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COMUNICATO STAMPA

11 Dicembre, 2002
Abruzzo: avanza il far west energetico

Il WWF lancia l’allarme: in un settore strategico come quelle dell’energia l’Abruzzo rischia di diventare terra di conquista per chi intende fare solo profitto a scapito delle esigenze dell’ambiente e dei cittadini. In Abruzzo, in assenza di un Piano Energetico Regionale, sono in procinto di essere realizzati diversi impianti di produzione energetica. L’iter di approvazione di diverse grandi centrali turbogas alimentate a metano è molto avanzato (Paglieta e Gissi, per esempio) anche se vi sono fortissime resistenze da parte dei cittadini e dei Comuni. Nel caso di Gissi si intende addirittura costruire una megacentrale sul fiume Sinello in una zona a fortissimo pericolo di inondazioni. In Provincia di Pescara, ad Alanno, è in una fase avanzata la procedura di approvazione di un inceneritore che produrrà anche energia. Anche questo progetto è fortemente contestato dai residenti. A titolo di esempio, facciamo notare che il prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha calcolato che il risparmio energetico conseguibile con il riutilizzo ed il riciclaggio è da 3 a 5 volte superiore al recupero energetico realizzabile con l’inceneritore. Infine sono in progetto grandi parchi eolici, che da concreta occasione per produrre energia pulita, in un far west senza regole, stanno diventando una corsa tra aziende ad accaparrarsi convenzioni con Comuni che molto spesso rischiano di ricevere proposte che non vedranno neanche la luce. Tutto ciò avviene quando gli stessi dati dell’ARTA, che ha analizzato l’impronta ecologica della regione, ci dicono che gli abruzzesi consumano, in risorse, l’equivalente di 3 volte e mezzo le potenzialità del proprio territorio. Se tutti gli abitanti della Terra consumassero come gli abruzzesi servirebbero tre pianeti e mezzo. Ciò è causato in parte dalle modalità di produzione dell’energia consumata (per mobilità e produzione di beni, ad esempio) Dichiara Augusto De Sanctis, responsabile Energia e Stili di Vita del WWF Abruzzo “A fronte di questo caos il WWF ribadisce l’urgenza di aprire un’ampia discussione nella società abruzzese sugli obiettivi in materia di energia da perseguire. Da un lato temiamo che un piano energetico regionale giunga, per così dire, quando i buoi sono scappati ipotecando di fatto il futuro della Regione per decine di anni su questo tema, considerando la vita media di questi impianti. Per questo chiediamo una moratoria immediata che blocchi l’iter autorizzativo per la costruzione di nuovi impianti. Dall’altro chiediamo che la predisposizione del Piano avvenga con un’ampia partecipazione, non solo importante esercizio di democrazia ma utile per produrre un’assunzione di responsabilità da parte dei diversi soggetti interessati. Tutto ciò evita quella conflittualità capillare che sta accompagnando questa deregulation. Secondo il WWF si può raggiungere un ampio consenso sulle politiche virtuose che dovrebbero contraddistinguere questo settore viste le emergenze ambientali in atto sia a livello locale che a livello internazionale (cambiamenti climatici). Siamo sicuri che i cittadini premierebbero chi promuove il risparmio energetico attraverso investimenti per l’efficienza energetica, chi promuove una pianificazione attenta al territorio degli insediamenti per la produzione da fonti rinnovabili, chi promuove una sana politica di gestione dei rifiuti con la raccolta differenziata”.






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