ETNOLOGIA E STORIA
IN TUTTA LA ZONA SONO PRESENTI AZIENDE AGRICOLE E CASOLARI SPARSI.
IN TEMPI REMOTI FU ABITATA DALL'UOMO, IN PARTICOLARE LE PENDICI DEI COSTONI.
GLI ENORMI MASSI VULCANICI CHE SI TROVANO ACCATASTATI NELLA VALLE FORMANDO ANFRATTI E CAVERNE NATURALI, SPESSO RIVELANO L'OPERA PAZIENTE DI PERFEZIONAMENTO DELL'UOMO.
IN TUTTA LA ZONA, COMPRESA IN LINEA AMPIA FRA MONTEFIASCONE E GROTTE S.STEFANO, SI SONO RINVENUTE IN PASSATO OSSA DELL'ELEFANTE ITALICO, ANCORA BEN CONSERVATE NEI DEPOSITI DI DIATOMEE CHE COSTITUISCONO LE COSIDDETTE FARINE FOSSILI.
NEL 1940 FRA CELLENO E VITERBO FU RINVENUTO UN ESEMPLARE DI 4 METRI, E PIU' RECENTEMENTE NELLA VICINA LOCALITA' DI FERENTO ALTRI FOSSILI CHE CI CONFERMANO COME ESISTESSERO NELLA VALLE ESTENSIONI LACUSTRI.
RICORDIAMO COME LO STUDIOSO IGINO CECCHI RINVENISSE A MONTE PIOMBONE A N.E. DI MACCHIA GRANDE, UN CRANIO UMANO RITENUTO, FORSE, IL PIU' ANTICO.
NEL 1888 L'ING. LORENZO TEDESCHI DI VITERBO AVEVA RINVENUTO NEI PRESSI DEL TORRENTE RISIERE ARMI DI SELCE PIROMACA ORA CONSERVATE AL MUSEO, OLTRE A VASI AD IMPASTO ROSSO DETTO ITALICO.
NEL LUNGO FRONTONE ALL'INIZIO DEL QUALE SORGE FERENTO, LUNGO IL TORRENTE ACQUA ROSSA, A VALLE GAMBARA FINO AL PONTE DELLA FERRIERA DI FRONTE A BAGNAIA, ESISTONO I LUOGHI PROPIZI PER UNA ESISTENZIALITA' PRIMORDIALE: CAVITA' INTERNATE NEL TUFO.
DALLA STRADA PIAN DEL CERRO, IN LOCALITA' MACCHIA GRANDE, OVE IL MORRALE SCENDE A PICCO CON PARETI DAI 30 AI 90 METRI SI APRONO NUMEROSISSIME GROTTE E CREPACCI, CHE MERITEREBBERO UNA ATTENTA ESPLORAZIONE.
TRACCIE DI ANTICHI INSEDIAMENTI SI RITROVANO NELL'ARCHIVIO CONVENTUALE DI S. FRANCESCO DI VITERBO IN UN TESTO DEL 1558.
LA TOPOGRAFIA DELLA LOCALITA' DEVE AVER SUBITO NEI SECOLI NOTEVOLI CAMBIAMENTI, IN PARTE CAUSATI DALLA NATURA ARGILLOSA DEL SOTTOSUOLO.
DI TUTTA LA ZONA CHE DELIMITA E CIRCONDA LA LOCALITA' DI MACCHIA GRANDE, ESISTONO DIVERSE RELAZIONI DI STUDIOSI CHE TESTIMONIANO L'EVOLVERSI IN LOCO DI NUMEROSE CIVILTA' IN UN ARCO DI TEMPO CHE ABBRACCIA ALMENO TRE MILLENNI.
LUIGI ROSSI DANIELLI NELLE SUE ESPLORAZIONI A NORD EST DEL POGGIO S. FRANCESCO, DICHIARA AVER RINVENUTO VASELLAME PRIMITIVO DI TERRA NERASTRA, AVANZI DI ANTEFISSE E TEGOLE CON RESIDUI DI PITTURA POLICROMA.
IN ALTRE RELAZIONI DESCRIVE ALCUNE ARE VOTIVE RINVENUTE IN UNA FORRA DI CASALACCI A MACCHIA GRANDE.
SENZA SOFFERMARSI SULLE NUMEROSE VERSIONI RIGUARDANTI L'ANTICA FERENTO ETRUSCA E ROMANA E SUGLI SCAVI CONDOTTI DA RE GUSTAVO ADOLFO DI SVEZIA, PARLEREMO DELLE NUMEROSE CASE IPOGEE SEGNALATE: GROTTE A PIANTA RETTANGOLARE. TIPICHE FRA QUESTE E' QUELLA OGGI CHIAMATA "DEL FORNICCHIO", QUADRATA CON UN LATO DI METRI 8,85 E PROFONDA METRI 4,50.
SENZA ENTRARE QUI' NEL MERITO E IN TEORIE PIU' O MENO ACCETTATE SULLA SUPPOSTA ESISTENZA DI AGGLOMERATI INDIGENI O DI PAGHI ETRUSCHI, CI SOFFERMIAMO SUL FATTO CHE TUTTA LA ZONA CHE CIRCONDA MACCHIA GRANDE, IN UN RAGGIO DI 5 CHILOMETRI HA RIVELATO E CONTINUA A RIVELARE L'ESISTENZA DI TOMBE CHE SE ANCHE NON COSTITUISCONO VERE E PROPRIE NECROPOLI SI PRESENTANO COME VASTI SEPOLCRETI CHE DAL LORO NUCLEO CENTRALE COPRONO L'AREA PER ALMENO UN CHILOMETRO.
A NORD VERSO PIANICARA ED IL TORRENTE GUAZZARELLA, SCENDENDO VERSO SUD IN LOCALITA' CAMPO DEI POZZI, A POGGIO ROTELLA, A CASALE PIERARDI, ALLA SPIGA, A MACCHIA CARLETTI, E RISALENDO OLTRE LA VALLE DEL FERRO VERSO NORD, A PIAN DELLA LUPA, A PRATO CAMPO, LUNGO IL FOSSO DELLA GUZZA E POTREMMO CONTINUARE QUASI CITANDO OGNI LOCALITA' CHE FORMA COME UN CERCHIO ATTORNO AL COSTONE DI MACCHIA GRANDE.
QUESTE TOMBE SCOPERTE IN EPOCHE PIU' O MENO RECENTI E DATATE DALL'ESAME DELLE LORO SUPPELLETTILI, ABBRACCIANO UN'ARCO DI TEMPO VASTISSIMO.
A PIAN DELLA LUPA VI SONO TOMBE A POZZO ED OSSARI DELL'ETA' DEL FERRO DETTI VILLANOVIANI, IN ALTRE LOCALITA' LE TOMBE SONO DATABILI FRA IL IV E IL VII SECOLO, CON CONTINUITA'.
SENZA ELENCARE TUTTE LE LOCALITA' PERALTRO BEN CONOSCIUTE, TUTTO CIO' DIMOSTRA L'ESISTENZA DI STANZIAMENTI UMANI NON LOCALIZZATI MA ESTESI IN TUTTA LA ZONA E DEI QUALI NON SI HANNO TRACCIE.