22 Giugno, 2002
Sulla caccia la Regione Abruzzo è sorda a qualsiasi richiamo:si vuole una licenza indiscriminata di uccidere.

La Giunta Regionale sulla caccia sta varando norme e proposte di legge che costituiscono una vera e propria licenza di uccidere la fauna in maniera indiscriminata. Questa è la denuncia di WWF, LAV e Abruzzo ProNatura che oggi in una conferenza stampa hanno lanciato un vero e proprio appello a quanti credono che le Istituzioni non possano piegarsi al volere di una piccola parte della popolazione solo perché esercita la caccia. Il nuovo calendario per la stagione venatoria è stato varato pur essendovi allegato un parere negativo del prestigioso Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, istituto a cui la legge nazionale demanda i compiti di valutazione scientifica della situazione della fauna selvatica in Italia e anche i pareri, purtroppo non vincolanti, sulle scelte amministrative in materia di caccia. L’INFS, con una lunga relazione, boccia il calendario venatorio in toto. In particolare l’INFS ritiene inopportuna l’apertura anticipata al primo settembre sia per le specie migratrici che per le specie stanziali. Per il fagiano la preapertura determina “l’abbattimento di soggetti ancora fisicamente immaturi ma anche più vulnerabili per ragioni comportamentali nei confronti dei predatori e dello stesso esercizio venatorio". Lo stesso vale per la Starna, con l’aggravante che si tratta di una specie rarissima che la stessa regione sostiene essere rimasta in piccoli nuclei vitali. Dice l’INFS “Un così precario stato di conservazione della Starna in Abruzzo, unitamente alla fortuna di posssedere ancora piccole popolazioni in grado di autoriprodursi, dovrebbe, invece, fungere da stimolo per assumere misure utili ad un effettivo recupero della specie evitando, quindi, anche l’anticipazione del prelievo”. Per la Lepre addirittura l’INFS deve ricordare alla Regione che sta varando un calendario venatorio in cui si permette di sparare a femmine gravide e in allattamento (“il 30% delle femmine fertili nella seconda metà di Settembre risulta gravida o in allattamento”)! Riportiamo infine testualmente il giudizio complessivo del parere dell’INFS sul calendario venatorio “La proposta in esame rispecchia sostanzialmente il calendario venatorio della stagione 2001-2002, rispetto al quale questo Istituto aveva già espresso parere sfavorevole con lettera…… Ciò considerato questo Istituto ritiene di dover ribadire e meglio precisare i principali aspetti critici contenuti nel documento in oggetto e che risultano dal punto di vista biologico e tecnico, inconciliabili con un corretto approccio alla conservazione e gestione delle specie coinvolte in ambito regionale”. Sulla nuova legge proposta dalla Giunta Regionale e in discussione in questi giorni le associazioni devono constatare che a nulla finora sono servite le documentate motivazioni presentate dalle associazioni per contrastare alcune norme di questa legge soprannomonata “naturicida”. Addirittura sono stati aggiunte modifiche ancora più gravi. Tra queste: a)il limite di superificie da destinare ad aree protette è sceso al 20% del territorio agri-silvopastorale della Regione. b)si apre la possibilità di cacciare gli ungulati tutto l’anno con i metodi più impattanti come la braccata; c)si riaprirebbero alla caccia le aree del demanio forestale, tra le quali quella di Chiarano-Sparvera che è il centro di distribuzione dell’Orso in Abruzzo e nelle quali si conducono ricerche a livello europeo. Se viene approvata questa nuova legge l’Abruzzo farà un salto indietro di oltre trenta anni per quanto riguarda la regolamentazione della caccia con enormi danni al suo patrimonio naturalistico. Di certo nessuno potrà più chiamarla Regione Verde d’Europa. Per questo le associazioni chiedono a tutti i consiglieri regionali che hanno a cuore la Natura abruzzese di schierarsi contro questa legge assurda.

Per ulteriori informazioni contatti:

Augusto De Sanctis, C.A.R.F. WWF Abruzzo, Tel.085/4510236, email:augustod@mclink.it