... e i numeri delle

perplessità

Il più evidente svantaggio derivante dall’utilizzo di amalgama d’argento è l’inesteticità perché il colore non si mimetizza co quello del dente. Per questo motivo, e per altri dopo illustrati, da tempo sono diffusi materiali alternativi all’ amalgama . Inoltre bisogna prevedere l'inserimento di un sottofondo, una sorta di isolante per la polpa dentale, a causa dell'elevata conducibilità dell'amalgama, e bisogna anche realizzare cavità ritenive ampie, con interventi più demolitivi, per la mancanza di adesività del materiale.

Negli ultimi anni inoltre si è verificata una continua sollecitazione dell’opinione pubblica, anche grazie all’ ausilio dei mass-media, riguardo al “rischio amalgama”.

La pericolosità del mercurio è senza dubbio cosa nota da tempo: risale infatti al 1665 il primo atto per la tutela della salute dei lavoratori per proteggerli, tra l’altro, da esposizioni a vapori di mercurio.Esso comunque rimane un materiale a cui siamo continuamente esposti e, se veniamo a contatto con dosi ecessive, può comportare una vera e propria intossicazione. Peraltro, l’immissione dell’amalgama (che è una lega metallica) nella cavità orale umida e salina può provocare fenomeni di continua elettrolisi utilizzando le differenze di potenziale tra i vari metalli della lega, la carica elettrica della mucosa della bocca e il sistema nervoso centrale.

Noti esperimenti di David W. Eggleston dimostrano che l’amalgama dentale è una scelta a rischio non solo per il paziente, ma anche per il dentista:

-nel paziente, l’inserimento di amalgama comporta, secondo i risultati di questi esperimenti:

* una riduzione del numero di linfociti T nell’organismo

*un significativo aumento del contenuto di mercurio inorganico nel sangue e nei tessuti, che raggiunge picchi ancora più elevati in seguito alla masticazione, e che risulta particolarmente dannoso in caso di gravidanza e nei bambini

-nell’odontoiatra, un significativo aumento di mercurio nell’organismo, rilevato dalle analisi delle urine, più alto in coloro che fanno otturazioni, più basso negli ortodonzisti ( il valore medio di mercurio nelle urine va da 0 a 5 mg/L, mentre gli odontoiatri che lavorano facendo frequenti otturazioni presentano valori di 15,3 mg/L).

Nelle donne dentista è stato inoltre evidenziato una più alta incidenza di aborti e prenatalità.

Attraverso lo studio di biopsie di donatori, è stato inoltre rilevato che nelle cortecce renali di portatori di amalgama l’accumulo di mercurio era superiore del 300% rispetto ad individui non portatori.

Studi di J.Thomsen condotti su animali (pecore e scimmie) in cui erano state inserite otturazioni dentali di amalgama con mercurio marcato radioattivamente, ne hanno dimostrato successivamente l’elevata concentrazione in tutto l’organismo .

L’università di Tubingen (Kraub, 1996), attraverso uno studio epidemiologico in cui furono misurate le concentrazione di mercurio nella saliva di 17500 portatori di amalgama (con una media di 9 otturazioni) ha evidenziato un superamento del valore settimanale tollerabile di mercurio nel 30% degli individui.
Altri studi condotti dal professor Drasch presso il policlinico universitario di Monaco di Baviera, evidenziano che l’analisi di 150 feti morti di “morte bianca” ha mostrato valori molto elevati di mercurio .

Nel 1997 un gruppo di ricercatori dell’università di Kiel ha presentato una perizia sull’amalgama che ha portato il Tribunale di Francoforte a confermare il rischio non irrilevante per la salute umana che deriva dall’utilizzo di otturazioni in amalgama.

Un altro studio americano - canadese ha stabilito una correlazione tra il morbo di Alzheimer e l'amalgama nelle otturazioni. Topi esposti alle stesse concentrazioni di vapore di mercurio presenti nell'alito di persone con molte otturazioni con amalgama hanno sviluppato le stesse lesioni cerebrali di quelle trovate nell'80% di pazienti con il morbo di Alzheimer.

Giappone e Svezia attualmente vietano l’utilizzo di amalgama d’argento in otturazioni dentarie.

Si è calcolato inoltre che 9 milioni di Svedesi hanno ben 60 tonnellate di amalgama al mercurio nelle loro bocche, cioè circa 1-2 g a testa; in Italia la stima è 5 volte maggiore.

È comunque possibile effettuare delle analisi che valutano il tasso di intossicazione da mercurio.