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Trama
Trama semplice per un film complesso.
Durante la guerra in vietnam il colonnello Kurtz (Marlon Brando) ha disertato,
si è "staccato" dall'esercito ufficiale e si è arroccato
in cambogia creando un esercito personale e una microsocietà che lo venera
come un dio.
Naturalmente all'esercito USA tutto ciò non sta bene e affida al capitano
Willard il compito di "trovare il colonnello Kurtz e porre fine al suo
comando, con qualsiasi mezzo".
Parte quindi il lungo viaggio di Willard nel quale la curiosità di capire
il gesto del colonnello si rafforza man mano che la meta si avvicina.
Commento
Ma cos'è Apocalipse Now?
Un film di guerra? Drammatico? Un Road Movie?
Non si può, non si può trovargli una collocazione precisa.
Per quanto ci siano film brutti e film belli, quasi tutti i film di successo
rispettano un preciso e collaudato format: l'eroe in difficolta
ma nel giusto, l'antagonista cattivo, l'eroe infine che trionfa e magari conquista
la bella di turno.
Pensiamo a quanti film, magari anche stupendi, sembrano fatti con lo stampino
con tanto di morale preconfezionata inserita dagli autori ad uso e consumo dello
spettatore.
Bene, Apocalpse Now non rispetta nessun clichè, non rientra in
nessun genere, è a se stante, non è nemmeno un film!
E' semplicemente un'opera d'arte!
E' ambientato durante la guerra in vietnam ma non è la solita celebrazione
della guerra.
E' la sfida tra due mondi: quello del capitano Willard e quello del colonnello
Kurtz.
In questa sfida la guerra fa solo da sfondo, uno scenario dentro il quale due
persone tanto diverse quanto intelligenti si trovano loro malgrado calati, e
dove il caso li vuole uno contro l'altro.
Ma chi sono i buoni e chi i cattivi? chi ha ragione?
Non è nelle intenzioni di questo film (per fortuna) dare queste risposte,
semmai porre degli interrogativi.
Chi sono le vittime e i carnefici?
I vietnamiti? Gli americani?
La famiglia stermianta sulla barca oppure il plotone di Willard?
La famiglia è sicuramente una vittima, e gli uomini di Willard sarebbero
i carnefici ma a loro volta vittime della paura e della follia collettiva
che è la guerra.
Chi sono i buoni, chi i cattivi?
A prima vista il capitano Willard dovrebbe essere il buono: un soldato volenteroso
che obbedisce agli ordini mentre il colonnello Kurtz è a tutti gli effetti
un disertore, quindi un "cattivo".
Ma cos'è il modo di agire di Willard una volta spogliato dell'ufficialità
dell'esercito?
In fondo entrambi i contendenti sono degli assassini, anche se ognuno con giustificazioni
e motivazioni diverse.
Le motivazioni che muovono Willard sono forse più più profonde
di quelle che muovono Kurtz?
La logica assassina alla base della società di kurtz non è forse
paragonabile a quella altrettanto assassina adottata da qualunque esercito?
Chi non darebbe ragione all'uno o all'altro personaggio in funzione di dove
il caso ha condotto a schierarsi?
Quando Kurtz chiede a Willard cosa fosse, dopo aver ascoltato la risposta,
commenta: "no, tu non sei un soldato, non sei nemmeno un uomo. Tu sei
solo un galoppino mandato dal droghiere"
Questo a dimostrare la pochezza che si annida in qualunque società organizzata,
l'agire in base a certe regole che sono sociali e non individuali;
atteggiamenti simili che assumono connotati opposti se trasferiti in società
con regole diverse.
Le risposte a queste domende non vanno cercate all'interno del film ma dentro
di noi, infatti (a differenza della quasi totalità delle produzioni
Hollywoodiane) al centro di questo film non c'è una morale
bensì lo spettatore.
Coppola non impone alcun giudizio ma si ricorda di una cosa importantissima
e spesso dimenticata: lo spettatore non è un numero da strumentalizzare
ma un individuo dotato di cervello, di cui vuole stimolarne l'uso.
Un atteggiamento raro (purtoppo non solo in campo cinematografico) e rispettoso.
Proprio per questo prezioso.
Trama
Due motociclisti dopo aver fatto un'affare vendendo una partita di droga, decidono
di attraversare gli USA a bordo delle loro Harley.
Durante il loro lungo viaggio faranno vari incontri e vedranno cambiare la mentalità
della gente man mano che si spostano.
Commento
Non è un road movie ma "Il" road movie. il capostipite.
Finito nel 69' è parte integrante della rivoluzione culturale in atto
in quegli anni.
Il viaggio, le moto, le comuni, i bivacchi sotto le stelle, le droghe, le prostitute.
Film manifesto della controcultura sessantottina, prima di qualsiasi altro film.
I due centauri viaggiando si scontrano con una sociatà a cui non appartengono,
che li emargina.
Ma al contrario di quanto accade ora (penso agli attuali "punkabbestia")
non sono loro a volerlo.
Perchè allora?
La spiegazione è direttamente all'interno del film:
"perchè hanno paura"
"paura di cosa?"
"paura della libertà"
"ma cosa c'è di male nella libertà?"
"niente, stanno tutti a parlare e lodare la libertà, ma quando incontrano
una persona veramente libera... ecco che allora hanno paura"
E ancora quando Piter Fonda dice
"siamo fregati"
"come siamo fregati? abbiamo i soldi no? quando uno ha i soldi ha tutto
giusto?"
"ti dico che siamo fregati!"
Momenti di poesia e di saggezza che presagiscoo al tragico finale.
Non si dovrebbe morire senza prima aver visto questo film.
Trama
Nella preistoria un monolite nero si presenta d'improvviso nei pressi di
una società di ominidi.
Il film fa un salto nel 2001 quando lo stesso oggetto viene avvistato in un
pianeta lontano.
Viene organizzata una spedizione spaziale per raggiungere e studiare il monolite.
Qualcosa però va storto, il computer di bordo si ribella all'uomo...
Commento
Quando il film usci nelle sale il titolo avrebbe richiamato un futuro abbastanza
lontano, soprattutto dal punto di vista tecnologico.
Trascorsi ormai molti anni, ed essendo il 2001 ormai passato, il titolo stride
ma, al pari di J.Verne, cubrik anticipa molte cose in seguito realmente realizzate
(il videotelefono, il velcro che consente di camminare in assenza di gravità...)
Film epico, lungo, di spessore, difficile.
Gli aspetti esposti da questo film a mio avviso sono tre:
Il primo aspetto è esposto mostrando l'atteggiamento da parte di un
gruppo di scimpanzè progeni dell'uomo alla comparsa di un misterioso
monolito nero.
La curiosità spinge questi esseri a crearsi nuovi strumenti (partendo
dalle ossa)
A questo punto il film fa un salto temporale, nel 2001 (nel futuro quindi, considerando
la data della pellicola).
Analogamente lo stesso monolite nero apparso su un pianeta inesplorato spinge
l'uomo ad organizzare una spedizione per studiare l'oggetto.
Il secondo aspetto è rappresentato dal computer AL9000 (che controlla in tutto e per tutto l'astronave) che si ribella al suo creatore facendo andare a catafascio la missione.
Ciò nonostante l'unico sopravvissuto decide comunque di portare a termine
la missione, non tanto per senso del dovere ma per l'innata curiosità
umana di cui parlavo.
E a questo punto il finale, misterioso, onirico, nebuloso.
Un finale che nessuno "capisce" veramente a cui ognuno dà
la propria personale interpretazione.
A me però sorge il dubbio che non sappia nemmeno cubrik il senso del
suo finale e lo abbia scelto affinchè a distanza di anni gli spettetori
stessero ancora a chiedersi il significato.
Se le cose stanno così è veramente Diabolico.
Trama
La trama è lunga e ricca ma in fondo semplicissima: un ritardardato
mentale dal nome Forrest Gump racconta la sua vita ai passanti mentre aspetta
l'autobus.
Commento
In questo film non ci sono nemici da sconfiggere, pianeti da salvare.
C'è un uomo con la sua storia improbabile ma teoricamente posssibile.
Un bambino e poi un uomo, ritardato mentale e dall'animo buono che si trova
protagonista inconsapevole di molte vicende storiche e incontri inconsueti (con
Elvis, Jonn Lenon, Il presidente Nixon).
Come ognuno di noi, è calato in questo mondo complicato, come ognuno
di noi cerca di sopravvivere al meglio prendendo decisioni che non sa a dove
lo portano, sballottato dagli eventi come una piuma è sballottata dal
vento.
Film bellissimo, emotivo dalla trama lunga articolata, (durata 120') ma che
scorre via tutto d'un fiato, fluido.
Un film dove gli effetti speciali ci sono (eccome!) ma non si vedono! Perchè
sono fatti bene e perchè sono discreti, non usurpano mai la scena al
vero protagonista del film: Forrest Gump, le sue vicende, i suoi amici.
Film dalla trama ingegnosa stupendo sotto ogni aspetto: le storie dei personaggi,
gli avvenimenti, le bellissime immagini.
Questo film si rivolge a tutti e tutti dovrebbero vederlo.
Trama
Due Fratelli si riuniscono e decidono di ricostituire la vecchia
band blues brothers per guadagnare i soldi necessari a salvare l'orfanotrofio
in cui sono cresciuti.
Non sarà semplice, dovranno convincere i vecchi componenti della band
che nel frattempo hanno trovato altri impieghi.
Dovranno vedersela anche con un "corteo" di individui che li insegue
senza sosta: la polizia, una band country a cui hanno fatto uno sgarro, neo
nazisti, ex mogli e quant'altro!
Commento
Commedia musicale cult, spassosa dalla colonna sonora irresistibile.
I personaggi incappano di continuo in situazioni esagerate, creando varie situazioni
comico/demenziali.
Memorabili le scene della suora che prende a bacchettate i Blues Brother, la
messa in cui Jack vede "la luce", e le auto della polizia che sembrano
non finire mai.
Tanti blues-men di rilievo interpretano svariati ruoli: James Brown, Aretha
Franklin, Ray Charles, Cab Calloway.
Tra le comparse anche lo stesso regista Jonh Landis, Steven Spielberg, Carrye
fiscer, Frank Oz,Twiggy.