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COMUNICATO STAMPA

28 Ottobre, 2002
Sul Parco Nazionale della Costa Teatina la Corte Costituzionale boccia la Regione Abruzzo.

Dopo la sonora bocciatura da parte del TAR di L'Aquila circa l'illegittimo commissariamento del Parco Regionale Sirente-Velino arriva un'altra e ancora più sonora bocciatura per la politica regionale sulle aree protette. La Corte Costituzionale ha dato torto alla Regione Abruzzo che aveva fatto ricorso alla Corte Costituzionale per far valere l'incostituzionalità della Legge 93/2001 ("Disposizioni in campo ambientale") che avrebbe individuato il Parco Nazionale della Costa Teatina. Secondo la Regione la mancanza di una preliminare intesa o di un parere dell'Ente locale avrebbe reso incostituzionale il provvedimento statale. L'Alta Corte è di diverso avviso (sentenza n.422 del 18/10/2002): la decisione di individuare un parco nazionale, prima fase del processo di creazione di un'area da proteggere, rientra nell'esclusiva competenza dello Stato, attenendo alla cura di un valore nazionale - quello della tutela del territorio - stabilito dall'articolo 9 della Costituzione. Conseguentemente, le istanze della Regione territorialmente interessata possono non trovare accoglimento in questa prima fase, ed essere prese in considerazione solo in momenti successivi della procedura amministrativa, quali l'individuazione concreta delle aree da proteggere e dei relativi confini del parco, la determinazione delle misure di salvaguardia, la creazione degli Enti e delle Autorità di gestione. Dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Abruzzo "La Regione Abruzzo, sulle grandi questioni strategiche che riguardano l'istituzione e la gestione delle aree protette, finora ha sempre cercato di ostacolare i provvedimenti a tutela dell'ambiente in nome di un non ben definito federalismo. Questa impostazione, che ha portato alla bocciature da parte della UE della prima delibera di riperimetrazione dei Siti di Interesse Comunitario, all'apertura di procedimenti di infrazione dell'U.E. su ben 4 progetti in area SIC (Scanno, Pescasseroli, Foce Sangro e Lotto Zero) e alle recentissime sentenze del TAR sul Terzo Traforo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e sul commissariamento del Parco Regionale Sirente-Velino, è miope. Infatti a livello mondiale si sta comprendendo sempre di più l'importanza di tutelare le poche aree naturali rimaste all'interno di una strategia che identifica la tutela dell'ambiente come valore fondamentale per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. L'Amministrazione Regionale dovrebbe considerare positivamente ed essere orgogliosa di quelle norme che riconoscono come la tutela della meravigliosa natura abruzzese non sia questione locale ma rientri nella tutela di interessi collettivi di carattere sovraregionale e sovranazionale. Speriamo che quest'ultimo provvedimento renda più sensibile l'Amministrazione Regionale alle ragioni dell'ambiente sui progetti ancora in discussione che mettono in pericolo la natura abruzzese, come la riperimetrazione delle aree protette per consentire una caccia incontrollata, la realizzazione di impianti di risalita nei SIC di Monte Greco e Campo Imperatore e la realizzazione del Terzo Traforo del Gran Sasso".





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