BASSANO
ROMANO
(PIETRO GALLEGRA)
Bassano Romano sorge tra i Monti Sabatini e i Monti Cimini, paese
collinare che conserva il gusto, gli odori e l'atmosfera del borgo medioevale.
L'abitato è collocato su di
uno stretto e lungo sperone di tufo, disegnato sui lati maggiori da due
profonde valli scavate dai torrenti che confluiscono tra loro nel punto più
stretto della formazione rocciosa.
Le origini note del paese
risalgono al primo millennio d.C. quando i Sutrini edificarono il primo
castello tra il 1157 e il 1175.
Stando ad una leggenda
popolare Bassano Romano fu fondato da una coppia di giovani Etruschi, Velka e
Tarkana, che dopo la loro unione decisero di trasferirsi da Sutri su quella
collina, attratti dalla bellezza del posto.
Allo stato attuale non
conosciamo fonti che facciano risalire l'età del paese al periodo Etrusco, però
camminando per le strette vie del borgo si rimane affascinati dalla sua
atmosfera e si rende palese nel nostro immaginario un percorso storico che va
ben oltre il Medioevo.
Noi abbiamo dato ascolto alla
leggenda e ai sussurri che giungono dalle antiche pietre iniziando a camminare
nel paese e intorno ad esso, convincendoci passo dopo passo della presenza
Etrusca.
La conformazione dello sperone
roccioso sul quale è stato edificato l'abitato, ci porta inevitabilmente a fare
dei confronti con le altre città Etrusche, tra le quali anche Norchia, trovando
soltanto dei punti di contatto per le modalità nella scelta dei siti, dettate
da necessità difensive. Anche la valle che cinge la rupe è segnata dalla mano
dell'uomo. Siamo scesi fino al letto del torrente, che ora non è più visibile
essendo stato canalizzato sotto terra, per poter meglio ammirare i due lati
della valle, che sono stati fittamente scavati per realizzare un notevole
numero di grotte e grotticelle disposte su più livelli. Impossibile stabilire
la loro età, i continui rimaneggiamenti compiuti dall'uomo nel tempo ne hanno
sconvolto le forme ed anche oggi sono recintate per essere adibite a pollaio o
deposito d'attrezzi.
In alcuni punti del paese ai
margini dei vicoli sono visibili ingressi ad ambienti scavati nella viva roccia
che andrebbero valutati in maniera più completa, anche queste strutture sono
attualmente adibite a magazzini. Un chiaro esempio della situazione è visibile nella
strada che dal centro di Bassano Romano costeggia il perimetro della tenuta di
Villa Odescalchi con direzione S. Vincenzo.
Attuale stato ed uso
degli
ambienti
La posizione geografica del
paese è tale che viene a trovarsi sul percorso di un'antica via di
comunicazione che univa la Via Cassia con la Via Clodia, della
quale recentemente stiamo rinvenendo dei resti. Tale situazione non può che
avvalorare la tesi delle radici Etrusche di Bassano Romano.
Anche la campagna circostante
è ricca di ritrovamenti:
Già diversi anni orsono
l'approccio della nostra équipe con il territorio Bassanese fu del tutto
casuale, quando percorrendo alcuni sentieri sterrati ad ovest dell'abitato in
località "Il Collio" ci imbattemmo in alcune "camere" poste
alle pendici del piccolo rilievo tufaceo, verosimilmente delle tombe, nei pressi una nicchia
scavata nella roccia raccoglieva l'acqua di una sorgiva.
L'intenzione di effettuare in
un secondo momento il rilevamento del sito fu frustrata dalla scomparsa del complesso, presumibilmente da attribuirsi ad
una successiva frana del terreno sovrastante.
Successivamente abbiamo
visitato il versante Nord-Ovest della rupe che fronteggia il paese. Calandoci
nella forra, muovendoci nell'intricata vegetazione abbiamo potuto osservare la
presenza di nicchie scavate nelle pareti e di una piccola vasca raccogliente l'acqua di una
sorgiva.
Procedendo lentamente nel
costeggiare la parete rocciosa giungemmo su di un ampio terrazzamento dominato
dalla presenza di vari ambienti che ad una valutazione sommaria sembravano
essere delle tombe. Non riuscimmo a visitarne l'interno per l'inagibilità del
terreno e per la copiosa presenza d'acqua. In alto, la roccia che le sovrastava
presentava un lungo muro costituito da mattoni di tufo connessi senza
cementante.
Avanzando oltre il
terrazzamento incontrammo il sentiero proveniente da S. Gratiliano. Sulla
parete della rupe sovrastante è ben visibile un cunicolo venuto alla luce a
seguito dei lavori di slargo, ma data la sua altezza da terra non è visitabile.
Continuando a seguire il sentiero restiamo colpiti dalla quantità di tombe
rinvenibili. Si tratta degli ingressi oramai quasi interamente interrati. E'
presente anche una canalizzazione idrica a volta ogivale tuttora funzionante,
rinvenuta grazie al franamento di questa in un suo breve tratto.
Dal lato opposto del sentiero,
invece, è possibile raggiungere un terrazzamento posto dinanzi al paese. Si
rinvengono numerose tombe alternate a nicchie rettangolari.
Degna di nota la presenza di
una camera lunga circa sei metri presentante sul soffitto l'apertura di un
cunicolo a gomito che prosegue scavalcandola.
Ingresso
Inizio cunicolo sul
Soffitto
Proseguimento
del cunicolo
Ulteriore
dettaglio
In tempi successivi un'altra ispezione fu effettuata alla
"Mola di Bassano", antico mulino, nei cui pressi è percorribile una tagliata lunga circa
500 metri e larga circa 5 metri. Nonostante i recenti lavori d'ampliamento
l'antichità del percorso viene
dimostrata dalla presenza di alcune nicchie scavate nel tufo che emergono dalla
vegetazione e di una tomba già violata da scavatori clandestini.
In tempi più recenti
durante una ricognizione alle pendici Sud del Monte dei Falchi in località
"La Crocetta" ci imbattemmo in basoli divelti raccolti al margine di
un campo agricolo, mentre più avanti a metà strada tra Poggio Carrarecce e Il
Pantano dal terreno vedemmo affiorare il frammento di una tegola ed una piccola
figurina fittile andata immediatamente distrutta dopo il rinvenimento.
Si tratta di tanti piccoli
dettagli che messi insieme lasciano intravedere tra le brume del tempo una
presenza Etrusca più incisiva di quanto proposto.