sentito parlare
con quel tipo, ieri, al telefono?”
“Mi hai seguito?” si stupisce
lei.
“Certo! Da quel demonio
succhiasangue senz’anima che sono. E’ andato bene l’appuntamento?”
“Io…non era un
appuntamento”
“Scommetto che per lui lo
era!”
Buffy tace.
“Altre volte” continua Spike,
quasi senza fiato “Io divento troppo poco tenebroso per te. Non ti
accorgi che così facendo mi stai castrando?”
Lui la guarda, la mascella
serrata.
“Adesso basta, Buffy. Devi
deciderti. Siamo stati amanti abbastanza a lungo per sapere che il sesso, da
solo, non ci può bastare. Vorrei dirti parole di scusa e di rimorso per tutto
il male che ho commesso nella mia non vita: ma non posso. Onestamente, non è in
me. Tu sai chi sono ora, e cosa voglio. Ho trovato finalmente alloggio: è un
appartamento al n. 34 di Sesame Road. Se hai bisogno di me, bisogno davvero, sai
dove cercarmi”
Buffy lo guarda andar via, lo
spolverino nero che ondeggia intorno a lui. Quello spolverino miracolosamente
riapparso la notte in cui avevano giocato al vampiro cattivo ed alla
cacciatrice…
Un eterno gioco, il loro. Fin dal
primo istante, quella notte al Bronze, quando lui aveva applaudito la sua
performance.
Il vampiro cattivo e la
cacciatrice…e poi, un uomo ed una donna. Innamorati?
Gli occhi di Buffy si riempiono
di lacrime, anche se nella bocca ha ancora il sapore del sangue di Carmilla.
Ricco, prezioso, tenebroso.
Ecco, così è Spike. Ricco di
vita, prezioso come un diamante, tenebroso come la notte.
Sta pensando a lui, ed a come
fare a convincerlo della sincerità dei propri sentimenti, quando una lunga
macchina nera le si avvicina.
“Buffy Summers?” le chiede
una voce straniera.
Si gira d’istinto.
Troppo tardi. L’uomo le spruzza
in volto il contenuto di una bomboletta e poi la prende tra le braccia, esanime.
La carica in macchina, e fila
via.
“I mostri di solito non mandano
messaggi. E’ tutto un Distruggi!Ammazza!Devasta!”
(Buffy,
“Out of Mind, out of Sight”, I stagione BTVS)
Campus di Sunnydale. Ore 21.
L’acqua della vasca si rifrange
dolcemente contro l’ochetta di plastica gialla. Willow sorride, lasciando che
l’acqua calda e profumata di sandalo allevi la sua debolezza. La sua schiena
è trattenuta dal morbido petto di lei…e le sue mani dalle lunghe dita
nervose le stanno massaggiando il capo, aiutandola a rilassarsi.
“Era tanto che non facevo più
un bagno così…” osserva Willow, alla luce delle candele di cera accese per
tutta la piccola stanza, la sua pelle morbida e ricoperta di goccioline.
“Da quando…non c’è più lei?”
“Anche da prima. Siamo state
separate per troppo tempo, e quando ci siamo riunite…era troppo tardi.”
La tristezza invade i
grandissimi, bellissimi occhi di Willow. La mano che le accarezza il capo si
posa sul suo collo, accarezza i segni lasciati dai suoi denti…
“Mi dispiace per l’altra
sera. Avrei dovuto fermarmi prima”
Willow si volta, fissa Millarca.
“A me no. In caso contrario,
non avrei proprio saputo come spiegare tutto questo ai miei amici. Sanno essere
molto protettivi…a volte.”
“Non hanno molto da
giudicare…Buffy sta anche lei con un vampiro. Ed a Xander…ho pensato io”
sorride Millarca. “Ti da’ fastidio?”
“No” dice Willow. “Ho capito”
“Tu...non sei bisessuale, vero?
Si dice così, vero?”
“Non credo…ho avuto un
ragazzo, e l’ho amato moltissimo. Ma da quando ho conosciuto Tara…beh, non
sono più stata la stessa”
Millarca stende le lunghe gambe e
l’acqua della vasca si increspa.
“Devo ammettere che a volte
desidero veramente un uomo…se capisci cosa intendo. Ma l’amore più dolce
l’ho sempre avuto dalle donne” ammette la vampira.
“Buffy…ti piace?”
Millarca scuote il capo. “E’
così…eterosessuale che si sente a distanza di un miglio. E poi…mi sono
innamorata di te, Willow. A prima vista”
Willow arrossisce. “Io…non
sono ancora certa dei miei sentimenti. Il legame che mi chiedi…non è
semplice. Ho combattuto il male, la notte, per anni…e tu sei una creatura
della tenebra, se mai ce n’è stata una.”
Millarca le posa un bacio su di
una tempia, delicatamente.
“Tu stessa hai corteggiato il
male, Willow”
Willow annuisce, chiude gli
occhi.
“Questi legami non sono mai
finiti bene, Millarca…guarda Buffy con Angel, Xander ed Anya…non c’è
spazio per l’amore nella Bocca dell’Inferno”
Millarca guarda lontano. “Hai
ragione. Chi vivrà, vedrà”
Willow scoppia a ridere. Millarca
le fa eco.
“Beh…chi non è del tutto
morto, almeno…”
Sesame Road, 34.
“Spike...Buffy è scomparsa!”
Il vampiro lascia il libro che
stava leggendo, e fa entrare Dawn nel suo piccolo appartamento. La ragazza è
sconvolta.
“E’ già successo altre volte
che fosse assente per ore…ma oggi non è nemmeno andata al lavoro! E neanche
all’università…ed ho già telefonato all’ospedale. Nulla di nulla”
Un freddo fremito di paura invade
Spike. Ha un brutto presentimento. E’ da quando l’ha lasciata in strada,
quella mattina, che pensa a lei. E non solo alla loro ennesima lite.
“Hai sentito Willow? Xander?”
“No” replica Dawn,
stringendosi a lui. “Sono venuta subito da te. Ho paura, Spike.”
“Andiamo” dice lui. “La
troveremo. Cominciamo da Will”
Dawn annuisce. Lui prende il suo
spolverino da un attaccapanni vicino alla porta, ed entrambi escono.
Campus di Sunnydale. Ore 21.30
Millarca non è troppo sorpresa,
nel trovarsi di fronte a Spike. Lui la ignora, ed entra nell’appartamento.
Dawn guarda la ragazza con sorpresa. E’ la prima volta che vede Willow con
qualcun altro, da quando Tara è morta.
“Buffy è scomparsa” dice
Spike. “Ho bisogno di parlare con Willow”
“Willow sta riposando. E’
ancora molto debole”
“Per causa tua” accusa Spike.
“Svegliala. Ho bisogno di lei”
“No” dice Carmilla, e fa sul
serio. Non disturberà il sonno di Willow.
Alla luce della lampada, Dawn
osserva i lunghi canini della sconosciuta. Senza bisogno che nessuno glielo
spieghi, sente che si tratta di un vampiro. Che sta in quel momento
difendendo il suo territorio dall’attacco di un altro predatore…Spike.
“Ti prego” le dice Dawn, con
i suoi grandi occhi pieni di preoccupazione e stanchezza. “Abbiamo bisogno di
Willow. Buffy è scomparsa…e siamo preoccupati”.
La tensione tra i due vampiri è
evidente. Dawn sente l’aria tendersi, come prima di una lotta. Sono due forze
della natura, l’una contro l’altra, antiche come il tempo, trattenute da una
cortesia solo di facciata…
Millarca osserva la ragazzina.
Splende e vibra. E’ singolare…
“D’accordo” dice infine,
lanciando un’ultima occhiata furente a Spike, le iridi verdi abbaglianti come
gli occhi di un grosso felino.
Willow sta dormendo pacifica. Al
tocco fresco della mano di Carmilla sulla spalla si sveglia.
“Cosa è successo?”
“I tuoi amici…sono di là.
Dicono che Buffy è scomparsa”
Willow indossa un accappatoio, la
copia esatta di quello indossato da Carmilla, e segue la vampira nella piccola
anticamera.
“Dawnie, tesoro…cosa
succede?”
“Non sappiamo più nulla di
Buffy” le lacrime della ragazzina affiorano in superficie. “Ho un brutto
presentimento..”
“Spike…ne sai qualcosa?”
“Ci siamo lasciati in strada,
stamattina” Spike lancia un’occhiata in direzione di Carmilla: si chiede se
Willow sappia del suo incontro con Buffy. “…E poi non ne ho più saputo
niente”
“Avete…litigato?”
“Non più del solito” ammette
Spike, furioso. La vampiressa lo sta fissando divertita.
“Bene…allora non è questo il
motivo.”
“So che non usi più la magia,
ma…non potresti localizzarla?” le chiede Dawn. “Per sapere almeno se sta
bene…e se è lontana di sua volontà”
Le mani di Willow tremano. Non è
più a suo agio con gli incantesimi.
“Posso farlo io” interviene
Carmilla. “Posso ritrovarla”
Tutti la fissano. Willow rompe
per prima il silenzio.
“E…come faresti? Hai dei
poteri speciali, che gli altri vampiri non hanno?”
(Insopportabile succhiasangue
snob, pensa Spike. Euro – pattume anche lei).
“No…ma ho creato un legame con Buffy…come con te, Willow”
Willow la fissa a bocca aperta.
“Prima che tu pensi male”
interviene Spike. “Io so tutto. Buffy è andata da Carmilla per farle delle
domande sulle origini delle cacciatrici. Ed ha bevuto il suo sangue…è un
qualcosa che le permette di vedere delle immagini particolari. L’aveva
già fatto con Dracula”
Willow guarda Carmilla senza
parlare. Sta ancora elaborando l’informazione.
“Ho bisogno del tuo aiuto,
Willow” le dice Carmilla. “Devi creare un campo di protezione. Devi isolarmi
dai suoni e dalle luci esterne, da tutto quanto costituisce la realtà. Posso
seguire il mio demone..quella parte del mio sangue che è fluita in Buffy”
Willow prende una candela. Intima
a Spike e Dawn di allontanarsi di qualche passo, e si siede di fronte a Carmilla.
Le tiene le mani tra le sue, la candela posta in mezzo a loro.
Carmilla si sente percorrere da
una dolce corrente. E’ il potere di Willow, ed è immenso, come ha sempre
saputo. Ora sa di non aver sbagliato. E di essere venuta lì a Sunnyhell
seguendo il suo cuore…indovinando cosa fosse meglio per lei.
Poi, la magia di Willow le fa
chiudere gli occhi. Si concentra sul suo sangue, sul battito del cuore di Buffy,
dove il suo stesso sangue pompa, impetuoso, finalmente vivo…
Infine, la vede.
Buffy apre gli occhi, sorpresa
dallo spettacolo che le si para davanti come lo è raramente stata da qualcosa.
Donne. Bellissime. Alte. Vestite
come prostitute.
“E’…è un bordello?”
sussurra, tra sé e sé.
“Buffy!” sussurra qualcuno
accanto a lei. Buffy si volta. E‘ Steve Frazier, il medico dell’ospedale. Il
suo sguardo si posa sul volto pallido del medico, e poi sui suoi polsi. Sono
trattenuti alla parete da manette di solido acciaio.
Come i suoi polsi.
“Dove siamo finiti?”
“Non lo so…sembra un
sotterraneo”
“Ma che lingua parlano?” si stupisce Buffy. Le ragazze
in minigonna e stivali chiacchierano incessantemente tra loro, senza prestare la
minima attenzione ai due prigionieri.
“Sembra una qualche lingua
slava...russo, forse”
“Io ti spiezzo in due”
commenta Buffy, e da’ un forte strattone alla maniglia. Quella viene via, con
un pezzo di muro.
Esterrefatto, Steve la osserva.
Con un altro strattone, Buffy libera anche l’altro braccio, e poi si sfrega i
polsi.
“Chiunque sia ad averci fatto
questo…beh, sono dei dilettanti”
Accovacciata accanto a Steve, lo
libera a sua volta dai suoi ceppi.
“Beh, vedo che non mentivi”
osserva il medico “Sei proprio Supergirl”
Lei sorride. “Non hai ancora
visto nulla” Buffy nota che le ragazze in minigonna si sono finalmente accorte
di loro. “Vieni, andiamo…”
I due prigionieri scappano per il
lungo corridoio.
“E’ un posto buio” comincia
Carmilla. “Sotto terra. Oh, l’odore del muschio, e della
decomposizione…come è fresca la tenebra. Lei respira. E non è sola. Vedo
tanta gente. Donne, soprattutto. Parlano.”
Poi, Carmilla comincia ad
esprimersi in una lingua a loro sconosciuta.
“Cosa dici?” la invita Willow,
dolcemente, attenta a non spaventarla durante la sua trance.
“La stanno tenendo prigioniera.
E’ trattenuta contro la sua volontà. E ancora non sa perché…”
“Sapresti ritrovare il
posto?”
Carmilla annuisce, gli occhi
ancora chiusi. Poi, di scatto, li riapre. “E’ qui sotto di noi. Proprio
sotto i nostri piedi”
“Sono quei bastardi
dell’Iniziativa” freme Spike, furioso. “Sono tornati. E se la sono
ripresa”
“L’Iniziativa?” chiede
Carmilla.
“Un’organizzazione militare
segreta…che mi ha fatto la grandissima cortesia di piantarmi un chip nella
testa”
“Spike!” gli chiede Willow.
“Hai ancora il chip?”
Spike sorride. “Sei sicura di
volerlo sapere, Rossa?”
Willow non risponde.
Carmilla si volta verso Spike.
“D’accordo” gli dice.
“D’accordo cosa?” chiede
lui.
“Vengo con te. A
riprendercela”
Willow fissa la vampiressa con
sorpresa. “Tu…faresti questo per Buffy?”
Lei sorride. “No, Willow. Io
farei questo per te. E per divertirmi un po’. Mi sto così
annoiando…”
“Quali sono le regole, Spike?”
Il vampiro fissa la sua compagna,
ed entrambi si imbracano in lunghe corde nere, prima di calarsi giù per il
vecchio ascensore della Lowell House, già accesso segreto ai padiglioni
dell’Iniziativa.
Lui sorride, trasformato per la
lotta.
“Nessuna regola, mia cara. Distruggi. Uccidi. Devasta.
C’è una sola regola: riportare Buffy a casa. Sana e salva. A qualunque
costo”
“Benvenuta, signora mia”
Buffy gira sui tacchi. Steve la
sta ancora rincorrendo.
Cinque figure maschili con lunghe
armi automatiche spianate, kalashnikov e mitragliette, li circondano. Altri
quattro li bloccano dal lato opposto.
“Vampiri?” chiede Steve,
sottovoce.
“Nahh” risponde Buffy.
“Semplici cattivoni umani”
L’uomo che ha parlato è alto e
magro, con lunghi baffi scuri. Ed una camicia a fiori aperta sul petto.
Repellente, lo giudica Buffy.
“Non sono la tua signora,
grazie a Dio. Sennò, chissa che alimenti…Dimmi chi sei, e cosa vuoi da noi”
“E’ molto semplice. Domani
faremo un viaggetto. Noi tre. Ed andremo…negli Urali”
“Eh?” chiede Buffy,
osservando senza nessun entusiasmo l’armamento pesante dei suoi oppositori.
“Nord Dakota?”
Il medico scuote la testa.
“E’ in Asia, Buffy. E’ una delle antiche repubbliche sovietiche”
“Cosa?” chiede lei. “Io
domani devo andare al lavoro! E devo andare a prendere Dawn a danza! E non
dimentichiamoci della tintoria…”
Quando il calcio di Buffy parte,
il kalashnikov dell’uomo più vicino a lei salta in aria. Lei se ne
impadronisce, e lo punta al capo dell’uomo che ha parlato.
Intanto, gli altri si sono
asserragliati intorno al medico. Lei capisce che non può far molto, e maledice
la sua sfortuna. Se solo fosse stata sola…
“D’accordo” sospira.
“Parlami di questi Urali. C’è la TV via cavo anche lì?”
XII parte.
“Oh, piantala con “Il potere
alle donne!”
(Spike, “Something Blue”, IV stagione BTVS)
“Graziosi!”commenta Carmilla,
le mani affaccendate nel guardaroba in cui si sono rifugiati lei e Spike. “Bei
completini da sgualdrina…e guarda questi stivaloni!”
Spike le fa cenno di tacere. Sono
penetrati nei lunghi corridoi sotterranei che una volta costituivano la sede
dell’Iniziativa. Ma, finora, di militari, nemmeno l’ombra. Un gruppo di
ragazze in minigonna e stivali li ha costretti a rifugiarsi nella prima
stanzetta a disposizione. A quel che pare, è uno spogliatoio.
“Mi aspettavo qualcosa di più
…virile, da come me l’avevi descritto” si lamenta Carmilla. Con un rapido
gesto, si toglie la tuta nera che lui l’ha costretta ad indossare.
“Cosa…cosa fai?”
Lei sorride, di fronte alla sua
evidente confusione. Con gesti lenti e deliberati, si tira su i capelli sul
capo, li trattiene con un mollettone trovato per terra.
E poi, indossa una gonna corta,
con un bordo di strass, ed un top argentato. Per finire, veste un paio di
stivali dal tacco a stiletto.
“Come ti sembro?” gli chiede.
Spike sorride. “Fenomenale.
Avanti…qual è il piano?”
“Qui non c’é nessun
militare. Mi sembra ben altra storia…ragazze vestite come prostitute, lingua
slava…comincio a pensare alla mafia russa. Ne so qualcosa, credimi. Fin dai
tempi di Praga”
“La mafia russa? E cosa può
volere da Buffy?”
Carmilla gli sorride. E’ bella
e seducente…e solo lui sa quanto sia anche pericolosa.
“Non lo so, ma non è in tuta
mimetica che lo scopriremo. Non credi che il mio nuovo look renda tutto più
facile?”
Lui annuisce. Lei, vestita così,
sembra proprio una prostituta slava. Una di quelle che costano molto care.
Qualcuno spalanca la porta. E’
un uomo tozzo e basso, con una camicia a fiori aperta sul petto.
“Chi sei tu?” chiede a
Carmilla, studiandone senza alcun pudore le lunghe gambe. Spike, intanto, si è
nascosto dietro la porta.
“Tatiana” fa lei, e gli si
getta al collo. “E ho tanta fame, zietto” gli dice, parlandogli in russo.
“Ah…vai nella sala
principale” ride lui, mettendole una mano sul sedere. “Troverai quello che
vuoi”.
Lei ride. “Ma io ho già
trovato quello che voglio…zietto”
I suoi lunghi denti si immergono
in un lampo, lucenti come perle, nella carotide dell’uomo, che non riesce ad
emettere nulla più di un singhiozzo strozzato.
Spike la sta guardando,
affascinato suo malgrado. Una vampiressa che si nutre. Un’immagine di ferale
bellezza.
Non può non pensare a lei…a
Drusilla. Ed a quella notte al Bronze, la loro ultima notte insieme. Drusilla
uccideva così…senza rimorso, con gioia quasi infantile. E con la stessa
grazia infinita con cui uccide Carmilla. Lui ne era quasi soggiogato. Ma negli
ultimi tempi non gli bastava più.
“Ne vuoi?” gli chiede lei, la
bocca ancora sporca di sangue, i canini lunghi e affilati. Lei non si trasforma,
nota Spike. Proprio come Dracula. Le si allungano solo i denti. Ed è
bellissima. E mortale.
“No” dice lui. “Non mi
nutro più di umani”
“Questo è un relitto. Solo
pattume” dice lei, lasciandolo cadere come un sacco di patate, ed asciugandosi
la bocca con la mano. Poi, guarda Spike, e sorride. “Lo fai…per lei?”
Spike scuote il capo. Non è solo
per Buffy che non si nutre più di sangue umano…ma questo non sa come
spiegarlo alla vampira. Cielo, non sa neanche come spiegarlo a se stesso!
”Andiamo” le dice, ansioso di ritrovare Buffy. Carmilla gli indica il
cadavere.”Metti la sua roba addosso. Darai meno nell’occhio che con quella
mimetica”
Lui annuisce, ed insieme
spogliano l’uomo.
Quando escono, Spike indossa
camicia a fiori, un medaglione sul petto lasciato scoperto, ed un paio di
occhiali da sole rayban a specchio. I suoi capelli corti e platinati sembrano
particolarmente appropriati. Lei è perfetta in minigonna e stivaloni. Una
prostituta ed il suo protettore.
Con lunghi denti affilati.
Buffy e Steve sono stati
rinchiusi in una stanza con una porta d’acciaio, e nessuna apparente via
d’uscita. Viene loro servito il pranzo, e poi l’uomo che ha parlato loro nel
corridoio ricompare.
“Signorina…molto cattiva”
le dice, in pessimo inglese. “Mio uomo ancora dolorante.”
“Ne sono lieta” dice lei, con
un sorriso.
“Noi così non fare affari,
Miss Summers”
“Io non fare affari con te comunque”
sbotta lei, scimmiottando il suo linguaggio sgrammaticato. “Io distruggo te ed
anche tuoi stupidi uomini…e pure le ragazze!”
“Tu puoi fare minacce quanto
vuoi, ma fino a quando avremo in mano tuo amico medico, non puoi fare molto.
L’abbiamo preso apposta…quando abbiamo visto che parlavate insieme in quel
bar. Lui tuo ragazzo? Ci serviva una cavia per farti rigare dritta,
signorina!”
Buffy trasale. Pensa a Dawn: e se
avessero preso lei, come cavia? Cielo…
“Lasciatelo andare” li
implora. “Lui non c’entra niente. Non è il mio ragazzo, ci conosciamo
appena”
“Abbastanza da difenderlo”
osserva l’uomo. “Io sono Vassili. E tu tratterai con me”
“E perché dovrei?”
“Perché sennò Vassili manda
medico a casa…a pezzetti.”
Buffy tace. Spike, implora tra sé
e sé, ti prego, Spike, aiutami…
“D’accordo” si fa forza.
Buffy sa che non è la prima volta che si trova in una situazione del genere: ne
uscirà fuori, come sempre. “Parliamo. Cos’è questa storia degli Urali?
Perché dovrei venire con voi lì?”
Spike spinge Carmilla contro una
porta, e nasconde il capo nel suo collo. Lei chiude gli occhi, come assaporando
il tocco delle sue labbra, ed accarezza con la punta delle dita i suoi fini
capelli.
Non appena la coppia di scagnozzi
li supera, senza averli degnati di uno sguardo, i due vampiri si sciolgono
dall’intimo abbraccio.
Ne prendono uno ciascuno. Spike
spezza il collo ad uno dei due, e Carmilla affonda le zanne nella gola
dell’altro.
E poi procedono per la loro
strada.
XIII parte.
“In una scala da uno a cento?
Faceva schifo!”
Xander, II stagione BTVS
Buffy e Steve vengono lasciati da
soli in una sala, forse una palestra, dal momento che il soffitto sembra
nascondere una tribuna coperta da specchi, al di là dei quali non è dato
vedere. Buffy approfitta del momento per confidare a Steve il suo più grande
interrogativo.
Il medico la fissa.
“Alza le braccia” le dice, e lei esegue.
Lui le mette le mani sui fianchi,
ai lati del seno.
“Che diavolo fa? Tocca la mia
ragazza?” si infuria Spike, al di là del finto specchio. Si è rifugiato lì
con Carmilla, dopo aver sentito degli uomini parlare dei prigionieri. Sia lui
che la vampiressa hanno letteralmente lasciato una scia di sangue dietro di
loro.
Carmilla sorride.
“Non si può dire che abbia
cattivo gusto”.
Siccome Spike è ancora di
pessimo umore, Carmilla si toglie il top. Ci vuole un po’ al vampiro per
accorgersi che lei è…nuda, dalla vita in su.
“Sei matta?” le sussurra.
“Copriti immediatamente!”
“Perché?” ride Carmilla,
sazia e soddisfatta per tutto il nutrimento ottenuto da che sono penetrati nei
sotterranei. “Loro fanno lo stesso...”
Spike torna a guardare in basso.
Il medico ha messo le mani sui fianchi di Buffy, e poi la fa girare. Ma il suo
tocco è distaccato…apparentemente, solo professionale.
“Cosa diavolo sta
succedendo?”
“Se la sta per fare” commenta Carmilla, da persona
pratica, gettando le braccia al collo di Spike. “Io non avrei niente in
contrario se…”
“Tu sei matta” le risponde
freddamente il vampiro, sganciandosela di dosso. “Sei vuoi durare a lungo, qui
a Sunnyhell, ascolta il mio consiglio: stai alla larga dagli amici del tuo
amore. Io l’ho imparato a mie spese”
Carmilla appoggia il top contro
il seno, non ancora convinta.
“Sei stato infedele…a
Buffy?”
“Non proprio. Non stavamo
insieme, all’epoca, non più. Ma, credimi, è stato comunque un inferno”
Lo sguardo tormentato di Spike le
fa capire che lui non ha nessuna intenzione di cedere alle sue voglie. Si
riveste a malincuore.
“Tu la ami veramente” osserva
quindi la vampiressa. “O forse, sei solo un vampiro anomalo. Eri fedele anche
a Drusilla…mi ricordo quella volta a Praga. E’ la seconda volta che mi
respingi, Spike. Eppure, lei non era affatto sincera. Sapeva trovare il suo
piacere altrove, credimi”
“Lo so” ammette Spike. “E
sei …bellissima. Ma io…noi…Buffy è diversa.”
“Lei merita questa tua fedeltà?”
lo provoca la vampiressa. “A che serve essere immortali e potenti, se si è
vincolati da stupidi scrupoli? Non mi aspetto che i miei amanti siano fedeli. Ed
io non mi nego nulla…ma di questo dovresti già essertene accorto”
“Non sono più così sicuro di
esserlo” ammette Spike
“Cosa…fedele?”
“No” lui scuote il capo
“Immortale”
Carmilla lo fissa stupita. Un
vampiro mortale? E chi ha mai sentito una simile stranezza? Del resto, quanto
anomalo è Spike? Rifiuta lei, Carmilla di Karnstein, per fedeltà…ad
una cacciatrice? La peggiore nemica della sua stessa razza?
“Ne sei convinto?”
“Ne sei convinta?”
Buffy annuisce. “E’ la prima
volta che mi capita”
“E…potrebbe succedere?”
Lei sospira. “E’
possibile…almeno credo”
Il medico tace.
“Cosa…ne pensi?” gli chiede
lei, arrossendo.
“E’ un po’ presto…per
dire. Può darsi. Non è la mia specializzazione”
Vengono interrotti bruscamente.
Vassili entra con quattro scagnozzi, tutti armati fino ai denti.
“Signorina Summers, prego,
avvicinarsi”
I due prigionieri si fanno
avanti. Vassili apre sul tavolo la carta di un vasto territorio montuoso.
“Questi essere monti Urali.
Molto, molto petrolio. E minerali preziosi. E passaggio droga e ragazze. Noi
lavorare molto con ragazze”
“Ce n’eravamo accorti”
esclama Buffy, sprezzante. Se c’è un crimine che aborrisce è lo sfruttamento
di povere donne indifese.
“Troppo spirito, signorina! Non
fare furba! Tu non valere poi tanto su quel mercato! Piccola!”
Infuriata, Buffy lo incenerisce
con lo sguardo.
“Noi dover far passare minerali
e ragazze da questa foresta…qui. Non riuscire più”
“Perché?” chiede Steve.
“Per brutti vampiri cattivi.
Loro si bevono le ragazze e si rubano minerali. E noi non fare più dollari”
“Come mi dispiace!” commenta
Buffy.
“Poche storie, signorina! Tu
venire Urali e ammazzare vampiri. Noi lasciare te e tuo ragazzo qui vivi”
Per quanto sgrammaticata, la minaccia è chiarissima.
“E se io non lo facessi?”
sbotta lei, infuriata.
La risposta di Vassili si perde
in un boato.
La vetrata a specchio della
tribuna si infrange, e due corpi si slanciano nel vuoto. Prima che gli scagnozzi
di Vassili riescano ad impugnare i kalashnikov, Buffy ne ha già stesi due.
Spike e Carmilla, sporchi di
sangue per i vetri che hanno infranto volando giù dalla tribuna, si avventano
sugli altri due. Carmilla ne uccide uno, e poi si precipita verso Vassili, i
denti come baionette a pochi centimetri dalla sua giugulare.
Spike tramortisce il quarto con
il calcio della pistola che ha rubato ad una delle sue vittime.
“Basta…tu lasciarmi
andare!” strilla Vassili, spaventato a morte.
Carmilla prende l’uomo per il
collo con una mano, in una stretta d’acciaio, e si avvicina al medico. Si
accorge dopo un istante di smarrimento che Buffy e Spike si sono già ritrovati.
Sono l’uno nelle braccia
dell’altro, stanchi e sporchi di sangue. Sia Carmilla che il medico si
distraggono, fissandoli. Buffy e Spike si stanno baciando come se non esistesse
domani. E lui ha indosso il volto della caccia.
Vassili ne approfitta per fuggire
dalla terribile vampiressa. Carmilla lo lascia strisciare via, dopo avergli
rotto il polso della mano destra con uno strattone quasi distratto. E poi si
avvicina al medico, che è tuttora a bocca aperta. Buffy sta baciando..un
mostro. Dotato di zanne e sporco di sangue. E tutto sembra a Steve Frazier,
medico ematologo, stranamente, assurdamente poetico. Anche quanto lei gli ha
appena confidato…
Prima che se ne renda conto,
Steve si sente avvolgere da un terribile, dolcissimo languore. Carmilla lo sta
stringendo tra le braccia, i denti affondati nel suo polso. E sta bevendo il suo
sangue. E lui non si è mai sentito meglio.
“Ehy…Ehy...EHY!!!” Buffy si strappa a malincuore
dall’abbraccio di Spike, e spinge Carmilla lontano da Steve. Il medico cade a
terra, il polso ancora sanguinante, ma ancora in sé.
“Sei matta? Lui è uno dei buoni!”
le dice.
Carmilla ride. “Buoni, cattivi…credi ancora a queste
distinzioni?” Si pulisce la bocca, sporca di sangue, e poi si lecca le dita,
divertita. “Non è male, tesoro. Il suo sangue è dolce. E scommetto che non
è l’unica cosa dolce che ha da offrire ad una signora… volevo solo
assaggiarlo, calmati”
Spike non riesce a lasciare
Buffy. Il suo volto è tornato umano, con gran stupore di Steve, ed ora la sta
tenendo per la vita. Sembra che siano entrambi ansiosi di riallacciare il loro
legame, con il loro tocco, senza parole. Steve, pur intontito dalla perdita di
sangue, e da quel misterioso languore, capisce di non avere mai avuto nessuna
chance con lei. Per quanto questo sembri assurdo.
Vassili indietreggia, come un
insetto velenoso che ha paura di essere schiacciato. I sue uomini, i tre svenuti ed il morto, sono ancora a terra.
“Andiamo” dice Spike, la mano
strettamente intrecciata a quella della sua donna. “Potrebbero tornare in
forze”
Carmilla si trascina dietro Steve,
ancora troppo incredulo per parlare. Tutti e quattro si allontanano per i lunghi
corridoi, Buffy e Spike imbracciando i kalashnikov che hanno rubato ai loro
oppositori…e tenendosi per mano.
Quando arrivano all’ascensore
principale, Spike si carica Steve addosso. Uno dopo l’altro, escono
all’aperto.
L’uomo che li aspetta fuori
dalla botola sorride loro.
“Benvenuta, Miss Summers. E’
lievemente in ritardo”
XIV parte
“Spike…rifatti una vita”
(Giles, “I was made to love you”, V stagione BTVS)
L’uomo lancia occhiali da sole
sia a Carmilla che Spike. Dopo un attimo di esitazione, entrambi i vampiri li
indossano. Anche lo sconosciuto ne porta un paio, sobri e neri.
“Siamo in un film di Tarantino?”
indaga Buffy, per niente impressionata. Steve si sente invece al di là della
ragione. Troppe cose assurde da assimilare in un giorno solo. E, Dio,
quel languore meraviglioso…
“Affatto, Miss Summer. Mircalla...”
“Ciao, Boris” lo saluta lei.
“Quanto tempo” dice lui.
“Non abbastanza” replica la
vampiressa.
“Ho bisogno di un aggiornamento
urgente” commenta Buffy, rivolta alla vampiressa. “Tu…lo conosci?”
“E’ evidente, dolcezza”
replica Spike. “Io, invece, no…se la cosa ti può essere di consolazione”
“Siamo amici da lungo tempo”
risponde Carmilla, sorridendo al nuovo venuto. E’ un uomo alto, di
bell’aspetto, apparentemente sulla quarantina, con un lievissimo accento
straniero. “Lui è più vecchio di me”
“Sono del ‘500” spiega lui, come se fosse un pezzo di
mobilio particolarmente pregiato. “C’è ne pochi di più anziani di me
ancora in giro”
“Vlad ti batte” replica
Carmilla. “E non è l’unico”
“No, lo ammetto” sorride
l’uomo. “Mi chiamo Boris…ma questo l’avevate già capito, immagino.”
Un rumore alle loro spalle li
interrompe.
“Vassili…” sbuffa il nuovo
venuto. “Non ne combini una giusta.”
“Ma..signor Ministro…”
“Ministro?” chiede Buffy,
allarmata. “Ti devo subito confessare che vado poco d’accordo con le figure
istituzionali. Sai, ho avuto delle brutte esperienze…il Preside, il Sindaco,
l’Iniziativa…”
“Vassili…puoi andare” lo
congeda il vampiro “Risolvo io la questione”
“Sì, signor Ministro”
Vassili è l’immagine dell’abiezione. Striscia via, non prima di aver
lanciato un’occhiata terrorizzata a Carmilla.
“Mia cara…posso chiamarti
Buffy, non è vero?”
Il vampiro è tutto fascino.
Sembra un manager d’azienda occidentale. Vestiti italiani, occhi grigi e
luminosi. Denti bianchi. Troppo bianchi e lucenti per essere tranquillizzanti.
“Procediamo” lo interrompe
Spike “La mia ragazza qui è stanca. Non abbiamo tutto il giorno”
“Già…”commenta lo
straniero. “Quello che – goffamente, lo ammetto – Vassili stava cercando
di comunicarvi è che abbiamo bisogno del vostro aiuto. Quale ministro
dell’economia della Repubblica degli Urali, vi confermo che necessitiamo di
un’urgente opera di pulizia…posso definirla etnica?”
“Tu cacci i tuoi stessi simili?” commenta Buffy,
stupita.
“Ne sono costretto” ammette lui, con uno sguardo di
apprezzamento nei suoi confronti. “Se voglio continuare a stare nel sistema.
Credimi, non sarei sopravvissuto così a lungo, al contrario”
“Io ci riesco benissimo” interviene Carmilla, con un
gran sorriso. “Al diavolo il sistema, qualunque cosa voglia dire. Di giorno
vado alle feste, e di notte caccio. E mi sento ancora più viva…”
Steve la fissa. Ancora non riesce ad accettare il fatto che
quella bellissima donna gli abbia appena succhiato il sangue, come se fosse
stato un qualche dolce, perverso gioco, lasciandolo debole come un gattino…
“Carmilla, che bambina che sei” le dice Boris,
accarezzandole la guancia pallida. “Sapete…lei è come una figlia per me”
Lo sguardo che Buffy lancia a Spike dice tutto. Anche per
lei, la giornata sta davvero diventando troppo bizzarra.
“E’ il mio papà adottivo” spiega Carmilla. “E’
lui che ha vampirizzato mia madre”.
“Benvenuti nella famiglia meno funzionale del mondo”
commenta Buffy sottovoce.
“Quello che Vassili non è riuscito a dirvi” continua
Boris “Il messaggio che non è passato, insomma…e che è prevista una
ricompensa per questo lavoro”
“E sarebbe?” chiede Buffy, per nulla impressionata.
Lui la fissa. Lei riesce a sfuggire con difficoltà a
quello sguardo penetrante. Lui pare trarre un particolare piacere dal vederla…un
piacere puro che a lei fa piegare le ginocchia, e che fa inquietare Spike.
“Tu non sai chi sei. Non lo intuisci ancora. Non hai
nemmeno cominciato.”
Lei risente quelle parole, le assapora sulle labbra…
“Vuoi delle risposte, Buffy Summers?” continua lui, con
voce ipnotica. “Vieni con me, e le avrai”
Dawn fissa di nuovo l’orologio a parete.
“Non sono ancora tornati. Dannazione, Willow, fa
qualcosa!”
Willow è reclinata sul divano, ancora debole. Solleva il
capo per fissare la ragazzina. Dawn la guarda a sua volta, sempre più
incredula.
“Come puoi accettare nella tua vita quella cosa…quella
vampira? Ha l’aria di essere crudele e spietata”
“Lo è, Dawnie” replica Willow, pazientemente. “Ma
come giudicavi Spike quando l’hai conosciuto? Forse che fosse meno crudele
e spietato?”
“Spike è diverso!” ribatte Dawn. “E lo è sempre
stato. Io amavo Tara…Cielo, solo tu sai quanto. Quando la mamma è morta…ed
anche Buffy…insomma, se non fosse stato per Tara, e Spike…non voglio
sminuire l’affetto tuo e di Xander, lo sai, ma loro mi hanno letteralmente
salvato la vita. Non riesco proprio ad accettarlo. Non mi piace, Willow. Questa
Carmilla non mi piace nemmeno un po’”
Willow le tende una mano, che Dawn prende tra le sue.
“Non sono innocente come te, Dawnie” le risponde,
dolcemente, fissandola fino in fondo agli occhi. “Forse, ho bisogno di un
po’ di buio dentro di me…e Carmilla lo è. Buia. Ed insieme viva…come la
fiamma”
“E’ sbagliato. Ti scotterai”
“Probabilmente”
“E se lei si infuriasse, e minacciasse di ucciderci
tutti…come Angelus?”
Willow sorride. Nonostante lo sconfinato senso di colpa,
conosce bene il proprio reale potere…
“Allora, Dawnie, credo che vedresti qualcosa”
“Vieni con me. A Savannah. Conosco una persona che può
darti delle risposte”
Buffy non risponde. Tiene tra le dita il cartoncino
sgualcito che il vampiro le ha appena dato. Porta un indirizzo….Burning Lee,
Savannah.
“Se sarai soddisfatta di queste risposte, verrai con me
negli Urali. Tu…ed il tuo
vampiro, se lo desideri. E darai la caccia ai vampiri ribelli. Per me”
“Non accettare, Buffy” le dice Spike. “Mente. Nessuno
sa nulla dell’origine delle cacciatrici…neppure il Consiglio degli
Osservatori. Vuole solo che tu lavori come killer, per i suoi sporchi scopi”
“Io sono un killer” ammette Buffy, suo malgrado. “Lo
sono sempre stata”
Boris sorride. “Ci vediamo a Savannah, Buffy Summers”
Carmilla lo prende a braccetto, ed i due antichi vampiri si
allontanano ridendo, discorrendo di tempi e mondi passati.
Buffy non ha parlato per tutto il tragitto verso la casa di
Steve. Il medico sta meglio, ora, e viene lasciato nel suo appartamento.
“Mi dispiace, Buffy” le dice sulla soglia di casa,
lanciando uno sguardo verso il vampiro biondo, che fa finta di non osservarli.
“Sono stato solo uno stupido ostacolo. Avresti potuto fuggire, senza di me”
“E’ il mio lavoro” sorride lei. “Aiutare e servire.
Stai meglio? Ti serve qualcosa?”
“No…va bene. Ora credo proprio che riposerò. E che
berrò molti liquidi”
“Bene” Buffy si china, gli sfiora la guancia con un
bacio. “Ti ringrazio…per essermi stato ad ascoltare, prima”
“Dovere” replica lui, e la guarda andare via. Non
riesce ancora ad accettare tutto quanto ha visto e sentito in quell’unico
giorno.
Buffy torna nella de Soto.
“Quanti ne avete uccisi?” chiede a Spike.
Lui sorride. “Quanti basta”
“Bene. Allora, ora possiamo tornare a casa, fare una
doccia…e preparare le nostre cose. Andiamo a Savannah…”
“Buffy” Spike accarezza il volto morbido di lei con la
punta delle dita. Quanto gli è mancata…lei chiude gli occhi contro il calore
della sua pelle, e bacia il palmo della sua mano. Le loro labbra si sfiorano, e
poi non si lasciano…Lui si stacca infine, senza fiato. La fissa. “Non
credere a quello che ti ha detto Boris. Non ci sono risposte per questo tipo di
domande”
“Lo so” dice lei. “Ma devo sapere. Questo è più
importante che mai, credimi”
Si stringono le mani, riluttanti a lasciarsi, anche solo
per pochi istanti. La lite di prima è dimenticata.
“Andiamo.” Lo sprona lei. “Savannah è lontana”
Dopo una breve doccia, ed una cena leggera, Spike e Buffy
lasciano Dawn da Willow, e si allontanano sull’autostrada a bordo della de
Soto. Verso notte, si rifugiano in un motel. La stanza è piccola e stantia, ma
appare loro incredibilmente intima. E’ la prima volta che viaggiano insieme, e
si sentono entrambi euforici per l’inattesa intimità.
Spike la attende a letto, guardando le notizie alla TV.
E’ preoccupato per Dawn, ma sa bene che Willow non permetterà che le accada
nulla. Carmilla o non Carmilla.
Buffy finisce di prepararsi per la notte e lo raggiunge,
con indosso un buffo pigiama con degli elefantini rosa.
“Non sei mai stata così sexy” la prende in giro lui.
“Ah – ah” replica lei, per niente imbarazzata. “La
prossima volta mi metto anche la crema”
Stretti nel letto piuttosto scomodo, si rilassano entrambi.
E’ tutto passato: lo spavento di prima, ed anche la loro naturale, mutua
aggressività. Buffy lo guarda, mentre lui osserva la TV. Si rende conto di
quante cose è per lei Spike.
Il suo nemico,
la sua nemesi. Il suo amante, il suo compagno. A volte tenero, altre disperato,
spesso ironico, infine malvagio, crudele. La sua croce e delizia, in confezione
super – sexy. La sua maledizione in soprabito di pelle nera e capelli di
platino. Il suo ribelle.
Il suo Spike.
Lui è sempre stato così. Suo. E qualcosa in lei è
definitivamente mutato per sempre, se da qualche tempo, quando ripensa ad
Angelus, ed al colpo di spada che lo ha mandato all’inferno, rivede solo Spike,
imbarazzato, nel salotto di sua madre.
Un nuovo inizio, dove non c’era che dolore. E lei non lo
sapeva…
Fino ad ora.
“Spike…” gli dice, assonnata.
“Uhm?” risponde lui, distratto.
“Spike…c’è qualcosa che devo dirti”
N.B. La teoria qui proposta
sulle origini delle cacciatrici trae spunto da un’autentica tradizione
folcloristica dell’Europa centrale, da me liberamente rielaborata.
XV. parte.
“Non
sono buono, ma sono O.K...!”
Spike, V stagione BTVS
“Spike...c’è
qualcosa che devo dirti.”
Ora,
Buffy ha tutta la sua attenzione. Spike la tiene stretta, come se avesse paura
di perderla...di nuovo. E fuori dal polveroso motel ha cominciato a piovere, una
pioggia gentile, come una carezza sui tetti.
Lei
lo guarda nella penombra. E poi accarezza il suo viso, bello ed angoloso, così
unico, così suo.
“Quando
è morta mia madre...beh, pensavo che non avrei più provato qualcosa di simile
per qualcuno. Che non avrei più sentito qualcuno mio fino in fondo...la
mia famiglia era come finita. C’era Dawn, certo, ed ho dato la vita per
lei...ma una parte di me è morta con mia madre”
“Lo
so” dice lui. “E’ quello che ho provato io quando tu...quando tu...” non
riesce nemmeno a dirlo. Non riesce nemmeno a pensare ai 147 giorni trascorsi
senza di lei, con solo una lapide di pietra a suo impossibile ricordo...
Lei
lo fissa fino in fondo agli occhi, quei suoi occhi blu notte, che le hanno
rubato il cuore molto tempo prima che lei si accorgesse di averne di nuovo uno.
“Ma
adesso ho di nuovo qualcuno di mio...sei tu”
Spike
sorride. Quanto ha atteso queste parole. Lei gli mette una mano sulla bocca.
“Ma
non è solo questo”
Spike
la guarda, una domanda inespressa negli occhi.
“William...ho
un ritardo”.
“Eh?”
risponde lui. “Un ...ritardo ritardo?”
Lei
annuisce. “Proprio uno di quelli. Lungo. Sta diventando sempre più lungo...ed
io sono sempre stata regolare come un orologio”
La
voce di Spike si incrina. Gli sembra che si sia aperto uno squarcio d’azzurro
nella sua vita, dove prima c’era solo buio.
“Hai
fatto...uno di quei test?”
Lei
scuote il capo. E poi, indica la sua borsa. “Ne ho comprato uno oggi...prima
di venire qui. Non ho il coraggio”
“Perchè?”
chiede lui, ed i suoi occhi, in questo momento, sono azzurro cielo.
“Non....non lo vuoi?”
Lei
lo fissa. La felicità di Spike è talmente evidente da essere commovente. Lui
non ha bisogno di parole, per esprimerla: i suoi occhi, le sue mani
improvvisamente tremanti dicono tutto. Lei sa che se lui avesse un’anima da
perdere...questo sarebbe il momento.
Lei
sorride, e non è più una bambina, e nemmeno una ragazza. E’ finalmente
diventata una donna.
“Certo
che lo voglio...lo voglio come non ho mai voluto niente altro al mondo”
Spike
la stringe, così forte da farle mancare il respiro. Qualcosa le bagna i
capelli. Lei si accorge che sono lacrime.
“Io
non merito questa felicità, Buffy...per la prima volta, ho paura. E
se...qualcosa andasse storto? Questo bambino, se è un bambino, e non solo un ritardo...è
un miracolo. Tu...io...ci sono mai stati due genitori più improbabili?”
Lei
scuote il capo, sempre sorridendo. “No...ma lo amerei anche se fosse un demone
Fyarl. Lo voglio e basta. E lo voglio perché è tuo”
Spike
si alza dal letto, le prende la mano “Vieni” le dice. “Adesso io e te
facciamo il test”
Buffy
esita un istante. Sa bene che nel momento in cui accetta l’idea di
questo figlio...non ci sarà più ritorno.
Ma
Spike la sta trascinando verso il piccolo bagno di quella squallida stanza di
motel. Come al solito, non le da’ tregua. Come al solito, non ha pietà. E’
impetuoso come la vita, inarrestabile come la vita. E lei, in fondo, sa che è
questo che lo distingue da Angel.
Lei
prende la scatola dalla borsa, ed entrambi leggono le istruzioni, ansiosi. Dopo,
aspettano guardandosi negli occhi che appaia il risultato.
Sunnydale.
Steve
si alza per aprire la porta, ancora intontito. E’ mattino presto, forse le
sette...ha preso un paio di giorni di riposo dall’ospedale. Si deve ancora
riprendere.
E
non si attende certo di rivederla sulla soglia di casa sua.
“Ciao,
Steve” dice lei. Jeans, maglietta di Calvin Klein, indosso qualche goccia di Tommy
Girl. Perfetta...all
american girl. Capelli lunghi e biondi, lisci
ed ordinati sulle spalle. Una brava
ragazza.
“Cosa
vuoi?” le chiede lui, indossando i suoi occhiali e mettendola a fuoco.
“Finire il lavoro? Non ho più molto sangue da darti. Te lo sei già preso
quasi tutto”
Lei
sorride. “No. Se mi fai entrare, te lo dico. Parola di giovane marmotta...si
dice così? Non intendo affatto dissanguarti. Willow e Buffy mi polverizzerebbero,
se lo facessi. E lo dico letteralmente, sai?”
“D’accordo”
dice lui allora, piuttosto duramente.
Lei
scuote il capo. “Non basta, tesoro. Devi dirmi ‘entra’, altrimenti non
funziona”
Carmilla
allunga una mano, per mostrargli l’invisibile barriera che li divide.
Steve
cede, esterrefatto per l’ennesima assurdità rivelatagli da che ha conosciuto
Buffy Summers.
“Entra”
le dice infine, sperando in bene.
Savannah, Burning Lee.
“Muschio
spagnolo...ci siamo. Piantagioni tetre e decadenti...eccole. Oh, Cielo”
commenta Buffy, mentre la de Soto gira piano per le vecchie strade di campagna.
“Credo che siamo arrivati. Guarda quel cartello”
Spike
si volta, ed infila il viottolo a destra. Buffy sta ridendo.
“Perché
ridi?” le dice. “Stamattina non hai neanche vomitato”
“E’ vero” ammette lei,
riandando con la memoria a quei loro giorni felici trascorsi in giro per le
strade polverose del profondo Sud. Non sono mai stati così vicini, così uniti.
Il mondo esterno non esiste. Solo lei, lui, il vasto universo pieno di luce e
buio...e le sue nausee mattutine.
Lei è elettrizzata, e Spike è
completamente fuori di testa. Nessuno dei due riesce ancora ad accettare quella
meravigliosa realtà. Lei sa che Spike morirebbe per lei, e per il loro
bambino. Letteralmente.
“Rido perché mi sembra di essere in un racconto di Ann Rice.
Una decadente piantagione del sud...vi troverò qualche vecchio vampiro
incartapecorito di nome Lestat?”
Lui, guidando, allunga una
mano, e le accarezza il pancino morbido, ancora piatto.
“L’unico vampiro della tua
vita sono io. Te l’ho gia detto, baby”
“Sì...come no” ride lei. “Tu...e lui. O lei.
Cosa dici ?”
Spike non dice nulla. Gli gira
ancora la testa, se ci pensa. Lei è incinta. E’ assurdo. Ed è vero. E,
Cielo, valeva la pena di arrivare fin qui dalla fumosa Londra del 1880, se
questo é il risultato...
“Sarà normale, Buffy”
mormora, dopo un lungo istante di silenzio.
“Già...già. Almeno spero”
ride lei. “ Nemmeno noi siamo troppo normali. Ma l’amerò lo stesso.
Tu lo sai...non è vero?”
Lui annuisce. Non riesce a
credere alla sua fortuna. E’ nel sole. L’ombra, la notte, Drusilla e
la sua follia...tutto ciò appartiene inesorabilmente al passato. E’ nel sole,
con una donna viva, che lo ama, ed il suo cuore batte. E dentro di lei
batte un altro piccolo cuoricino... non avrebbe mai creduto che questo fosse
possibile, quando aveva lasciato Sunnydale a bordo della sua moto, furioso con
lei e con se stesso, incapace di intravedere un futuro, con il cuore spezzato, e
la stima di sé infranta per quello che aveva fatto...
La piantagione di Burning Lee
si staglia all’orizzonte. E non è affatto decadente.
Una magnifica casa in stile
coloniale, con otto colonne doriche, perfettamente tenuta. Una lussuosa
cancellata in ferro battuto. Giardini di sogno.
“Però!” ammette Spike,
parcheggiando la de Soto. “I proprietari, qui, vivono alla grande!”
Buffy scende dall’auto, ed
entrambi si dirigono verso l’entrata. Un maggiordomo nero, perfetto in ogni
dettaglio, li fa accomodare in un magnifico salone, ricco di quadri
dell’ottocento inglese e di stampe italiane più antiche. Buffy e Spike si
fissano, sempre più sorpresi. Qual’è il legame tra tutto questo...e loro?
“Benvenuti, signori. Un mint
juleep, per cominciare ?”
La nuova venuta avanza nella
stanza. E’ una donna, vecchissima, ma salda e diritta sulla sua sedia a
rotelle.
XVI parte.
“Resta tranquilla,
Cacciatrice! Quando tornerò, tutto sarà diverso...”
Spike, Seeing Red, VI
stagione BTVS.
Buffy e Spike accettano la
tradizionale bevanda del sud in bicchieri ghiacciati, sciroppo di menta e
bourbon, e siedono su un ricco divano di broccato verde, di fronte alla loro
ospite. Che sorride.
“Vi ha mandati Boris” dice
la donna. “E spero che venga anche lui. E’ parecchio che non ci vediamo”
“Signora” comincia Buffy.
“La ringraziamo per la sua ospitalità. Noi...”
“So tutto” ride lei. “Buffy Summers e William
the Bloody. Che coppia, davvero!”
“Già” ammette Spike, per
niente offeso. “Siamo ansiosi di ascoltare ciò che lei può dirci..signora”
“Cielo, non mi sono neanche
presentata!” si accorge l’anziana signora. “Dio, che sbadata! Rimediamo
subito”
La donna mette mano ad un
vicino cassetto, e trae dalle sue profondità un portaritratti d’argento. Lo
porge alla coppia di fronte a lei.
Buffy studia l’immagine: una
ragazza in un abito lungo d’inizio secolo, con i capelli mollemente raccolti
sul capo. Ed accanto a lei un uomo pallido in un’uniforme scura.
Solleva lo sguardo sulla sua
ospite. Nonostante l’eternità trascorsa da allora, capisce che la
ragazza dagli occhi chiari lì ritratta è lei.
“Sono Roxana Lee. In Vargas.”
Comincia l’anziana signora. “Prima che facciate strani calcoli, ve lo dico
io: ho 102 anni. Sono nata nel 1900...allo scoccare del secolo. Questa foto è
del 1917. L’uomo accanto a me è Vladimir Vargas...il mio unico marito”
“E lui...era...”
Roxana sorride. “Un vampiro,
naturalmente. Come lui.”
Roxana sta indicando verso la
porta. Boris vi appare, elegante e distaccato e giovane come quando lo
hanno incontrato alcuni giorni primi, fuori dai vecchi sotterranei dell’Iniziativa.
Boris avanza nel salone, e
bacia con affetto la mano dell’anziana signora. I due si scambiano uno sguardo
che Buffy non esiterebbe a definire appassionato.
Boris si siede accanto a loro,
ed accetta a sua volta dal maggiordomo nero, impassibile, del mint juleep.
“Mia cara” sorride la
vecchia. “Credevi davvero di essere la prima cacciatrice ad aver avuto
non uno, bensì due amanti vampiri?”
“Lei...lei è una
cacciatrice?”
Roxana annuisce. “Come vedi,
non tutte le cacciatrici muoiono entro i venticinque anni. Ne sono la prova
vivente. Beh, naturalmente, ho iniziato a cacciare piuttosto presto. Anche perché
mi sono sposata molto giovane...a soli sedici anni.”
“Con un...vampiro?”
Roxana annuisce. “Lui era un
vampiro molto particolare. Ho conosciuto Vladimir in questa casa...proprio qui,
su quella terrazza aperta che si vede dal viale d’ingresso. Avevo sedici anni.
Mio padre era Reginald Lee, ed era il governatore di questo Stato. Quel giorno
diede una festa per la sua rielezione...ed io conobbi Vlad. Due mesi dopo,
eravamo sposati. Cinque mesi dopo, attendevamo un figlio”
“Lei...ha avuto un figlio da
un vampiro?” lo fissa Buffy. “Come è stato possibile?”
La vecchia signora sorride. “
E per te? Come è stato possibile?”
Bella domanda. Buffy non sa
proprio cosa rispondere.
“L’amore è la più potente
delle forze.” Risponde la donna. “Talmente potente, da abbattere ogni
ostacolo. E’ l’amore che tiene i vampiri lontano dalla tua porta...o dentro
il tuo letto, a seconda dei casi. Beh, a quanto pare tu ed io apparteniamo alla
seconda categoria, Buffy. Forse tu non sai che ci sono molte specie di vampiri.
Quella di gran lunga più numerosa, ed infame, è refrattaria al sole, vive di
notte, e caccia spietatamente in branchi. Ma vi sono vampiri antichi, così
antichi che del loro passato si è persa ogni traccia. Vampiri che resistono al
sole, e altri che procreano figli. Con donne normali, non è possibile,
naturalmente, ma con le cacciatrici, sì. E, talvolta, anche con
vampiresse”
“Darla” sussurra Buffy
“Darla ed Angel hanno avuto un figlio”
“Lo so” ammette Boris,
rompendo il suo interessato silenzio. “Se ne è parlato per mesi, nella nostra
comunità”
“E tu sai perché questo
avviene?”
Buffy scuote il capo, come in
trance.
“Perché anche le cacciatrici
sono una specie di vampiro. Un vampiro ereditario. Che non teme il sole, non ha
paura degli oggetti sacri, e non si nutre di sangue. Non per vivere, perlomeno.
Ma le cacciatrici adorano bere il sangue. E’ la loro droga. Solo che
bevono solo il sangue di altri vampiri. E’ una specie di regolamentazione
della razza: il predatore viene a sua volta cacciato da altri membri della
stessa specie. Le cacciatrici diventano tali per forza ereditaria. E’ una
forza oscura, che si rivela ogni cinque, sei, sette generazioni. A volte,
persino più raramente. Ed è una forza che deriva dall’essere eredi di
vampiri. Le cacciatrici sono nipoti o pronipoti di vampiro. Solo che non lo
sanno. Io non lo sapevo, almeno. Prima di leggere il suo diario”:
“Il suo diario?”
chiede Buffy, sbalordita.
“Devi sapere” continua
l’anziana signora “Che ho per molti anni pensato che il mio ramo materno
fosse il più interessante della famiglia. Ma mi sarei ricreduta.” Ammette
l’anziana signora. Indica a Buffy il ritratto di una magnifica donna bionda,
in crinolina. “Mia madre, Solange van der Boek. Suo padre, mio nonno,
apparteneva ad una famiglia olandese molto facoltosa. Ma il membro veramente
interessante della mia famiglia materna è sempre stato il mio bisnonno, Jean
– Paul Brevigny. Era un francese, un popolano di Parigi, ed aveva vissuto ai
tempi di Napoleone. Era stato anche soldato nella sua armata. Sua moglie, la mia
bisnonna Serena, era invece una donna dalle origini piuttosto misteriose. Pareva
di umili origini, ed invece era la figlia illegittima di una contessa
italiana”. Roxana sorride. “Mia madre Solange amava raccontarmi delle
avventure dei suoi nonni, Jean – Paul e Serena. Lei stessa aveva avuto una
vita piuttosto movimentata. Era rimasta in questa piantagione durante la guerra
di successione, ed era sfuggita alla morte per puro miracolo. Non era purtroppo
sfuggita allo stupro. Questo crimine le aveva segnato la giovinezza.”
Spike fissa Buffy, e poi
abbassa lo sguardo, ancora vergognoso di se stesso, e di quanto ha tentato, in
preda alla disperazione, di farle. Lei gli stringe una mano, con un chiaro gesto
d’affetto e di perdono.
“Mio padre, Reginald Lee, era il suo secondo marito. Mia
madre aveva già avuto una figlia da un precedente matrimonio”. La vecchia
signora si ferma un istante, sorride. Ripercorre con la mente la sua
privilegiata infanzia di bambina ricca nel sud del primo novecento.
“Mia sorella è morta negli anni ’40...ed io sono ancora qui.
Incredibile, vero? Comunque, con una famiglia materna tanto interessante si
potrebbe pensare che le mie origini vampiriche siano da rintracciare lì...ed
invece no. Il tutto nasce invece dal personaggio in assoluto meno
interessante della famiglia: la mia bisnonna paterna Katia.”
Buffy pensa di mettere da parte
la sua bibita alcolica: le sta già girando la testa. E poi, forse, non dovrebbe
bere bourbon nelle sue condizioni...
L’anziana signora riprende il
suo racconto. La sua lucidità mentale, alla sua età, è semplicemente
stupefacente. “La nonna di mio padre era arrivata in America agli inizi
dell’ottocento dalla regione del Montenegro. Era una donna piuttosto brutta,
tremendamente ignorante e spaventosamente timida. In una parola sola: un
disastro. La famiglia Lee era già allora benestante: quella sposa europea
arrivava come una specie di pagamento di un debito commerciale. Il mio bisnonno
la odiò a prima vista, e si fece scrupolo di mantenere non una, bensì tre
amanti mulatte durante tutto il corso del loro matrimonio. Katia capiva a
malapena l’inglese, e non si applicò mai più di tanto. Aveva un’unica
certezza: quella di essere la nipote di un brukolakii”
“Un brukolakii?”
chiede Spike, sempre più incuriosito.
“Sì...una specie di creatura
mitica, figlio di vampiro. Solo i brukolakii sono in grado di sentire i
vampiri, e di sconfiggerli. Anzi, traggono forza e riconoscimento sociale da
queste loro speciali caratteristiche. Umani, mortali, eppure forti, quasi
invincibili. E devoti alla missione di sterminare le forze del male. La famiglia
di Katia aveva avuto numerosissimi esemplari di questo tipo. Sembra che non
fossero solo donne, ma anche uomini. Naturalmente, quando lei ne parlò con il
suo poco sensibile marito, il mio bisnonno si mise a ridere, e poco ci mancò
che la prendesse per pazza.” La vecchia signora scoppia a ridere
“Immaginate! Nella bigotta Georgia dell’inizio ottocento un’europea rozza
ed ignorante dice di essere la discendente di una stirpe di cacciatori di
vampiri! Nessuno le credette, naturalmente. Nessuno...tranne coloro che, al
tempo, nulla contavano.”
“La comunità degli
schiavi” intuì Buffy.
“Esatto” la vecchia signora
lancia uno sguardo al suo maggiordomo di colore, che le sorride, ironico.
“Loro sapevano che la padrona Katia non mentiva. E quando nella notte forze
misteriose esigevano il loro tributo, Katia lasciava il suo letto solitario, e
si avventurava nella piantagione. Con un paletto.”
“E li uccideva” mormora
Buffy. (Tu sei una killer...tu cacci. Tu uccidi.)
“Sì. Per più di un decennio, la straniera ignorata e
derisa liberò la contea dal male...almeno, dal male demoniaco. Morì dando alla
luce il suo secondo figlio. Non fu affatto compianta dal suo distratto
marito...ma dagli schiavi di Burning Lee, sì. Cantarono attorno al fuoco per
dieci notti. E non la dimenticarono.
Nessuno dei suoi discendenti
ebbe più alcun contatto con il mondo dell’occulto. Nessuno. Fino ad una sera
di primavera del 1916. In Europa c’era una guerra, ma non da noi, non a
Savannah...la piantagione era in fiore. Mia sorella era il fiore più bello...in
tutta la contea, non c’era ereditiera più ambita. Io ero ancora molto
giovane, insicura. Andai sulla terrazza, per prendere il fresco, e sentii una
presenza. Mi voltai. C’era un uomo, di fronte a me, vestito di scuro. Un uomo
bellissimo...bello in modo irritante”
Buffy quasi si strozza con il
mint juleep…le sue esatte parole di quando incontrò Angel per la prima volta.
Alla stessa età.
“Parlammo. Mi disse che era
in arrivo un grosso pericolo...e che avrei dovuto combatterlo. Quando ritornai
in casa, nessuno mi credette. Nessuno aveva visto quell’uomo, nessuno lo
conosceva. Nei giorni seguenti, continuavo ad incontrarlo nei posti più
impensati...ed ero l’unica a vederlo, a “sentirlo”. Percepivo la sua
presenza in una folla, al mercato, tra i lavoranti della piantagione. Finii tra
le sue braccia prima ancora di conoscere il suo nome.”
“Perdette anche lui
l’anima?” chiede Buffy, che non può fare a meno di pensare alla sua storia
con Angel, alla purezza di quel sentimento...fino a quel tremendo, atroce
risveglio.
“No. Mi sembrava tutto
meraviglioso. Chiese a mio padre la mia mano. Pareva benestante, ed aveva un
titolo nobiliare. Aveva acquistato una vecchia casa vicino alla nostra
piantagione. Il titolo, soprattutto, impressionò i miei. Acconsentirono. La
notte delle mie nozze, i tamburi della piantagione suonarono senza sosta.
Facemmo l’amore, e fu bellissimo. Al culmine di quel nostro primo incontro,
lui mi morse. Quasi mi dissanguò. Mi risvegliai debolissima. Ed allora mi spiegò
tutto.”
“Tutto?” chiede Spike.
“Le spiegò che era un vampiro e che adorava bersi il suo sangue
giovane...oltre a fare sesso con lei, beninteso?”
L’anziana signora scosse il
capo. “Era come un incantesimo. Un incantesimo di protezione. Doveva far
accettare alla mia diversa vampirità la sua natura. Mi disse che
occorrevano almeno tre morsi ad una cacciatrice per potere...”
“Per potere?” interviene
Buffy.
“Per consentire al suo corpo
di procreare un figlio”
Il silenzio è caduto nella
stanza. Boris ora beve del té, e di tanto in tanto spia il suo Rolex d’oro.
Buffy pensa ai vampiri che
l’hanno assaggiata. Il Maestro, Angel, Dracula...e da ultimo Spike. Quattro.
“Come sapeva...che lei era
una cacciatrice?”
“Lo sapeva” spiega Roxana.
“Lo sentiva...come io lo sentivo. Fu lui il mio osservatore. Era
un vampiro anomalo, come ho già
detto. Non resisteva al sole, ma era molto antico. Aveva collaborato con il
Consiglio degli Osservatori in più di un’occasione. Non aveva un’anima, ma
aveva una spiccata personalità. Non permetteva al suo demone di
dominarlo”
“Anche il mio Spike è così”
dice Buffy, fiera.
“Lo so. Altrimenti non
sareste qui....con il vostro bambino. Amavo moltissimo Vlad. Era la mia tenebra,
ed insieme la mia luce. L’ho amato come si ama una sola volta nella vita...ma
forse tu, Buffy, sai cosa intendo”
Buffy annuisce.
“Cominciai ad addestrarmi, ed
a cacciare. Era un osservatore meraviglioso, ed era mio marito. Mi morse ancora
due volte, e la terza quasi non riuscì a fermarsi. Nella sua eterna lotta il
demone quasi prevalse. Sopravvissi per miracolo. Dopo di quello, rimasi incinta.
Mio figlio nacque, bello e perfettamente normale, e quella stessa notte
Vlad morì”
Buffy si riscuote dal suo
incantesimo. “Morì? Perché?”
“Era andato a combattere al
posto mio. Cinque demoni lo circondarono. Naturalmente, trovammo solo le sue
ceneri. Il nonno di Alec – il mio maggiordomo – mentì a mio favore.
Organizzammo un finto funerale. Ed io piansi la sua fine. Mi si era spezzato il
cuore”
Roxana si riscuote. Il dolore
è ancora palese sul suo volto...dopo tutti quegli anni. Quasi un secolo di
dolore.
“Non riuscivo più a
sopportare quella vita. E neanche la piantagione dove avevo vissuto, e amato, e
cacciato...con lui. Il ricordo mi stava uccidendo. Sapevo che Vlad possedeva un
qualche scalcinato castello in Europa. Presi mio figlio, e partii. La casa dei
Vargas era in una regione montuosa dell’Ungheria meridionale. La miseria
regnava sovrana ovunque. Naturalmente, pullulavano i vampiri. Non cacciai mai
così tanto. In presto, divenni una figura amata e rispettata dalla comunità.
Ero la contessa Vargas, ma mi chiamavano la brukolakii, la cacciatrice.
Poco prima della mia partenza da Savannah, gli antichi schiavi della piantagione
mi avevano raccontato della mia bisnonna Katia, e del suo diario. Imparai tutto
della caccia. Tutto quello che non avevo già appreso grazie a Vlad, beninteso.
Amavo la mia perfetta solitudine. Ma, un giorno, venni invitata come esponente
della nobiltà locale a corte. Quel giorno, mi successe qualcosa di
incredibile”
“Mi sembra ieri” commenta
Boris. I due si sorridono, con un sorriso complice.
“Non avevo da mettermi che
vecchi vestiti che avevo portato dalla Georgia. Quando arrivai al ballo, mi
sembrò di essere entrata nel mondo delle fiabe. La guerra era appena finita, e
l’Europa orientale era scossa da fremiti e sussulti...ma, quella notte, i
salotti splendevano degli ultimi fuochi di un’epoca ormai terminata per
sempre. Fu lì che conobbi il compagno Boris. “
“Già” commenta Boris.
“Avevo fiutato in fretta il vento dei vincitori. Mi ero per un breve periodo
unito ai bianchi, che lottavano per la restaurazione del regime zarista.
Ma poi, dopo il massacro di Ekaterinburg, ero ritornato sui miei passi. Erano
tempi meravigliosi, per un vampiro. Stragi, uccisioni, tragedie. Un bagno di
sangue. In quell’anno 1921 ero già un esponente della nomenclatura sovietica.
E lo sono rimasto fino alla caduta del Muro. Nessuno ha avuto una carriera
politica lunga come la mia...ovviamente”
“Capii che era un vampiro nei
primi tre secondi dal nostro incontro, anche se c’era ancora il sole”
ricorda Roxana, sorridendo. “E pensai a come fare per ucciderlo. Naturalmente,
avevo un paletto con me. Ma non volevo impolverare il mio bel vestito”
“Mi diede la caccia fin nei
giardini. Ed io le tenni testa.”
“Non capivo perché non si
lasciava graziosamente uccidere...come succedeva di solito con i suoi
simili.”
“Ed io non capivo perché lei
non si lasciava baciare. Era così carina...”
“Per farla breve, divenimmo
amanti quella notte stessa. E fu una cosa folle. Totalmente senza testa. Avevo
amato. Avevo avuto un amore. Ma
non avevo mai avuto un amante. Se cogli la differenza, mia cara Buffy”
“Perfettamente” commenta la
ragazza, sorridendo.
“Boris ed io siamo stati
insieme ad intermittenza per circa vent’anni. Lui insisteva per sposarmi...ed
io non lo volevo. Lui non era Vlad. Non rimpiangeva il male commesso. Lui si
gloriava del potere, e della sua immortalità. Lui non era redento, e non
lo sarebbe mai stato. Ed io, se potevo accettarlo come amante, non riuscivo ad
accettarlo come compagno.”
“Abbiamo perso molto, Roxie”
dice il vampiro, prendendole una mano. “Ed ora quel tempo è inesorabilmente passato”
Buffy e Spike si fissano. Anche
loro sono stati mille volte sul punto di perdersi, di perdere quello che c’era
tra di loro. Eppure, alla fine si sono ritrovati...
Roxana sorride a Buffy. “Non
fare il mio stesso errore, dolcezza”.
“Non credo neanche ad una
parola” dice Spike. “ Cacciatrici...vampiri. Possibile che loro sappiano
quello che il Consiglio ignora?”
“Io invece le credo” dice
Buffy, dondolandosi sulla terrazza, la stessa terrazza in cui Roxana, la giovane
cacciatrice, ha conosciuto il vampiro Vlad. L’anziana signora li ha invitati a
trascorrere almeno qualche giorno in sua compagnia, nella grande casa, e loro
hanno accettato. Potranno ancora parlare di vampiri e cacciatrici.
“Buffonate” commenta Spike.
“Io conosco i vampiri. Sangue e divertimento. E’ questo che cercano. Non
amore e canzoni”
“Senti chi parla!” lo
prende in giro lei. “Proprio tu. Il mio poeta.”
Restano in silenzio entrambi.
Rivedono lo sguardo di rimpianto che il vampiro Boris, l’immortale, potente
vampiro, ha lanciato alla sua antica amante, ormai decrepita. Non hanno vissuto
in pieno il loro sentimento, quando era il momento. Sono stati separati non
dalla morte, ma dalla loro stessa reticenza ad amare davvero...quali che
siano le condizioni. Ed ora è inesorabilmente troppo tardi.
“L’amore strano è
meglio di nessun amore...” aveva detto la prima cacciatrice, nel deserto.
Spike si alza in piedi. Tende
la mano a Buffy, la stringe a sé. Sente il suo cuore che batte. Nei suoi occhi
blu c’è uno sguardo deciso, che quasi la spaventa.
“Ho un’idea maledettamente
brillante, baby” le dice. “E adesso, mettiamoci al lavoro!”
XVII ED ULTIMA PARTE.
“Dopo il dolore, c’è sempre
la speranza”
(Joss Whedon, creatore di BTVS)
Aereoporto di Sunnydale.
Hanno tutti la busta in mano. E
ne hanno tutti letto il contenuto.
Ora, non resta che aspettare.
L’areo della Continental Airlines atterra con dieci
minuti di ritardo. E’ stato un lungo viaggio, da Sunnydale a Los Angeles, da
Los Angeles a New York, da New York a Mosca. E poi, con un piccolo areo privato,
da Mosca alla capitale degli Urali. E ritorno. Dawn non nasconde la sua
apprensione.
“Calmati, scricciolo” le dice
Xander. “Sono tranquillo perché c’è Spike con lei. E l’erba grama...”
Dawn gli risponde con una
gomitata.
L’annunciatore ha già nominato
il loro volo.
“Ecco il cartello” dice
Willow, ed Anya tira fuori i palloncini.
Tutto è pronto per festeggiare
il loro arrivo. Quando la testa bionda di Spike si intravede sulla scaletta,
Dawn esulta. Sono tornati!
Buffy corre nelle braccia della
sorella. Si stringono piangendo. Sembra una vita, e Buffy è stata via solo due
settimane. Una settimana a Savannah, ospite della signora Roxana, ed una
(scomoda) settimana negli Urali, a cacciare vampiri. Con Spike, naturalmente.
Xander saluta il vampiro senza
sorridere, ed Anya lo guarda con affetto. E’ contenta per lui: almeno, uno di
loro due c’è riuscito.
Willow abbraccia Buffy, e solo la
loro lunga amicizia permette alle due donne di rendersi conto dei rispettivi,
seppure quasi impercettibili cambiamenti. Willow ha uno sguardo deciso negli
occhi che da lungo tempo le mancava...e Buffy ha finalmente un aspetto migliore,
più sano, sembra persino lievemente ingrassata.
“La vampiressa?” chiede
Buffy.
“Sempre a Sunnydale” risponde
Willow. “Andiamo. Devi raccontarmi tutto”
Buffy ride. Sembra finalmente
felice. “Siamo andati, abbiamo cacciato, siamo tornati. Io ho mantenuto la mia
parte dell’accordo...e ritengo che anche il vampiro Boris abbia fatto
altrettanto”
Spike e Buffy si scambiano
un’occhiata. Sono molte le confidenze che l’antica cacciatrice ha fatto loro
in quella settimana...Buffy è sempre più convinta della verità delle sue
parole. Ed ora, è come se avesse trovato la pace: se anche lei è una specie di
vampiro, l’assurdità di amare Spike, di aver amato Angel, le sembra
finalmente più accettabile. Riesce finalmente a venire a patti con la propria
coscienza.
“Andiamo” dice Buffy,
sorridendo, e tutti si dirigono verso Casa Summers.
“Non abbiamo ancora parlato di questo”
dice Xander alla terza birra, ed alla quinta fetta di pizza. “L’invito”
“Ah, già...” commenta Buffy.
“Chiedi a Spike. L’idea è tutta sua”
Il vampiro si accende lentamente
una sigaretta, e si toglie lo sfizio di inondare di fumo Xander.
“Come ai vecchi tempi, amico”
“Al diavolo” commenta Xander,
sventolandosi con il cartone della pizza.
“Non potrò fare peggio di
te...non è vero?” chiede Spike, con finta dolcezza.
“Dawn...Willow” chiama Buffy.
“Venite su in camera mia...devo farvi vedere qualcosa”
Le ragazze salgono ridendo le
scale. Una volta in camera, Buffy trae una grossa scatola da sotto il letto.
“Un regalo di benvenuto di
Boris...se capite cosa intendo”
Willow lo osserva senza parole.
E’ uno zibellino color champagne, perfetto.
“Io...io sono contro le
violenze agli animali” riesce solo a dire, esterrefatta.
“Anch’io” ammette Buffy, a
malincuore. “Ma non ho avuto cuore di restituirglielo...e poi, era già
morto, no?”
Dawn sfiora la magnifica
pelliccia e guarda la sorella. “L’hai già...indossato?”
Buffy arrossisce.
“Immagino come
e quando” ride Dawn. “In albergo, nella vostra stanza...”
“...e senza
nient’altro addosso” commenta Willow. “Già, già...mi sono fatta
l’idea”
Buffy prende le mani della
sorella tra le sue...e poi quelle di Willow.
“Ragazze...c’è qualcosa che
devo dirvi. La pelliccia...è stata solo una scusa.”
“Lo immaginavamo” dice Willow.
“Soprattutto dopo aver ricevuto questo” dice, agitando la busta color
crema.
“Sei decisa, Buffy?” le
chiede Dawn. “Vuoi andare...fino in fondo?”
Buffy sorride loro. Ha le lacrime
agli occhi. “Potevo dirvelo al telefono, nei giorni scorsi...ma ho preferito
aspettare. Volevo guardarvi negli occhi. Io...c’è un’altra novità. Una grossa
novità”
Dawn le sorride, incoraggiandola
a continuare.
“Io...Spike...noi....
aspettiamo un bambino!”
“Oh, Buffy!” Dawn le si butta
al collo, felice. Un bimbo! Tutto loro! Un bimbo suo e di Spike!
Willow nasconde le lacrime, e si
volta verso lo specchio, commossa.
Ripensa a Tara, alla luce che
c’era nella sua vita quando c’era lei, alla luce che si è spenta quando la
sua dolce compagna è morta.
Si guarda allo specchio, non una,
ma due, tre volte.
Mentre Buffy e Dawn si stringono
senza parole, Willow si fissa nello specchio, e sa già di aver preso una
decisione.
Giovedì mattina. Ore 9.30.
“Fase uno e fase due”
commenta Anya. “Cielo, è quasi divertente come allora. Dunque, sono
pronta per la fase uno. La fase due...è uno scherzo. E’ la fase tre che mi
spaventa. Cosa mi metto, per la fase tre?”
Xander le si avvicina di spalle,
la sfiora. Hanno accettato questo invito in coppia, quasi per gioco. E’ solo
lui a sperare che si riveli qualcosa di più...od anche lei?
Anya si gira, lo fissa, e lui si
rende conto per l’ennesima volta di quanto lei sia splendida.
Anche se ora è un demone.
Xander ha le idee confuse. I
confini del bene e del male, del giusto e dello sbagliato, cominciano a
vacillare clamorosamente nella sua mente.
Lui ha già il costume pronto per
la fase tre.
E la scelta di Spike, al
proposito, lo inquieta non poco.
“Sai già cosa metterti,
Anya” le dice lui. “Spike ha preparato tutto, lo sai.”
“Non mi piace la sua scelta.
Quel pullover bianco mi sta stretto”
Xander tace. Non è ancora del
tutto a suo agio con lei.
Anya gli fa scivolare la mano
lungo il braccio. “Ma tu sarai perfetto, Xan”
Lui la fissa. E se lei avesse
ragione?
“Completamente matti”
commenta Dawn, infilandosi a fatica nel vestitino blu scuro preparatole da Buffy
per la fase uno. “Solo mia sorella e quel matto di Spike potevano ideare
qualcosa di così bislacco”
Willow le sorride. E’ perfetta
in un sobrio abito color bordeaux, con un capello a cloche in tinta sui
bellissimi capelli rosso tiziano.
“Hai già il tuo costume per la
fase tre?” le chiede Dawn, chiedendosi cosa diavolo abbia escogitato Spike per
la sua dolce amica.
Willow le sorride.
“Oh sì, Dawnie. E’ tutto
pronto.”
“Andiamo, allora”
sospira la ragazza. “Siamo già tremendamente in ritardo”
Carmilla si staglia sulla porta
di Steve, fasciata in un Versace autentico. Capelli lunghi e lisci, occhiali da
sole neri di Gucci...farebbe morire la Schiffer d’invidia.
“Solo per chiarire” dice la
vampiressa al medico, elegantemente vestito in giacca e cravatta. “Sono con te
solo per la fase uno. Per la fase due e tre starò con Willow...naturalmente”
“Naturalmente” sorride Steve,
che ormai non si stupisce più di nulla. Le porge il braccio destro, e lei lo
accetta con un sorriso. “Andiamo?” le dice, e si dirigono entrambi verso la
sua automobile.
“Dobbiamo portarli noi?” Si
lamenta la splendida ragazza dai corti capelli castani. Il suo compagno sbuffa,
guardandosi intorno nella sala affollata dell’areoporto, assai più irritato
di lei. Se l’irritazione facesse perdere l’anima.... “Noi, del resto,
siamo attesi solo per la fase tre. Dico, ed è già tremendamente cheap,
non trovi? Io, te, lei...Signor Giles!” grida la ragazza, sbracciandosi verso
il compassato signore inglese che le si sta avvicinando. “Lei va anche alla
fase uno, vero? Porta le ragazze?”
“Solo una” risponde Rupert
Giles, tendendo la mano ad una bellezza dai capelli scuri, per una volta
sobriamente abbigliata in un tailleur grigio.
“Ah...volevo ben vedere”
Il gruppetto di nuovi venuti si
ricompatta. La maggior parte di loro non interverrà che nella fase tre. Fortunatamente.
Buffy è nella sua stanza, ed
ancora una volta è indecisa tra un autentico Laura Ashley, ed un completino in
stile “mordimi sul collo”. L’ironia della scelta la fa sorridere. Prende
infine un tailleur pantalone di sua madre, di stile
italiano, color panna, e lo abbina a scarpe con il tacco alto.
Dawn fa capolino dalla porta.
“Sei pronta?”
Buffy si fissa nello specchio,
annuisce.
Dawn le prende le mani tra le
sue, la fissa.
“Sei bellissima” le dice, e
scuote il capo, con il solo effetto di far splendere i suoi bellissimi capelli
castani. “Sei più bella che mai. Chi sai tu morirà di rabbia e
gelosia”
“Shh” mormora Buffy.
“L’idea è già abbastanza demente. Grazie a Dio, ho ancora parecchie ore
prima della fase tre. Tempo per farmene una ragione”
Dawn annuisce. La vendetta di
Spike è semplicemente geniale.
“Potresti sempre cambiare idea
“ le sussurra Dawn.
“Nahhh!!!” ride Buffy, e raccoglie il
bouquet di orchidee bianche.
Giovedì, ore 11.
“Demoni?” si chiede Buffy.
“Check. Nessun demone” Si guarda nello specchio, e le si contrae lo stomaco.
Ricorda bene quella stanza: i libri
dell’Ascensione, il sindaco...
Il Sindaco è arrivato!
Tutti si riuniscono intorno al
lungo tavolo. Buffy riesce a malapena a sollevare lo sguardo verso Spike. Lui
indossa un vestito chiaro, ed è più sexy che mai. Il respiro le si blocca in
gola.
Carmilla lascia il braccio di
Steve per avvicinarsi a Willow. Le prende la mano nella propria, e Willow la
fissa. Si sentono sempre più vicine. Carmilla, Millarca, Mircalla...non ha
nulla a che vedere con Tara, è quanto di più diverso esista da Tara...eppure,
le da’ qualcosa di buio e prezioso che non ha mai avuto prima, a cui ha
anelato...
Anche se è infedele, e
bisessuale.
Ma cosa importa, quando si ha
l’eternità per amare?
Il Sindaco è una donna di mezza
età e Buffy prega che non si trasformi in un verde serpentone.
Legge i nomi, e poi fissa i
convenuti.
Buffy ascolta a mala pena la
formula burocratica. Riesce solo a fissare le mani snelle, eleganti di Spike,
intrecciate alle sue.Quasi non respira più.
Non aveva mai pensato che questo
potesse accadere. A lei.
Alla Cacciatrice.
“Fase uno terminata” commenta
Dawn, soddisfatta, mentre Giles e Buffy si stringono senza parole, troppo
commossi per parlare. “Non vedo l’ora che sia stasera”
Spike la prende in braccio, e lei
lo stringe, felice. “Felice, sorellina?” le chiede.
Dawn nasconde il capo contro il
suo collo. Non è mai stata più contenta. Le sembra quasi di sentire la
presenza di sua madre. Oh, se solo Joyce fosse stata lì con loro...
Willow e Carmilla non riescono a stare lontane. La loro lunga attesa
è quasi terminata.
Steve le fissa da lontano. Sa
benissimo che ciò che ha portato Carmilla nel suo letto è stato solo il gusto
del suo sangue...ed una leggera emozione vissuta a fior di pelle. Ma che ciò
che unisce Willow alla vampiressa è qualcosa di terribilmente più forte e
cupo...
Rupert Giles si pulisce gli
occhiali.
Quasi quasi, rimpiange quando era
cieco.
“E’ tutta colpa tua” sta
dicendo Buffy a Willow, dopo l’ennesima litigata con Spike. C’è un
dettaglio sul quale lei ed il vampiro non sono proprio d’accordo...come al
solito. “Se tu non avessi fatto quello stupido incantesimo, nulla di tutto ciò
sarebbe accaduto! Ed invece...guarda! Che disastro!”
“Hai proprio ragione” sorride
Willow. “E’ proprio colpa di un incantesimo. Siete ancora sotto la mia
magia. Avete solo...perfezionato la tecnica”
“Già ...già” ammette Buffy
ridendo. “E guarda che non scherzavo! Non voglio quella canzone!”
“Vedi, non è stato
difficile” dice Anya a Xander. “Un po’ di calma, un po’ di sangue
freddo, e tutto si aggiusta! Se c’è riuscito Spike...”
Xander la prende per la vita, la
stringe a sé.
“Quanto sono stato idiota,
Anya?” le chiede.
Gli occhi di lei splendono.
Si baciano proprio dove il
Sindaco Wilkins aveva messo la buca del suo minigolf da camera.
Giovedì pomeriggio. Ore 16.
“E’ iniziata la fase 2” commenta Buffy “Ed adesso sono ufficialmente
nervosa”
“Ferma lì” le dice Anya, e
stringe il corsetto...ma non troppo. Buffy le sorride, e arrossisce. “Non ho
più il giro vita di un tempo...e siamo solo al terzo mese”
Anya le sorride a sua volta.
Questa fase due le piace ancora di più della prima. Il suo abito blu pervinca
è splendido. La lunga gonna di satin, il top con sottili spalline, i capelli
raccolti...Anya è più bella che mai. E Xander non riesce a starle lontano...
Anche Willow indossa lo stesso
tono di blu violetto, solo con maniche di voile. Dawn è deliziosa in una
versione del modello con spalline corte e rigonfie.
“Bianco” dice Buffy. “Non
vi sembra...inappropriato?”
“Nessuno lo merita più di te,
Buffy Anne Summers” le dice Willow, guardandola con dolcezza.
“Oggi niente demoni.” Dice
Dawn. “Ma sui vampiri...non garantisco”
Ridono tutte.
“Di che culto è...voglio dire,
il Pastore?”
“Ah...” risponde vaga Willow.
“E’ un amico di Tara. E’ un culto animista, credo...o qualcosa del genere.
Madre Natura, quel tipo di cose lì”
“Ma è legale?” si informa
Dawn.
“Legalissimo” ammette Willow.
“Così come in Comune, oggi”
“Oddio” Buffy si lascia
cadere sulla sedia. “Comunque, Madre Natura non usa croci, vero?”
“Fermati...Spike. O non
rispondo delle mie azioni” minaccia Rupert Giles. Per diavolo, perché mai si
trova a fare da padrino ad un vampiro?! L’assurdità di tutta la vicenda lo
lascia senza parole. Quello, e la felicità di Buffy.
Spike sbuffa, mentre Giles annoda
il suo papillon nero. E’ splendido nel suo smoking nero. Sembra che non abbia
mai indossato altro.
Giles capisce che è sempre
quello che lo ha colpito del vampiro biondo. Non la battuta sempre pronta, non
il sarcasmo sempre pronto a colpire.
Ma la sua innata eleganza. Il suo
personalissimo essere al di sopra di mode e convenzioni. Persino al di sopra del
suo ruolo di vampiro cattivo. La
sua stranissima, ma innegabile umanità.
“Oggi sono..:” comincia
Rupert, indeciso su come continuare.
“Deluso?” gli chiede Spike,
sollevando un sopracciglio.
“Soddisfatto” risponde
l’osservatore.
I due uomini si sorridono in
silenzio.
Buffy attende Giles ai piedi
delle scale. Il piccolo palco è in giardino, appena fuori della porta di casa.
Giles la fissa, con un sorriso fiero. Oggi è suo padre...più che mai.
Lei è bellissima in bianco. Vita
ancora stretta, una discreta scollatura, una lunga gonna gonfia...ed il velo sui
suoi splendidi capelli biondi.
“Se ci fosse Joyce...” le sussurra Giles.
“C’è, ne sono sicura” gli
risponde lei, tra le lacrime, e gli prende la mano.
Entrambi si avviano verso il
pastore.
E’ il momento delle promesse
reciproche.
“Sono William” comincia lui,
nel silenzio generale. “Ed ho molto peccato. Solo Dio sa quanto...e quanto me
ne pento. Ma il mio pentimento non può nulla. Ho creduto di non poter esser
amato, per questo. Mi sbagliavo. Sono un uomo fortunato. Sono fortunato...di
essere un uomo. E chi mi conosce sa cosa intendo...”
Buffy gli sorride, incoraggiante,
anche se sente le gambe piegarsi.
“Sono arrivato in questa città
per divertirmi...e per fare la mia terza conquista. L’ho vista una
sera, al Bronze...e ho pensato che non avessi mai veduto prima nulla di più rifulgente.
Volevo farla mia. Cielo, se mi ha fatto dannare...ma alla fine ce l’ho
fatta”. Spike si interrompe. “E solo lei sa quanto significhi per me. Buffy,
sono tuo. Se c’è un motivo per cui ancora esisto...è questo. Essere
tuo. Fino al mio ultimo momento”.
Buffy sorride. I suoi occhi sono
lucidi.
“Sono Buffy Anne” comincia
lei. “E la prima, ed anche la seconda cosa che ho pensato di lui è che fosse
il più dannato, insopportabile bastardo che esistesse sulla faccia della terra.
E che, fosse l’ultima cosa che facevo, l’avrei eliminato...ed avrei
eliminato quel suo maledetto sorriso dalla faccia. Non mi ha mai dato
tregua. Ho dovuto cedergli in tutto. Quasi quasi scappo visto che sono ancora in
tempo...”
Tutti ridono, ma Spike allunga
una mano, le trattiene il polso. Lei sa che non può fuggire. Gli sorride.
“Ma non posso. Perché, per
quanto bizzarro sia...lui è la mia vita”
Il Pastore fa un cenno. Gli
anelli sono scambiati.
“Lo sposo può baciare la
sposa”
Spike prende Buffy per le spalle,
prima che lei gli possa sfuggire di nuovo. Lei cede alla sua stretta, alle sue
labbra, e per l’ennesima volta si chiede se non sia tutta colpa di quel
maledetto incantesimo...
Anya e Xander ballano sulle note
di “Wind beneath my wings”, la canzone scelta da Buffy per le sue nozze in
un’assurda giornata di tre anni prima...beh, non più assurda della giornata
odierna.
Carmilla, splendida in un lungo
abito color granata, si stringe a Willow. Willow piange.
“E’ tutto pronto?” le
sussurra la vampiressa.
“Sì” dice Willow, soffocando
un singhiozzo.
“Puoi ancora cambiare idea, se
vuoi...”
“No” scuote il capo la
ragazza. “Ormai, la decisione è presa”
Dawn balla con Clem, troppo
commossa per parlare.
Buffy invece balla con Spike, e
sa che è sempre stata diretta qui... in questo posto, in questo momento,
tra le sue braccia.
Ed al diavolo tutto il resto!
La Fase Tre. Giovedì, ore 22.
“A virgin state of mind” di
K’s Choice suona al Bronze, e tutto sembra come sempre. Buio ed attraente.
Pieno di mistero.
La cacciatrice bionda si avvia
verso la pista. Un top, una minigonna, stivali al ginocchio, capelli biondi
sciolti sulle spalle. Buffy, anno zero.
La ragazza bruna, vestita di
pelle nera, le si avvicina. Ballano insieme, sensualmente. E poi, si baciano.
Una volta sola, leggermente, sulle labbra.
“Lo sapevo che saresti
venuta”
“Non potevo mancare, B.” le
dice la cacciatrice bruna. “Ho avuto un permesso speciale. Buona
condotta...”
Le due cacciatrici ridono. E’
bello, per una volta, dimenticare il passato.
Ballano ancora. Poi, un uomo
vestito di pelle nera si avvicina a loro. Buffy balla con Xander. Xander divide
le sue attenzioni tra Buffy e Faith. La tensione sale, ed il sangue bolle...
Anya, pullover bianco e look da
brava ragazza, si avvicina a loro, e si porta via Xander. Finiranno la notte
insieme, ed il mattino, finalmente, li vedrà ancora insieme...
Buffy si ferma sui suoi passi
quando lui le si avvicina sulla pista. Istintivamente, si porta una mano
al collo, e stringe il piccolo crocifisso d’argento che lui le ha donato...e
che lei ha impresso per sempre sulla pelle liscia del suo petto.
Angel è più tenebroso che mai.
Il cuore di Buffy si ferma. Non se lo ricordava così. Alto, vestito di velluto
nero, una camicia di seta bianca contro la pelle d’alabastro.
“Non potevo mancare, Buffy”
le dice lui. “Era tutto semplicemente troppo intrigante...”
Lei è senza parole. Si fissa la
mano: la vera d’ora scintilla.
“E’ tutto come allora” dice
Buffy “Ed insieme, non è mai stato così diverso”
Angel annuisce. Capisce
perfettamente come si sente, perché lui si sente nello stesso modo. Alle sue
spalle, si materializza Cordelia. Alta, bellissima, elegante. E sua.
“Dio, Buffy, questo look è così
datato...”
Buffy continua a fissare Angel.
E’ andato avanti, senza di lei. E lei...ha fatto altrettanto. Ed è tutto
cos’ stranamente dolce. Angel la prende tra le braccia, e Cordelia non
dice nulla. In silenzio, la ragazza si va a prendere Xander. Le può concedere
almeno un ballo...
“Non ti merita” sussurra
Angel a Buffy, stringendola a sé, assaporando ancora un istante quel sentimento
perduto...
“Nemmeno tu mi meritavi” dice
lei. “Ma lui...ha avuto più costanza. E’ stato più forte”
Una voce li interrompe. Spike è
lì, soprabito di pelle nera, e capelli platinati. E sorride. Al suo braccio, bella ed annoiata, Harmony.
“Amico” dice ad Angel, senza
alzare la voce. Tende una mano, e Buffy, quasi a malincuore, la prende. Le loro
vere d’oro splendono vicine.
Angel li guarda andare via. Non
riesce proprio ad accettare che siano marito e moglie. Harmony corre in
cerca di Cordelia per raccontarle gli ultimi pettegolezzi. E’ a malapena
riuscita a perdonare Spike per il suo matrimonio con Buffy...ma la
tentazione di tornare al Bronze al suo braccio, almeno per una volta, era
semplicemente troppo forte.
Le coppie si ricompongono.
Cordelia torna tra le braccia di Angel, e Xander tra quelle di Anya. Faith ed
Harmony cercano un compagno adeguato con il quale trascorrere la serata.
Buffy e Spike lasciano il Bronze
a bordo della sua moto, la notte che li richiama come un’amante.
Epilogo.
La folla del Bronze si allarga al
passaggio delle due donne. Una bionda, una rossa. Willow si appoggia
languidamente al braccio di Carmilla. Sono vestite tutte e due di pelle nera, e
non riescono a lasciarsi. Anche se Willow è ancora debolissima.
Ballano insieme, strette l’una
all’altra. Willow chiude gli occhi, e sorride.
E non è più Willow.
Ma solo la forma immortale che il
demone vampiro ha assunto.
Ora, Willow ha l’eternità per
conoscere il buio.
E per combattere per il bene, ora
che la sua magia le ha procurato, comunque, un’anima.
Un’anima che ha ancora sa
piangere, come ha fatto prima, sulla tomba di Tara.
“Andiamo?” le dice Carmilla,
in un sussurro. “Sei molto debole. Devi nutrirti”
Willow annuisce. Lancia
un’ultima occhiata ai suoi amici, a Xander, ad Anya, a Giles. Ad Angel ed a
Cordelia. Ripensa alle lacrime di Buffy, alla sua commozione, alla sua felicità.
Allo sguardo che Buffy e Spike si sono lanciati prima di uscire di lì...lo
sguardo intimo di due amanti, di due compagni. Ora, di due sposi.
Fuori dal Bronze, una limousine nera le attende. Le due
vampiresse salgono a bordo, e l’autovettura riparte, a folla velocità.
FINE.