La Lanterna fu costruita all'ingresso del porto nel 1139 come torre di vedetta e di segnalazione e completamente restaurata nel 1543. Caratteristici del nucleo medievale della città sono i vicoli stretti e tortuosi ("carugi"), fiancheggiati da case altissime (anche di 8 piani), che conservano, spesso sotto gli intonaci e i riempimenti, la
struttura originaria: logge in basso (ora tutte murate, a eccezione dei portici di Sottoripa lungo il porto), un giro di archetti sopra le logge, muratura in mattoni o a liste di pietra bianca e nera con polifore in alto. La cattedrale di S. Lorenzo conserva parti della chiesa romanica, mentre la facciata gotica di tipo francese (due torri e tre portali fortemente strombati) e il nartece sono della seconda metà del Duecento e l'interno a tre navate su colonne e pseudomatronei è del primo
Trecento. Romaniche del sec. XII sono le chiese dei SS. Cosma e Damiano, con campanile ottagonale sul tiburio; S. Donato, pure con torre nolare ottagona; S. Maria di Castello, presso cui sorge la Torre degli Embriaci, pure del sec. XII, a bozze di pietra. Al sec. XIII risalgono le chiese del Carmine, di S. Giovanni di Prè, di S.Stefano e di S. Matteo, quest'ultima centro di un suggestivo complesso gotico che comprende le case dei Doria. Nei sec. XIII-XIV sorsero a G. le chiese degli ordini mendicanti: demoliti nell'Ottocento i complessi di
S. Francesco, S. Domenico e S. Caterina, resta solo S. Agostino (1260), benché gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1942 e del 1944. Per l'architettura pubblica del sec. XIII si ricorda il palazzo di S. Giorgio (1260), mentre il palazzo del comune venne inglobato nel Palazzo Ducale : un tempo sede dei dogi, quindi centro di potere della Repubblica, quest'ultimo fu adibito in tempi moderni a varie funzioni, ultima quella di tribunale; nel 1992, dopo un restauro durato 15 anni, l'edificio è stato restituito alla città, divenendone il maggiore spazio espositivo, destinato anche ad ospitare musei, biblioteche e attività culturali. Nel Quattrocento, più che erigere nuovi edifici si sopraelevarono i vecchi e si murarono i portici; il gusto restò a lungo legato allo stile gotico (palazzo Spinola in piazza Fontane Marose). Il primo edificio organicamente rinascimentale è il palazzo Doria Pamphili, appartenuto ad Andrea Doria, che chiamò da Roma, per decorarlo, Perin del Vaga, D. Beccafumi, il Pordenone, G. da Treviso. Decisiva fu la presenza a G. dell'architetto manierista Galeazzo Alessi, che con la chiesa di S. Maria Assunta di Carignano influenzò l'architettura religiosa ligure dei secoli successivi e che con le ville Cambiaso (1548) e Pallavicino delle
Peschiere (1560) fissò il modello delle ville suburbane genovesi. All'Alessi va ricondotta anche la celebre impresa urbanistica di Strada Nuova (ora via Garibaldi) tracciata a metà Cinquecento al margine del nucleo medievale e circondata dalle residenze monumentali, a blocchi isolati, dell'aristocrazia, con complesse planimetrie,scaloni scenografici e giardini che utilizzano il dislivello (palazzi Cambiaso, Cataldi, Parodi,Podestà, Gambaro, Doria Tursi ora municipio; più tardi sono i palazzi Rosso, 1677, e Bianco, rifatto nel 1700).