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COMUNICATO STAMPA
7 Settembre, 2002
Gravissimo atto di bracconaggio:uccisi a pallettoni una
femmina di capriolo e il suo cucciolo.
Questa mattina un atto di bracconaggio di particolare crudeltà
ha posto fine nelle campagne tra Anversa degli Abruzzi e Cocullo
alla vita di una femmina di Capriolo e del suo cucciolo nato
quest’anno. Il fatto è stato scoperto, dopo una
segnalazione, dai Carabinieri di Anversa degli Abruzzi che
hanno avvertito gli uomini del Corpo Forestale dello Stato,
il veterinario della ASL Avezzano-Sulmona e il personale di
sorveglianza del WWF della vicina Oasi delle Gole del Sagittario.
Purtroppo non c’era nulla da fare se non avviare le indagine
per cercare di stabilire gli autori di questa barbarie. I
caprioli da alcuni anni sono tornati nella zona, probabilmente
irradiandosi progressivamente dal Parco Nazionale d’Abruzzo
dove furono reintrodotti alcuni anni orsono. In questo senso
la presenza dell’Oasi WWF delle Gole del Sagittario sta svolgendo
una preziosa funzione di “testa di ponte” per la diffusione
degli animali nella zona. Ovviamente questi sforzi vengono
completamente vanificati da un bracconaggio ormai capillare
che distrugge in pochi secondi i risultati dell’opera di tutela
faticosamente portata avanti dalle aree protette. Dichiara
Dante Caserta, Presidente Regionale del WWF: “Questo atto
di bracconaggio, che conferma il livello di crudeltà raggiunto
dai bracconieri nella nostra regione, ci allarma ancora di
più perché è avvenuto a pochi chilometri da una nostra oasi.
Le nostre guardie rafforzeranno i controlli ma a nulla servirà
se passerà la nuova legge regionale che potrà consentire legalmente
di uccidere cervi e caprioli addirittura tutto l’anno. Tra
l’altro questa proposta di Legge permetterebbe il trasporto
delle armi all’interno delle aree protette vanificando ogni
possibilità di controllo. Se i tutori dell’ordine fermassero
di notte in un’area protetta un’auto con una carabina nel
portabagagli non potrebbero fare nulla. Ricordiamo che negli
ultimi anni, oltre a orsi, lupi, caprioli e cervi, sono rimasti
uccisi 6 bracconieri, l’ultimo pochi mesi fa nella Valle Subequana
ucciso da un colpo di una potentissima carabina con portata
di tiro di qualche chilometro. Se ci fossero attenti controlli,
con la legge attualmente in vigore, questa persona sarebbe
magari stata denunciata ma sarebbe viva. Invece dei suoi proclami
rivolti ai cacciatori per tagliare parchi e riserve e permettere
una assoluta deregulation venatoria attraverso la nuova legge,
ci aspetteremmo dall’Assessore Sciarretta un’azione concreta
per colpire la piaga del bracconaggio. Dopo la diffusione
dei nostri documentati dossier sul bracconaggio (da cui risultava
che ogni guardia, forestale o provinciale, eleva una misera
media di 0,05 verbali l’anno!) la situazione è ulteriormente
peggiorata. Rivolgiamo l’ennesimo appello ai consiglieri regionali
perché la nuova legge sulla caccia non prosegua il suo iter
per impedire che lo scempio a cui abbiamo assistito oggi diventi
legale”.
Per
ulteriori informazioni contatti:
Augusto
De Sanctis, Coordinatore Coordinatore Oasi WWF Abruzzo, email:augustod@mclink.it
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