MARX
1. INTRODUZIONE Marxismo Con
il termine marxismo si intende sia la dottrina filosofico-politica elaborata da
Karl Marx, sia quell'ampio movimento internazionale, tra i maggiori
protagonisti della storia del XX secolo, che su di essa ha basato la sua strategia
politica e i suoi studi teorici. Il marxismo ha esercitato una grande influenza
sui movimenti socialisti e comunisti.
Il
fenomeno politico e ideale suscitato dall'opera di Marx è estremamente
complesso e controverso; per questo motivo si dovrebbe parlare piuttosto di
"marxismi".
2. LA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA
In molte sue opere, e specialmente nel Capitale, Marx
analizzò lo sviluppo del sistema capitalistico riconducendolo allo sfruttamento
del lavoro salariato. Secondo Marx, il corso della storia dell'uomo è plasmato
dalla "lotta di classe", ossia dal rapporto dialettico e conflittuale
tra le classi. Ciascuna epoca storica è caratterizzata da uno specifico
"modo di produzione" (una struttura economico-sociale), al quale
corrisponde uno specifico "rapporto di produzione", cioè un rapporto
tra le classi sociali. Dalla schiavitù al feudalesimo, e da questo al
capitalismo, le transizioni hanno avuto luogo quando le forze produttive
(l'insieme cioè di forza lavoro, mezzi e tecniche di produzione, materie prime)
non hanno avuto più modo di svilupparsi all'interno dei rapporti di produzione
esistenti. Anche il capitalismo non è altro che una fase transitoria della
storia dell'uomo; esso per affermarsi ha dovuto imporsi sul modo di produzione
feudale, portando con sé i germi della sua stessa distruzione. Mentre il
passaggio tra feudalesimo e capitalismo è stato prodotto dall'azione della
borghesia, nel capitalismo può essere solo la lotta della classe operaia a
determinare il cambiamento verso una società comunista in cui non sia possibile
lo sfruttamento di una classe sull'altra. La classe operaia, con la lotta per
la sua emancipazione, emanciperà dallo sfruttamento tutta l'umanità.
3. LO STATO
Secondo Marx la struttura economica della società capitalistica
viene difesa da una complessa sovrastruttura politica, giuridica e ideologica
(lo stato), che determina le forme di coscienza sociale. Lo stato, nell'analisi
di Marx, è lo strumento di cui si serve la borghesia per esercitare il suo potere
e imporre la sua ideologia. Per Marx lo stato non è destinato a perfezionarsi,
né va conquistato per usarlo a proprio vantaggio: se lo stato è uno strumento
di dominio di una classe sull'altra, esso si estinguerà nella società senza
classi. Nel periodo di transizione rivoluzionaria dal capitalismo al comunismo
le funzioni dello stato saranno esercitate dalla "dittatura del
proletariato".
4. IL PLUSVALORE
Marx individua nel salario, che regola il rapporto fra capitalisti
e proletari, uno dei cardini del sistema capitalistico. Nel capitalismo, il
salario corrisposto al lavoratore in cambio della sua forza lavoro non
corrisponde al valore dei beni che questa forza lavoro produce. Infatti, secono
la teoria del valore-lavoro, che Marx mutua da Ricardo, il profitto del
capitalista non può che venire da un "valore in più" delle merci
vendute, il "plusvalore", prodotto da una parte del lavoro, il
"pluslavoro", per cui non viene corrisposto alcun salario. Questo
dimostra che la formazione del profitto e l'accumulazione del capitale, che
rendono possibile il funzionamento del sistema capitalistico, derivano dallo
sfruttamento della classe operaia.
5. LE INTERPRETAZIONI DEL MARXISMO
L'opera di Marx è stata interpretata in molti modi. Negli anni
Ottanta del XIX secolo, all'interno del Movimento socialdemocratico tedesco si
definì una netta distinzione fra un socialismo riformista e l'ortodossia
marxista. Questa, negli anni della Seconda internazionale (1889-1914), fu
rappresentata da Karl Kautsky, che insisteva sull'inevitabilità del crollo del
capitalismo, elaborando un parallelismo fra Darwin, scienziato della natura, e
Marx, cui si deve una scienza della società basata sul materialismo storico.
Un ulteriore sviluppo della dottrina marxista fu quello apportato
da Lenin, che interpretò l'imperialismo come l'ultima e convulsa fase del
capitalismo e indicò la necessità di trasformare la "guerra
imperialista" in guerra rivoluzionaria condotta dall'"avanguardia del
proletariato", il Partito comunista. Il successo della Rivoluzione russa
determinò l'egemonia di questa sintesi teorica su un'ampia parte del pensiero
marxista successivo. Ridotto a una dottrina codificata e statica e a
un'ideologia di stato, soprattutto a opera di Stalin, il marxismo-leninismo fu
l'ambito meno fecondo del marxismo, che continuò a produrre interpretazioni di
diverso ed elevato interesse (sia dalla parte riformista sia da quella
rivoluzionaria), tra le quali quelle di Rosa Luxemburg, di Lev Trotzkij, degli
"austromarxisti" Rudolf Hilferding e Otto Bauer, di György Lukács, di
Antonio Labriola, di Antonio Gramsci. Un'originale interpretazione del
marxismo-leninismo fu elaborata in Asia da Mao Zedong, il quale sostenne che
sarebbero state le masse contadine il vero motore della rivoluzione mondiale.
6. LO SVILUPPO DEL MARXISMO
Il marxismo ha vissuto un'imponente crescita durata quasi tutto il
XX secolo, influenzando fortemente l'ambito politico e lo sviluppo di tutte le
discipline sociali. In campo filosofico, l'eredità del pensiero di Marx è stata
raccolta, sia pure entro differenti orizzonti progettuali, da Jean-Paul Sartre
e Louis Althusser in Francia, dalla scuola di Francoforte, da Ernst Bloch e da
Jürgen Habermas in Germania, da Galvano Della Volpe, Antonio Banfi e Ludovico
Geymonat in Italia.
Alla fine della seconda guerra mondiale la nascita delle
democrazie popolari nell'Est europeo, la rivoluzione cinese e l'estendersi
delle lotte anticolonialiste, determinarono un'estesa affermazione delle idee
marxiste. Contemporaneamente, soprattutto a causa degli sviluppi politici nei
regimi comunisti, in particolare dopo la rivoluzione ungherese e la Primavera
di Praga, ampi settori del mondo della cultura se ne allontanarono. Nel
movimento socialista, l'ultimo partito ad abbandonare ogni richiamo al marxismo
fu il Partito socialdemocratico tedesco nel congresso di Bad Godesberg nel
1959.
Negli ultimi due decenni del XX secolo, l'identificazione del
marxismo con i regimi del "socialismo reale" e il crollo di questi,
ne ha provocato una forte crisi. Tuttavia, molti sono gli studiosi che
ritengono che il marxismo, persa la sua veste dottrinaria e ideologica, possa
ancora essere un utile strumento nell'interpretazione dei fenomeni sociali,
politici e culturali.