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COMUNICATO STAMPA

10 Settembre, 2002
Risposta del Presidente del WWF Abruzzo al commissario dell'ARTA in merito alla vicenda dei laboratori del Gran Sasso.

Non intendo inseguire Dionisio in questo suo tentativo di mettere tutto in polemica per sviare l'attenzione sui fatti veramente gravi che sono accaduti nei Laboratori di Fisica Nucleare. Non gli risponderò quindi sui "girotondi" (è chiaro che lui preferisce le "adunate oceaniche"), né sui miei presunti amici (se Dionisio si occupasse di ambiente, saprebbe che il WWF è un'associazione che non ha mai guardato in faccia a nessuno, né a destra né a sinistra). Si deve guardare alla sostanza: nel gennaio scorso, il WWF sollevò (con due lettere documentate ed un esposto alla magistratura) la questione delle sostanze pericolose stoccate e degli incidenti verificatisi all'interno dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso. In quella occasione Dionisio prese immediatamente posizione a favore dei Laboratori e dichiarò agli organi di stampa che questi erano assolutamente sicuri. Non contento minacciò di denunciarmi per "procurato allarme". Alla luce dell'incidente del 16 agosto, ci si chiede su quali basi Dionisio abbia attestato l'assoluta sicurezza dei Laboratori visto che, non solo si è verificata una perdita di trimetilbenzene, ma che questa sostanza è addirittura arrivata nelle condutture dell'acqua potabile. È questa la sicurezza garantita da Dionisio? E, inoltre, come mai il Commissario dell'ARTA subito dopo l'incidente si è affrettato a garantire i cittadini sulla mancanza di inquinamento e sulla sicurezza dell'acqua per doversi ricredere dopo pochi giorni? La nostra speranza è che le inchieste avviate dalla magistratura accertino cosa è accaduto il 16 agosto, le responsabilità di chi ha causato le perdite di trimetilbenzene e quelle di chi doveva vigilare e controllare.





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