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COMUNICATO STAMPA

5 Ottobre, 2002
Sbancamenti e cemento alla foce del Saline: IL WWF non ci sta e presenta un esposto alla Procura della Repubblica.

Dopo gli sbancamenti di qualche anno fa e dopo gli atti di bracconaggio di gennaio una nuova aggressione contro l’ambiente della Foce del Saline, che da poche settimane è diventata Oasi del WWF. Anche questa volta sono stati avviati sbancamenti per la realizzazione di una strada sterrata proprio dentro gli argini del Saline a ridosso del fiume. Inoltre si stanno realizzando opere in cemento come una bilancia per pesare camion. Il tutto nel cuore dell’Oasi che qualcuno ha pensato di poter trasformare in un vero e proprio cantiere. Sembra, ma il condizionale è d’obbligo, visto che il personale dell’associazione non ha potuto notare alcun cartello con gli estremi riguardanti i lavori, che tale intervento sia connesso alle opere di ricostruzione delle scogliere a largo. Nessuno avrebbe niente a che ridire su tale azione di protezione della costa senonchè per portare i massi sulla spiaggia qualcuno ha incredibilmente deciso di far passare i camion dentro l’Oasi e dentro gli argini del fiume. Il tutto appare privo di qualsiasi spiegazione logica visto che appena fuori dall’oasi vi è già una strada sterrata di poche decine di metri che porta sull’area di raccolta dei massi e che poteva essere utilizzata temporaneamente per il passaggio dei camion senza sconvolgere l’ambiente. Dichiara Augusto De Sanctis, Coordinatore Regionale delle Oasi del WWF “Durante il primo sopralluogo siamo rimasti letteralmente allibiti. Nessuno ci aveva avvertito e come se nulla fosse una ruspa e dei camion facevano la spola sulla sponda, senza peraltro alcuna protezione e separazione rispetto ai visitatori, aprendo una nuova strada proprio a fianco del fiume. Ovviamente tutti gli animali si sono allontanati e, se i lavori continueranno, per mesi l’oasi sarà disabitata. Appena ottenuta la gestione dell’area ci stavamo attrezzando per procedere alla tabellazione e ai primi urgenti interventi di pulizia e rinaturalizzazione dell’Oasi. Invece constatiamo che qualcuno ha scambiato per l’ennesima volta quest’area per un cantiere. Abbiamo immediatamente proceduto a segnalare i fatti a tutti gli enti competenti (Uffici Regionali del Demanio, Forestale, Carabinieri e Vigili Urbani, Provincia, Comune di Montesilvano e ASL, quest’ultima per quanto riguarda la sicurezza del cantiere). Sarebbe molto strano che per tali lavori siano state concesse autorizzazioni di sorta visto che si tratta di un’area vincolata. Ora abbiamo raccolto tutta la documentazione necessaria e abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica in cui chiediamo che sia accertata la regolarità dei lavori in corso. Noi non abbiamo niente da dire contro le opere di difesa della costa a patto che sia rispettata la nostra Oasi soprattutto quando esistono possibilità alternative, per nulla impattanti e più logiche per procedere ai lavori. Chiamiamo tutti gli Enti interessati ad attuare una sorveglianza strettissima su quanto accade sul territorio di Montesilvano. Tutti devono sapere, visto che qualcuno ancora non sembra averlo compreso, che difenderemo strenuamente questo territorio e la nostra Oasi”





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