RICERCHE ARCHEOLOGICHE
VALLE DEL FERRO (O GAMBARA)
SULLA ZONA CITIAMO LA RELAZIONE DELL'UNIVERSITARIO STEFANO MUSCO (AA 1971/72).
"NELLA VALLE GAMBARA HO RINVENUTO UN SEPOLCRO PROFANATO DEL PERIODO ARCAICO-ETRUSCO (DAL NOSTRO STESSO GRUPPO INDIVIDUATO).
TOPOGRAFICAMENTE LA LOCALITA' HA UNO SVILUPPO APPROSSIMATIVO DI 5000 MQ FRA LA CONTRADA MACCHIA GRANDE ED IL PIANORO TUFACEO DI FRONTE A QUESTA SUL QUALE CORRE LA CONSORZIALE DI S. CATALDO.
SUPPONGO CHE UNA ACCURATA INDAGINE POTREBBE RINVENIRE UNA ININTERROTTA CATENA DI STANZIAMENTI UMANI CHE POTREBBERO ANDARE DA UN PERIODO ASSAI REMOTO FINO AI NOSTRI GIORNI, ATTRAVERSO FORME DI CULTURA DIVERSE………………"
E' UNO STUDIO COMPLESSO A COMINCIARE DALLA NATURA ENDOGENA E GEOLOGICA DEL SUOLO, DALLA QUALE DIPENDONO LE CONDIZIONI AMBIENTALI PER L'AFFERMARSI DI UNA QUALSIASI CIVILTA'.
I MASSICCI CHE DELIMITANO LA VALLATA SONO IN PARTE DI TUFO VULCANICO, IN PARTE IN PEPERINO, ROCCIA MASSICCIA ERUTTIVA A LITOCLASI VERTICALI, DI FORTE POTENZA E CHE RACCHIUDE NUMEROSI INTERCLUSI, FELDSPATI E BIOTITE. OCCASIONALMENTE SI RINVENGONO MASSI DI NEFRO.
E' DA TENER PRESENTE CHE AL VERSANTE EST E SUD-EST DELLA ZONA SORGEVA IL VULCANO PALANZANA (950 M.) DAL QUALE SCATURIVANO COLATE LAVICHE BENE INDIVIDUABILI ANCORA OGGI.
UNA DAL FOSSO LUPARO SEGUE LA FONTE DEL TORRENTE SUNOSA FINO ALL'ATTUALE CENTRO URBANO DI VITERBO. UN'ALTRA PER LA VALLE GAMBARA GIUNGE FIN SOTTO A MACCHIA GRANDE.
I POCHI ABITANTI DELLA ZONA DOVEVANO QUINDI LIMITARSI AI POCHI PUNTI SICURI OVE NE' VULCANI NE' PIENE ALLUVIONALI POTEVANO GIUNGERE E CIO' CONDUCE PER LOGICA AI PIANORI DI MACCHIA GRANDE, ACQUA ROSSA, FERENTO, RONCHETTINO, CHIESONE.
DALLE ATTIVITA' VULCANICHE EMERSERO INDUBBIAMENTE LE FALDE DI MARCASSITE ED I DEPOSITI DI RAME CHE FAVORIRONO L'EVOLVERSI DELLE CIVILTA'.
ABBIAMO RINVENUTO ALCUNE DI QUESTE MINIERE A NORD SUI COSTONI DI LEVANTE. IN EPOCHE RECENTI LA S.A.I.M.A. E LA B.P.D. LE HANNO RISTRUTTURATE E TENTATE NUOVAMENTE LE ESTRAZIONI. ATTUALMENTE E' IL CENTRO NUCLEARE ITALIANO CHE CONDUCE RICERCHE, PER LA FORTE RADIOATTIVITA' DELLA ZONA.
SUL PIANORO DI MACCHIA GRANDE NON ABBIAMO OSSERVATO ESCAVAZIONI TOMBALI, COME INVECE NE ESISTONO AL BORDO TUFACEO DAL LATO OVEST POCO SOTTO IL CASALE MANCA.
UNA INTERESSANTE NECROPOLI E' STATA INVECE RINVENUTA PIU' A SUD-OVEST, SUL PIANO DI MACCHIA GRANDE, NELLA ZONA DENOMINATA CHIESONE.
PROCEDENDO A SUD DEL POGGIO DEL RONCHETTINO, OLTRE L'ULTIMO BRACCIO DEL TORRENTE FRANCALANCIA E LA VALLE DELLA CAPELLARA, SI ERGE NEL PIANORO COLTIVATO UNA COLLINETTA BOSCHIVA DAL DIAMETRO DI POCO PIU' DI 50 METRI.
L'INTERA COLLINETTA E' PERFORATA DA UNA SERIE DI SCAVI CLANDESTINI CHE HANNO RIVELATO UNA CINQUANTINA DI TOMBE IPOGEE A CAMERA, RICAVATE NEL TUFO A PROFONDITA' VARIABILI FRA I DUE E I CINQUE METRI.
SONO SEPOLCRI PICCOLI APPARTENENTI ALL'EPOCA TERMINALE DELL'ARCO MILLENARIO ETRUSCO.
ALCUNE DI ESSE RIVELANO TUTTAVIA ESSERE APPARTENUTE A PERSONALITA' DI PIU' ALTO LIVELLO PER L'ARCHITETTURA DI DUE CAMERE COMUNICANTI A MEZZO DI UN ARCO.
QUELLA PIU' CENTRALE ACCOMUNA TRE SARCOFAGHI IN PEPERINO DAL COPERCHIO A SPIOVENTI.
LE ALTRE HANNO LE SEPOLTURE DIRETTAMENTE RICAVATE NEL TUFO CON COPERTURA A TEGOLA.
SECONDO INFORMAZIONI ATTINTE NELLA ZONA IL CORREDO FUNEBRE ERA COSTITUITO DA VASELLAME DI ARGILLA RODINARIA GRANULOSA, MODELLATA AL TORNIO. NELLE MIGLIORI FURONO TUTTAVIA RINVENUTI ANCHE VASI CORINZI E PRECORINZI OLTRE AD OGGETTI IN BRONZO E FERRO.
SECONDO PERSONE PIU' QUALIFICATE, LA ZONA HA RESTITUITO TOMBE CHE VANNO DAL VII AL IV SECOLO A.C..
ALCUNE STELE TOMBALI RINVENUTE NEI PRESSI, RECANO NEL PROSPETTO IL "T" (TAU) CHE SIMULA LA PORTA (SIMBOLO TIPICAMENTE EGIZIO O FENICIO, INDICANTE LA PORTA DELLA VITA E ADOTTATO DAGLI ETRUSCHI PER INDICARE LE NECROPOLI).
AL DI SOPRA DELLA PORTA, DUE RIGHE ORIZZONTALI INDICHEREBBERO SEPOLTURE A DUE PIANI.
NELLA STESSA ZONA I CONTADINI INDICANO L'ESISTENZA DI NUMEROSE TOMBE ARCAICHE E A POZZO ANCORA INVIOLATE.
ABBIAMO ESTESO LE RICERCHE PIU' A SUD INDIVIDUANDO UNA TOMBA A VOLTA, PARZIALMENTE INTERRATA E RIPORTATA ALLA LUCE IN EPOCHE RECENTI, IL CHE LASCIA SUPPORRE SULLA PIANA L'ESISTENZA DI UNA PIU' ESTESA NECROPOLI.
LA PRESENZA DI QUESTI NUCLEI TOMBALI COSI' DISSEMINATI RENDE POCO ACCETTABILE L'IPOTESI CHE APPARTENESSERO TUTTI AL NUCLEO ABITATO ETRUSCO DI FERENTO DISTANTE DA QUI OLTRE 4-5 CHILOMETRI, MA BENSI' A PICCOLI STANZIAMENTI NON DEL TUTTO TRASCURABILI CHE POTREBBERO ESSERE INDIVIDUATI.
LO STUDIO DELLE TOMBE PERMETTEREBBE ANCHE DI RICOSTRUIRE ATTRAVERSO LE CARATTERISTICHE DELLE SUPPELLETTILI LA CRONOLOGIA DEL TERRITORIO. UNA DELLE STELI FUNERARIE PER LA SUA PERFETTA CONSERVAZIONE MERITEREBBE DI ESSERE RECUPERATA.