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COMUNICATO STAMPA

4 ottobre, 2002
Orsa uccisa nel Parco d'Abruzzo WWF: "Non abbassiamo la guardia perché sotto tiro c'è la Natura e chi la difende".

L’uccisione dell’orsa nel Parco Nazionale d’Abruzzo avvenuta ieri è solo l’ultimo episodio di una serie di violenze contro la Natura e contro chi la difende. "E’ un brutto segnale di come la mancanza di controllo metta a rischio i valori principali dei Parchi rappresentati soprattutto dagli animali protetti: è questo il caso dell’orso, specie protetta nonché emblema del Parco Nazionale d’Abruzzo - avverte Franco Ferroni, responsabile Aree Protette del WWF Italia - Nelle poche settimane di caccia il WWF ha già denunciato diverse 'vittime' di questa 'guerra alla natura': diversi esemplari di Falchi pellegrini nel Lazio e Toscana, Tortore dal collare in Abruzzo, Cicogne, Gheppi, Grillai e Rigogoli, nitticore e altri ardeidi in Calabria, Nibbi reali in Basilicata, un Gufo Reale in Emilia Romagna completano il bollettino di guerra. Ma l'aggressione di questi giorni è anche contro chi difende in prima persona la natura: al grave episodio di violenza avvenuto pochi giorni fa nelle Valli bresciane a scapito delle Guardie Venatorie del WWF ha fatto seguito proprio l'altro ieri nello stesso luogo, quello contro una pattuglia di Forestali, travolta da una moto con a bordo un bracconiere. "Questi sono segnali estremamente preoccupanti che fanno capire quanto sia necessario non abbassare la guardia - sottolinea Franco Ferroni - le regole per difendere il patrimonio naturale non devono essere indebolite perchè le minacce sono sempre in agguato. Agli episodi di bracconaggio bisogna rispondere con regole ferree da sostenere all'interno dei parchi mentre il WWF chiede un rafforzamento della vigilanza da parte delle forze di Polizia e direttive più severe da parte del Ministero degli Interni".





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