LEUCEMIA
Questo termine indica diversi
tipi di tumore solitamente caratterizzati dalla proliferazione disordinata dei
globuli bianchi nel midollo osseo (da cui si originano tutte le cellule del
sangue). La differenza rispetto ad altri tipi di tumore è che le cellule che
proliferano in modo anomalo invece di essere raggruppate in un’unica sede sono
diffuse in tutto l’organismo. Altri organi quali fegato, milza, linfonodi,
testicoli e cervello possono cessare di funzionare normalmente, man mano che
vengono infiltrati dalle cellule leucemiche. Il numero di tali cellule
circolanti nel sangue può essere elevato. Il fenomeno più grave è rappresentato
dal fatto che le cellule anomale “prendono il sopravvento” nel midollo osseo,
impedendogli di fabbricare una quantità sufficiente di cellule del sangue
normali, tra cui i globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine. Questo
fattore predispone fortemente il malato a gravi infezioni, anemie ed episodi di
emorragia.
leucemia linfoblastica
acuta (LLA) | |
leucemia mieloblastica
acuta (LMA) | |
leucemia linfocitica
cronica (LLC) | |
leucemia mieloide cronica
(LMC) |
Le leucemie vengono
classificate in acute e croniche; in genere, una forma acuta si sviluppa più
rapidamente di una forma cronica. Queste
neoplasie sono inoltre
classificate in base al tipo di globuli bianchi che proliferano in modo abnorme.
Se le cellule anomale derivano dai
linfociti o dai loro
precursori immaturi (linfoblasti), la leucemia si chiama linfocitica o
linfoblastica. Se le cellule anomale derivano da altri tipi di globuli bianchi o
di loro precursori, la leucemia viene chiamata mieloide, mieloblastica o
granulocitica.
Leucemia acuta
Leucemia nella quale i
globuli bianchi prodotti in eccesso nel midollo osseo sono cellule immature
chiamate linfoblasti. Se non trattata, la leucemia
acuta può essere mortale in alcune settimane o alcuni mesi. Oggi, spesso la
terapia prolunga la vita del paziente e può addirittura, in taluni casi, portare
a completa guarigione.
Incidenza e
cause |
La leucemia acuta sembra
essere provocata dalla mutazione di un solo globulo bianco. La cellula va
incontro a una serie incontrollata di suddivisioni finchè nel midollo osseo, nel
sangue e in altri tessuti sono presenti miliardi di copie della cellula anomala.
La mutazione originaria ha molte possibili
origini.
Una causa può essere l’esposizione ad alcune
sostanze (quali il benzene e alcuni farmaci antineoplastici) e a radiazioni. Un
certo ruolo può essere svolto da fattori ereditari; esiste una maggiore
incidenza nei soggetti affetti da alcune malattie ereditarie, come l’anemia di
Fanconi e da anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down.
Diagnosi |
La diagnosi acuta è basata su
una biopsia
midollare che conferma la presenza di un numero anomalo di
linfoblasti. Talvolta, queste cellule sono
rilevabili anche nel sangue. Di solito, quando viene diagnosticata la leucemia
linfoblastica cuta si esegue anche una
puntura lombare per esaminare
il liquido cerebrospinale allo scopo di individuare i linfoblasti.
Terapia |
Comprende trasfusioni di
sangue e piastrine e la somministrazione di
antiblastici per uccidere le
cellule leucemiche. Questi farmaci tendono ad aumentare la predisposizione del
paziente alle infezioni e quindi talvolta vengono somministrati anche potenti
antibiotici. Spesso, fin dall’inizio della terapia si inserisce, in una vena
vicina al cuore del paziente, un
catetere attraverso cui
vengono somministrati i farmaci ed eseguite le trasfusioni. L’eliminazione delle
cellule leucemiche presenti nel liquido cerebrospinale è ottenuta mediante
iniezione diretta dei farmaci nel liquido stesso e successiva terapia radiante.
La terapia farmacologia può durare molte settimane. Quando nel sangue e nel midollo osseo non vi è traccia di cellule leucemiche, ciò significa che è stato raggiunto uno stato di remissione. Tuttavia, se non si procede a cicli ripetuti di terapia, spesso la leucemia può manifestare delle recidive. Quindi, dopo la remissione, in genere, si prosegue per molte settimane a somministrare i farmaci.
Se, dopo la prima remissione,
la leucemia recidiva, può essere preso in considerazione il
trapianto
di midollo osseo.
Leucemia linfocitica cronica
Tipo di leucemia provocata
dalla proliferazione di linfociti di aspetto maturo, importanti per il sistema
immunitario dell’organismo. Questo genere di leucemia sembra oggi incurabile, ma
non sempre è mortale.
Incidenza e cause |
Ogni anno, si registrano
circa 4 nuovi casi di leucemia linfocitica cronica su 100.000 individui. Quasi
tutti i pazienti hanno più di 50 anni. La causa è sconosciuta.
Diagnosi e terapia |
La leucemia linfocitica
cronica viene diagnosticata in base al riscontro di un gran numero di linfociti,
tutti dello stesso tipo, nel sangue e in una biopsia midollare. La gravità della
malattia dipende dal grado di ingrossamento del fegato e della milza e dal grado
di anemia e di piastrine assenti dal sangue. Se la malattia è live, spesso non è
necessaria alcuna terapia. Se è grave, vengono somministrati antiblastici, a
volta associati alla terapia radiante. Altre misure terapeutiche sono
trasfusioni di sangue e piastrine, antibiotici per combattere le infezioni e
iniezioni di immunoglobuline (anticorpi)
per rinforzare il sistema immunitario.
Leucemia
miloide cronica.
La leucemia mieloide cronica,
chiamata anche leucemia granulocitica cronica, è provocata dall’incontrollata
proliferazione di una classe di globuli bianchi chiamati granulociti. Nel sangue
compare un gran numero di queste cellule che si trovano in diverse fasi di
maturazione.
Incidenza e cause |
Ogni anno, vengono
diagnosticati circa 2 nuovi casi di leucemia mieloide cronica ogni 100.000
individui. Questa malattia colpisce soprattutto persone di mezza età o anziane.
La causa delle leucemia mieloide cronica è
sconosciuta; tuttavia, nella maggior parte dei casi le cellule del paziente
presentano una specifica anomalia cromosomica, il
cromosoma di
Filadelfia. Parte di un cromosoma è traslocata su un altro cromosoma.
Diagnosi e terapia |
Talvolta la malattia passa
inosservata finchè il paziente non si sottopone a un esame del sangue per altro
motivo. La diagnosi si basa sul riscontro di un numero crescente di granulociti
nel sangue e nel midollo osseo, rilevato, in questo caso, mediante biopsia
midollare. La presenza del cromosoma Filadelfia, riscontrata mediante analisi
cromosomica può contribuire a confermare la diagnosi.
La terapia della fase cronica comprende la
somministrazione di antineoplastici. Quando la malattia entra in fase acuta, la
terapia è simile a quella della leucemia acuta. Se il numero dei globuli bianchi
aumenta con grande rapidità, queste cellule possono essere rimosse con
un’apparecchiatura per
aferesi.
Oggi viene talvolta eseguito il trapianto di
midollo osseo nel tentativo di curare i pazienti mentre la malattia si trova
ancora in fase cronica, ma non è privo di rischi.