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COMUNICATO STAMPA
10 Ottobre, 2002
Bocciato
il terzo traforo: vincono l'ambiente e gli abruzzesi, perdono
gli integralisti del cemento.
Il WWF esprime tutta la propria gioia per la decisione del TAR di L'Aquila di bocciare il terzo traforo del Gran Sasso. La nostra felicità è quella di veder finalmente sancito il diritto alla salvaguardia dell'ambiente, di veder premiato l'impegno di decine di migliaia di abruzzesi che hanno partecipato in questi anni alla mobilitazione contro un'opera, e di veder battuti chi con arroganza trattava le ragioni degli abruzzesi come fantasie oscurantiste e ascientifiche. Escono per ora sconfitti coloro che non hanno capito che le ragioni della protesta erano assolutamente fondate e, pur avendone avuto l'occasione, hanno preferito tentare di imporre agli abruzzesi e all'ambiente un'opera sbagliata con veri e propri colpi di mano. Non dimenticheremo facilmente come molti amministratori, tra cui vogliamo ricordare il Sottosegretario Sospiri, il Presidente della Regione Pace, l'Assessore De Matteis e il Sindaco Tempesta, si siano strenuamente impegnati per operare contro le ragioni di gran parte della popolazione abruzzese arrivando addirittura a negare con motivazioni pretestuose l'espressione della volontà popolare tramite il referendum bocciato a fine Luglio. Non dimenticheremo la sicumera del Ministro Lunardi che recentemente era arrivato a dire che se anche gli abruzzesi avessero votato contro il traforo questo si sarebbe comuque fatto. Non dimenticheremo l'arroganza del Prof. Bettini che prima ha negato l'esistenza di sostanze pericolose nei laboratori del Gran Sasso, poi ne ha ammesso l'esistenza sostenendo che fossero conservate in sicurezza totale e infine è stato purtroppo smentito dai fatti.
Messi ora una dietro l'altro questi errori madornali, che hanno portato ben 18 enti a ricorrere contro il traforo, fanno impressione e la decisione del TAR deve essere sfruttata anche e soprattutto da questi uomini pubblici per fare tabula rasa delle loro "sicurezze" ritornando ad farsi portatori degli interessi collettivi della popolazione abruzzese. Dubitiamo che il ministro Lunardi e il Prof. Bettini cambino idea, ma speriamo che almeno quegli amministratori che vivono più vicini agli abruzzesi capiscano che è per loro controproducente seguire gli integralisti del cemento e dei tunnel in un'inutile battaglia contro la più importante montagna abruzzese e la più ampia falda acquifera appenninica.
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