VEIANO
(PIETRO
GALLEGRA)
L’ANTICO BORGO MEDIOEVALE DI VEIANO SORGE SU DI UN’ ERTO ALTOPIANO VULCANICO ALLA
CONFLUENZA DI ALCUNI TORRENTI CON IL FIUME MIGNONE.
NON SONO ANCORA NOTE LE ORIGINI DEL SUO NOME: LA LEGGENDA
VUOLE CHE L’ABITATO SIA STATO FONDATO DAI SUPERSTITI DELLA CITTA’ DI VEIO, DOPO
LA DISTRUZIONE AVVENUTA NEL 396 A.C. AD OPERA DEI ROMANI. EFFETTIVAMENTE LA
PRESENZA DI RESTI DI MURA E DI ALCUNE TOMBE SUL LATO MERIDIONALE AVVALORA
L’IPOTESI DELLA PRESENZA ETRUSCA.
INVECE SECONDO GLI ARCHEOLOGI DEL “GRUPPO
ARCHEOLOGICO ROMANO”, IL NOME DERIVA DALLA DEFORMAZIONE DEL TERMINE “BIVIANO”
CHE AVREBBE AVUTO ORIGINE DAL FATTO CHE L’ABITATO SORGE PROSSIMO ALLA VIA CLODIA E ALLA CONFLUENZA DI UN SUO
DIVERTICOLO. LE PRIME FONTI SCRITTE CHE PARLANO DI VEIANO RISALGONO AL 1213.
L’AMBIENTE CIRCOSTANTE E’ MOLTO SUGGESTIVO: VALLI
BOSCHIVE, TORRENTI E INNUMEREVOLI CAVITA’ SCAVATE NEL TUFO SI PRESENTANO AL
VISITATORE.
QUESTO PAESAGGIO SI STAGLIA AI NOSTRI OCCHI
PROVENIENTI DA BASSANO ROMANO, ANCHE SE TENTATI NEL
SEGUIRLO, SUPERIAMO UN PRIMO SENTIERO CHE COSTEGGIANDO IL FIUME MIGNONE SI
PORTA AL “TETO”.
PROSEGUIAMO OLTRE, SINO AL SUCCESSIVO CHE SI
PRESENTA PARALLELO AL PRIMO MA IN RIPIDA SALITA E COLLEGABILE AD UN RAMO DEL DIVERTICOLO DELLA VIA CLODIA
PROVENIENTE DA “S. ORSIO".
”
LUNGO IL PERCORSO ANCHE IN QUESTO CASO SI
RINVENGONO PICCOLI BASOLI AL SUOLO, SINO AL RAGGIUNGIMENTO DELLA SOMMITA’.
SONO COSTITUITI DA MATERIALE
SILICEO CHE ABBIAMO NOTATO ESSERE STATO PREFERITO NEI DISLIVELLI, MENTRE IL
PORFIDO VIENE RITROVATO PREVALENTEMENTE NEI TRATTI PIANEGGIANTI. CI DOMANDIAMO
SE QUESTE SCELTE SIANO STATE OCCASIONALI O GIUSTIFICATE DA UNA DIVERSA ADERENZA
AL SUOLO, PERCHE’ EFFETTIVAMENTE SUL TERRENO COSTANTEMENTE UMIDO E IN SALITA I
CIOTTOLI SILICEI FACILITANO L’INCEDERE
NON ESSENDO SCIVOLOSI.
ALLO STATO ATTUALE VI SONO RECINZIONI E ALCUNE COSTRUZIONI, POI GIUNTI SULLA CIMA
IL PAESAGGIO SI APRE AI VASTI CAMPI COLTIVATI.
PRIMA DI GIUNGERE AL “CASALE PANTANE” CHE SI
STAGLIA DOMINANDO LA VISUALE, DA EST VENIAMO RAGGIUNTI DAL DIVERTICOLO
PRINCIPALE DELLA VIA CLODIA PROVENIENTE DA “IL TETO”.
IL CASALE PANTANE SI PRESENTA CON UNA STRUTTURA
PARTICOLARE DETERMINATA DAL FATTO CHE PARTE DI QUESTO E’ STATO COSTRUITO
INGLOBANDO I RESTI DI UNA CISTERNA DI FATTURA ROMANA.
POCO OLTRE CI VENIAMO A TROVARE AI CONFINI CON IL
TERRITORIO DI “PRATI GRANDI”. RAGGIUNGIAMO IL FONTANILE TUTTO CIRCONDATO DA GRANDI
BASOLI E INIZIAMO A SALIRE SULLA COLLINA SOVRASTANTE. SULLA CIMA IL TERRENO SI
PRESENTA RICCO DI REPERTI, GIUSTIFICATI DALLA PRESENZA DI UN’ANTICA CISTERNA
ORA INTERRATA.
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SEGUENDO IL DECLINARE SUL VERSANTE OPPOSTO LA
CONFORMAZIONE NATURALE DEL TERRENO CI PORTA A RAGGIUNGERE UN PUNTO DI GUADO DEL
FOSSO DI GIAFROTTO. SEMBRA LA ZONA IDEALE PER IL PASSAGGIO DA UNA SPONDA ALL’ALTRA,
ANCHE SE QUELLA DINANZI E’ TALMENTE OCCUPATA DA VEGETAZIONE VARIA DAL
DIASSUADERCI NEL PASSARE.
COMUNQUE QUESTO PUNTO NATURALMENTE AGEVOLE NON
DEVE ESSERE PASSATO INOSSERVATO NELL’ANTICHITA’: MASSI SQUADRATI DI TUFO SI
RINVENGONO PRESSO LA RIVA. FORSE ISOLATA MEMORIA DELLA PRESENZA DI UN PONTE.
TORNIAMO SUI NOSTRI PASSI PER PORTARCI AL CASALE
PANTANE CON L’INTENTO DI SCENDERE PER IL DIVERTICOLO CHE AVEVAMO INCONTRATO
PRECEDENTEMENTE FINO ALLA SORGENTE DI ACQUA MINERALE.
INIZIANDO LA DISCESA NELLA VALLE, LA PRIMA COSA AD
ATTIRARE L’ATTENZIONE E’ LA PRESENZA DI UN MURO A SECCO CHE LA TAGLIA
TRASVERSALMENTE. RISULTA COSTRUITO CON BLOCCHETTI “REGOLARI” DI TUFO,
PROBABILMENTE PROVENIENTI DA ALTRE STRUTTURE.
ALLA NOSTRA DESTRA IL CAMPO CHE CI SOVRASTA E’
ADIBITO A FRUTTETO E AL SUO LIMITARE SI STAGLIANO DELLE NICCHIE E DELLE CAMERE
AVENTI UN MURO DI SOSTENIMENTO COSTRUITO SEMPRE CON BLOCCHI REGOLARI DI TUFO.
UN’ALTRO LUNGO TRATTO DI MURO COMPARE QUANDO IL
SENTIERO SI APRE COMPLETAMENTE NELLA VALLE. E’ CHIARO CHE SULLA CIMA DELLA
COLLINA ESISTEVA UN’ABITATO ARCAICO.
POI POCO PRIMA DI RAGGIUNGERE LA SORGENTE, DEI
BASOLI IN PORFIDO SONO REIMPIEGATI NELLA COSTRUZIONE DI UN MURETTO CONFINARIO
DI RECENTE FATTURA.
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